IN CALO MA NON TUTTI - Anche a giugno il mercato dell’auto ha chiuso i conti in perdita. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (quando già ci fu un calo del 24%) le 122.008 auto immatricolate per la prima volta a giugno 2013 significano il 5,51% in meno del giugno 2012. Con ciò, il primo semestre dell’anno si è chiuso con un totale immatricolato di 731.203 unità, pari a una perdita del 10,31% sul primo semestre 2012.
PERDITE ENORMI - L’Unrae - l’associazione che raggruppa i costruttori stranieri in Italia - ha sottolineato come il primo semestre del 2013 sia stato il sesto semestre consecutivo in perdita. Il presidente dell’associazione ha messo in evidenza come ciò significhi la perdita di circa 1,6 miliardi di fatturato dall’insieme delle reti di vendita, e di 270 milioni di euro di mancati introiti di Iva per lo Stato.
LE NOVITÀ PAGANO - Il quadro permane dunque negativo e con grandi incertezze per il futuro. Va però anche detto che a scorrere i dati delle immatricolazioni suddivisi per marca, si riscontra che le cose non vanno per tutti allo stesso modo. Fissato al citato 5,51% in meno il dato medio del mercato, si rileva che delle 46 marche censite, 5 hanno immatricolato meno di 5 unità, altre 7 non sono andate oltre le 40, e altre 2 meno di 100. Delle restanti 32 (di cui solo 22 oltre le 1.000 unità), undici registrano una variazione in crescita e tra di esse ci sono nomi importanti.
QUESTE LE CASE VIRTUOSE - La Ford, per esempio, è cresciuta del 18,37%, Renault del 6,41%, Opel del 5,98%, Nissan del 12,66%, Dacia del 7,79%. In aumento anche la Mercedes (1,58%) e la BMW (4,71%). Per qualcuno non mancano dunque segnali positivi; l’importante è che ci sia la capacità di proporre modelli interessanti e stimolanti. Non è un caso che i costruttori che sono in crescita, abbiano tutti delle novità in listino.
VANNO LE UTILITARIE - D’altro canto non si può non notare che tra le categorie l’unica che è in crescita è quella delle utilitarie, passate dalle 48.613 unità del giugno dell’anno passato, alle 49.611 di quest’anno. Il calo maggiore lo hanno fatto registrare i modelli della categoria “superiore”, le cui immatricolazioni sono scese del 27,38%; seguono le “medie superiori” diminuite del 17,42%. Dietro di loro le piccole, con l’8,4% in meno, le medie (4,96% di calo) e infine l’alto di gamma, in decremento del 6,2%. In questo quadro risalta parecchio il calo dell’8,62% fatto registrare dalla Fiat, passata da una quota di mercato del 21,62% al 20,90%. Ancora peggiore il bilancio per tutto il gruppo, in calo del 15,21%.
IN CRESCITA - Il consuntivo di giugno registra anche un sensibile calo delle immatricolazioni di auto diesel (-4,02% con 65.967 unità), benzina (11,59% in meno, con 38.062 auto) e gpl (in calo anche loro, del 9,77% con un totale immatricolato di 11.137 unità contro le 12.343 del giugno 2012). Bene sono andate le ibride e le auto a metano. Le prime hanno cumulato 6.067 immatricolazioni, cioè il 28,95% in più; le seconde addirittura il 77,54% in più, fino a 1.107 unità.
IN CRESCITA LE FAMIGLIE - Positivo è il quadro della suddivisione delle immatricolazioni a seconda se si tratta di persone fisiche o aziende. Le prime sono state il 60% del totale, in aumento rispetto all’anno scorso quando furono il 58,43%. Il settore della distribuzione considera il dato positivo perché le vendite alle persone fisiche (o, come si dice, alle famiglie) sono più redditizie di quelle alle società o alle amministrazioni.