NEWS

Garmin Beat Yesterday Awards 2021: il premio alla normalità

Pubblicato 03 dicembre 2021

Assegnati i riconoscimenti a cinque sportivi non professionisti che, pur di centrare i loro obiettivi, hanno avuto la forza di mettersi alla prova in difficili imprese.

Garmin Beat Yesterday Awards 2021: il premio alla normalità

CREDERE IN SÉ STESSI - Giunto alla sesta edizione, il concorso Beat Yesterday Awards 2021 è rivolto coloro che, nello sport non professionisitico, hanno il coraggio di mettersi in gioco per raggiungere un obiettivo, in apparenza impossibile per una persona normale. Proprio qui sta la particolarità dell’iniziativa di Garmin Italia, società specializzata nella produzione di sistemi di navigazione: quella di premiare uomini e donne che non sono dei campioni, ma soltanto sportivi per hobby, disposti a sacrifici in termini di tempo e di sforzo fisico per superare i propri limiti e portare a termine il loro progetto nelle discipline più diverse: dal ciclismo, al trail running, fino alla vela e all’enduro, passando per l’outdoor. Cinque i vincitori dell’edizione di quest’anno (nella foto qui sopra), fra le 700 candidature pervenute, premiati nell’ambito di una serata da volti noti dello sport, quali Michele Cannoni del team Luna Rossa, l’alpinista valdostano Hervé Barmasse, il campione del mondo di ciclismo a Varese 2008 Alessandro Ballan e il motociclista italiano Alessandro Botturi. Ecco le loro storie.

LA SFIDA DEL MONTE BIANCO - Dopo cinque anni di preparazione, Enrica Gouthier si è messa alla prova nel trail running partecipando alla Ultra Trail du Mont Blanc: la massacrante maratona di 170 km e con 10.000 metri dislivello intorno al Monte Bianco. “Non ero pronta alla gente” ha confessato nel corso della serata ricevendo il premio “all’entusiasmo, alla follia, alla crisi... non ero pronta a nulla. Eppure, pare che io ce l’abbia fatta… e che l’abbia finita!”. Proprio così, perché ha sottolineato che, quando il tuo fisico ha esaurito tutte le risorse, è solo la forza della mente che ti permette di portare a termine l’impresa.

UNA PEDALATA FINO IN SERBIA - Da Firenze a Belgrado in bicicletta, dopo otto giorni e 1200 km di viaggio: questa la sfida di Wolfango Poggi. Lo scopo è di raccogliere fondi nell’ambito dell’iniziativa benefica Biking with the wolf, da devolvere alla fondazione Novak Djokovic per l’ampliamento di un asilo nel villaggio natale della moglie, nei pressi della capitale serba. “Realizzare il sogno di tanti bambini”, ha confessato, “mi ha motivato, dato lo stimolo e le energie necessarie per superare i momenti di difficoltà. Il loro sorriso e gli abbracci che mi hanno regalato all’arrivo sono stati la ricompensa più grande che potessi ricevere”.

ANCHE I GRECI ERANO NAVIGATORI - Marco Martinez, studente universitario, ha acquistato una vecchia barca a vela di 30 piedi ed è salpato dalle foci dell’Arno per un lungo e difficile viaggio in direzione del sud della nostra penisola, per poi fare rotta sull’Egeo, verso la Grecia e fino ai confini con la Turchia, per riscoprire il mondo antico, quella della Magna Grecia italiana e dell’Ellade classica. “Durante il viaggio” ha dichiarato “ho potuto mettere alla prova me stesso e le mie qualità di comandante principiante”. 

LA NEOMAMMA DA CROSS - Appassionata di enduro, Domitilla Quadrelli al sesto mese di gravidanza decide di iscriversi a una delle gare più dure del motociclismo off-road: lo Swank Rally di Sardegna. Perché è convinta che si possa essere mamma senza rinunciare alle proprie passioni. Così, a soli due mesi dal parto, affronta la difficile prova. “Per me Beat Yesterday significa superare i propri limiti”, ha raccontato, “condividere la propria passione e coinvolgere gli altri in modo positivo. Per questo motivo ho organizzato un bootcamp di motociclismo dedicato solo alle donne: vorrei abbattere i limiti che spesso noi donne ci auto-imponiamo, aiutarle a scoprire nuove passioni e spronarle a realizzare i propri sogni”.

PADRE E FIGLIO - Un premio speciale è stato assegnato dal conduttore televisivo Matteo Viviani a Roberto Cavalli e suo figlio. “Il mio Beat Yesterday lo realizzo ogni giorno insieme a mio figlio Manu. Ora ha 21 anni ma già all’età di 7 gli viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento. Ben presto mi rendo conto di come sia difficile comprendersi reciprocamente, comunicare e creare un solito rapporto. Così, da sportivo e appassionato di montagna quale sono, decido di provare con approccio diverso da quelli solitamente adottati: coinvolgere Manu in escursioni in montagna, noi due soli. E ha funzionato. Dopo tanti anni sono davvero molte le vette che abbiamo raggiunto assieme. Questa sperimentazione che svolgiamo insieme attraverso l’attività fisica ha fortificato la nostra relazione, ha costruito un ponte, ci ha offerto un nuovo modo per generare empatia tra di noi. E vorremmo farla conoscere alle persone che, come noi, hanno a che fare con persone affette da autismo”.



Aggiungi un commento
Ritratto di Sprint105
3 dicembre 2021 - 14:44
Certo, serve a fare pubblicità, ma iniziative benefiche come questa ben vengano.