LA PRIMA PROVA SI FA IN PISTA - Abbiamo avuto l’opportunità di testare i dispositivi di sicurezza della Honda, provando le soluzioni già adottate da alcune vetture. Le prove sono cominciate in un’area riservata all’interno della pista di Monza, a bordo di una Honda CR-V, per mettere ala prova il (CMBS, Collision Mitigation Brake System), ovvero il sistema frenante “intelligente” che attutisce l’impatto. Per testare il dispositivo, ci avviciniamo con la nostra CR-V alla barriera mobile collegata alla vettura che ci precede. Quando la distanza tra i due veicoli diminuisce fino al punto da rendere probabile una collisione, si attiva un cicalino e la scritta “Brake” (freno) appare sul display del cruscotto. Se la distanza tra i due veicoli continua a diminuire, il CMBS applica una leggera frenata e il pretensionatore del guidatore attiva un motorino elettrico che ritrae delicatamente la cintura due o tre volte. Se, nonostante questi avvertimenti, il sistema determina che la collisione è ormai inevitabile, il pretensionatore tende con forza le cinture di sicurezza del conducente e del passeggero anteriore e attiva in modo deciso i freni per ridurre la velocità, e mitigando così gli effetti della collisione.
Nella foto il segnale di pericolo indica che il dispositivo ACC sta frenando l'auto per mantenere la distanza di sicurezza da quella che precede.
MANTIENE COSTANTE LA VELOCITÀ - La seconda prova si svolge all’esterno dell’autodromo, sempre a bordo della CR-V, dotata del dispositivo ACC (Active Cruise Control): oltre a mantenere la velocità impostata (funziona tra i 30 e i 180 km/h), come un controllo della velocità convenzionale, è in grado di regolare automaticamente la distanza dal veicolo che precede sulla stessa corsia, riducendola nel caso in cui rallenti. Se la vettura che si trova davanti, però, cambia corsia o la distanza aumenta nuovamente, il sistema riporta la velocità al valore predeterminato. Abbiamo apprezzato questo dispositivo perché rende più riposanti i viaggi in autostrada, specie quando c’è traffico, perché non obbliga il guidatore a una stressante andatura “ad elastico”.
Quando il dispositivo LKAS entra in funzione, il guidatore viene avvertito da un apposito segnale sul cruscotto.
PER NON FARE “SALTI” PERICOLOSI - Per l’ultimo test, si cambia vettura: saliamo a bordo di una Accord Tourer 2.2 i-DTEC Type S, dotata del sistema LKAS (Lane Keeping Assist System), che aiuta a prevenire i pericolosi salti di carreggiata. L’LKAS, che identifica i limiti della corsia del veicolo elaborando immagini da una videocamera montata dietro il parabrezza, avvisa dello spostamento involontario della vettura oltre la linea di corsia, emettendo un “bip” continuo. Se il guidatore non reagisce immediatamente riportandosi nella sua carreggiata, il sistema interviene direttamente sullo sterzo, facendo quello che dovrebbe fare chi è al volante, ovvero contrastando, in maniera non violenta ma efficace, lo spostamento involontario della vettura. Il sistema si è rivelato molto utile, e sottolineiamo l’intervento del tutto naturale sul volante, per cercare di correggere la traiettoria.