AIUTI SÌ. MA COME? - Il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault ha promesso per la fine del mese il varo di un piano di aiuto/sostegno al settore automobilistico. Nell’impegno preso dal capo del governo di Parigi in molti hanno letto un preavviso dell’introduzione di nuovi incentivi, ma la cosa ha trovato autorevoli smentite. A negare tale possibilità è stato il ministro del Lavoro Michel Sapin (foto sopra), nel corso di un’intervista radio-televisiva.
RICERCA NON INCENTIVA - Alla domanda esplicita se credesse che a fine mese sarebbero stati decisi incentivi per la rottamazione delle vecchie auto, così da promuovere le vendite delle nuove, il ministro ha risposto che non lo crede. “Penso che sia invece importante - ha precisato Sapin - sostenere la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione, la realizzazione di solide basi per l’automobile di domani”.
SEI MESI IN CALO - In Francia da gennaio a giugno le immatricolazioni di auto nuove sono calate del 14%, con i costruttori francese PSA Peugeot-Citroën e Renault che registrano cali rispettivamente del 20% e 15%. Tale realtà si sta traducendo in pesanti conseguenze per le prospettive occupazionali. Secondo i sindacati, il gruppo PSA starebbe per varare una manovra di ristrutturazione basata sul taglio di migliaia di posti di lavoro (è stato scritto 10.000). La Casa non ha smentito. A fine 2011 il gruppo Peugeot-Citroën aveva parlato della necessità di tagliare 4.000 posti.
UN VERO E PROPRIO J’ACCUSE - Nei confronti proprio di PSA è da registrare una forte iniziativa dello stesso ministro Sapin, il quale si è rivolto al Presidente della gruppo di Peugeot e Citroën - Philippe Varin - accusandolo esplicitamente di aver nascosto la realtà della situazione durante il periodo della campagna elettorale per la presidenza della repubblica. Assieme all’affondo accusatorio, il ministro ha lanciato una sorta di aut aut al numro uno di PSA affinché dica “quale è la sua analisi della situazione reale di PSA. Dove sono le sue forze, dove sono le sue debolezze e partendo da ciò, quali siano gli interventi di ristrutturazione veramente necessari, quelli che permettono di salvaguardare posti di lavoro e la stessa azienda”. Ciò in alternativa a decisioni che siano di “chiusura di un sito tanto per chiudere un sito”.
POLITICA - I rapporti con il gruppo PSA Peugeot-Citroën stanno anche assumendo una valenza politica, come testimonia un’altra frase del ministro del Lavoro francese, con la quale ha ricordato come l’ex Presidente della Repubblica Sarkozy avesse definito PSA “una azienda automobilista esemplare, mentre ora c’è la pretesa di ristrutturare”.
STRATEGIE - Con tale vis polemica in atto non è escluso che il rifiuto di introdurre incentivi per la rottamazione sia anche uno strumento di pressione nei confronti dei costruttori affinché evitino iniziative traumatiche sul piano dell’occupazione. È perciò lecito pensare che le decisioni del governo a fine mese saranno influenzate da ciò che il Consiglio di centrale d’impresa (CCE) del gruppo PSA comunicherà e deciderà nella sua riunione del 12 luglio e quindi in quella più operativa del 25 luglio.