ORA LE AUTO SONO PIÙ SICURE - “I limiti di velocità in autostrada potrebbero essere portati a 80 miglia orarie (128 chilometri orari) per abbreviare i tempi di percorrenza e rilanciare l’economia inglese”. È quanto ha annunciato il ministro dei Trasporti britannico Philip Hammond (nella foto sotto). Il governo giustifica la propria decisione con il fatto che il 49 per cento degli automobilisti ignora l’attuale limite (70 miglia all’ora, 112 chilometri orari) e che i progressi tecnologici hanno reso le automobili più sicure, “contribuendo al calo di più del 75% dei morti sulle strade britanniche” negli ultimi cinquant’anni. Per Hammond, “l’aumento del limite di velocità fino a 80 miglia all’ora porterà a un risparmio di centinaia di milioni di sterline per via del minor tempo di percorrenza”.
UN LIMITE CHE NON CAMBIA DAL 1965 - Del resto, il limite di velocità sulle strade britanniche è inferiore a quello in vigore in molti altri paesi europei, e non cambia dal 1965, epoca in cui la sicurezza delle auto era decisamente inferiore a quella attuale e le comunicazioni tra le grandi città molto più lente. “Le strade”, ha detto Hammond, “dovrebbero essere le arterie di un’economia sana”, con un traffico scorrevole e tempi rapidi di consegna delle merci.
MA GREENPEACE NON GRADISCE - Il piano del ministro Hammond, però, ha già incontrato l’opposizione di organizzazioni ambientaliste come Greenpeace. Secondo un portavoce dell’organizzazione, “il ministro del petrolio saudita si fregherà le mani quando verrà a sapere delle decisione del governo. La produzione di petrolio nel Mare del Nord sta calando e noi dipendiamo sempre di più da regimi instabili per alimentare le nostre automobili. La decisione del ministro dei Trasporti provocherà un aumento del consumo di petrolio e delle emissioni di carbonio, in un momento in cui abbiamo bisogno di ridurre entrambi”. Per il ministro dei Trasporti, però, grazie alle nuove tecnologie, le auto consumeranno sempre meno, e con l’aumento del limite a 128 km/h le emissioni salirebbero solo dell’1%.