UN PIANO PER LE FABBRICHE - Si chiama Planning Round 70 il nuovo piano presentato dal Gruppo Volkswagen che definisce la “road map” per convertire i propri stabilimenti produttivi, con l’obiettivo prefissato di diventare leader della mobilità elettrica entro il 2025 (il costruttore prevede che entro il 2026 un veicolo su quattro venduti sarà a batteria). Nello specifico, saranno trasformati tutti i principali stabilimenti produttivi europei, grazie a investimenti che prevedono 89 miliardi di euro orientati esclusivamente alla mobilità elettrica e alla digitalizzazione.
CONVERSIONE GENERALIZZATA - Il Gruppo Volkswagen investirà 21 miliardi di euro negli stabilimenti della Bassa Sassonia (Wolfsburg, Hannover, Braunschweig, Salzgitter, Osnabrück ed Emden). La maggior parte di questi sarà indirizzata verso siti di produzione e impianti di componentistica. Il sito di Hannover sarà interamente convertito all’elettrico. Qui sarà prodotto il primo veicolo del progetto Artemis dell’Audi, oltre a un nuovo modello a marchio Bentley, l'ID.California, e gli shuttle a guida autonoma Moia e ID.Buzz AD. Oltre all'hardware per le infrastrutture di ricarica, ad Hannover si produrranno anche assali per i modelli basati sulla piattaforma MEB.
GRANDI CAMBIANTI PER WOLFSBURG - Verrà elettrificato anche lo stabilimento di Wolfsburg, dove dal 2026 verrà prodotto il primo veicolo del progetto Trinity. Il Gruppo Volkswagen pianifica anche di riattrezzare il sito per la produzione completa della ID.3 dal 2024. Prima di questo anno è prevista una produzione parziale, con forniture da Zwickau.
PRODUZIONE DELLE BATTERIE - A Braunschweig, Salzgitter e Kassel, il Gruppo Volkswagen investirà nell'espansione dell'attuale produzione di batterie, rotori/statori e motori elettrici destinati ai modelli MEB. Gli stabilimenti si stanno inoltre preparando a produrre componenti fondamentali della piattaforma SSP. Il sito di Salzgitter sarà ulteriormente ampliato, fino a diventare un punto di riferimento europeo per le batterie; confluiranno qui anche lo sviluppo, la pianificazione e il controllo della produzione degli accumulatori. Sempre riguardo alle batterie, il Consiglio di sorveglianza ha approvato la creazione di una società europea che riunirà tutte le attività del Gruppo relative alle batterie e faciliterà il coinvolgimento di terze parti in futuro. Questa nuova società supervisionerà anche le partnership strategiche con Umicore, 24M e Vulcan Energy recentemente annunciate.
CELLA UNIFICATA - Il Gruppo Volkswagen investirà circa 2 miliardi di euro nella produzione della propria cella unificata per le batterie con maggiori volumi di produzione nella gigafactory in Bassa Sassonia, a partire dal 2025. A Lipsia si sfrutteranno le sinergie della piattaforma elettrica PPE per il segmento premium, con due modelli a marchio Porsche. Per quanto riguarda l'elettrificazione dello stabilimento di Neckarsulm, verrà attrezzato per la prossima generazione della famiglia di modelli E6 di Audi. Dal 2026 la nuova Audi Q8 e-tron sarà prodotta nello stabilimento di Bruxelles, già convertito all’elettrico. In Spagna è infine prevista la produzione di veicoli elettrici compatti e di suv elettrici, negli impianti multimarca di Martorell e Pamplona, a partire dal 2025.
GLI OBIETTIVI 2021 - Per quanto riguarda gli obiettivi economici, per quest'anno, il Gruppo Volkswagen ha confermato il proprio target sul margine operativo nella fascia alta del range 6-7,5%. Le consegne ai clienti si attesteranno a circa 9 milioni di unità. Il Gruppo ribadisce che il flusso di cassa netto rettificato per la divisone auto raggiungerà i 15 miliardi di euro. Nell’anno in corso sono stati compiuti progressi nell’ambito del programma di riduzione dei costi fissi; a fine settembre i costi fissi risultavano tagliati dell'8% rispetto al 2019. L'obiettivo è arrivare a una riduzione del 10% entro il 2023.
LE PREVISIONI SULLE ELETTRICHE - Complessivamente il costruttore prevede una crescita della quota di auto elettriche dall’attuale 5-6% a circa il 25% nel 2026. Inoltre, entro il 2030, si prevede che quasi un terzo delle entrate nel mercato globale della mobilità possa provenire da servizi basati sul software. Per raggiungere questo obiettivo fino al 2026 sono stati destinati 30 miliardi di euro alla digitalizzazione.