FACCIAMO I CONTI - Quanto costa agli italiani spostarsi in città con i diversi mezzi a disposizione? È l’argomento trattato da una ricerca dell’Unione Nazionale Consumatori per verificare (con elaborazioni su dati Aci) se il car sharing può essere più conveniente, in termini di costi, rispetto all’uso di un’automobile. Prendendo come riferimento la città di Milano, tra le più care d’Italia, i dati confermano che il car sharing non può sostituire l’auto principale: quest’ultima ha un costo annuo medio di 4.690 euro contro gli oltre 11.000 del car sharing (considerando una formula di abbonamento giornaliero, moltiplicato per 230 giorni lavorativi). Le cose cambiano considerando un uso meno intensivo dell’auto (ad esempio tre spostamenti la settimana): in tal caso un milanese spenderebbe 2.418 euro l’anno mentre il conto per il car sharing varia dai 538 ai 1.219 euro l’anno.
UNA BUONA ALTERNATIVA - Per i piccoli spostamenti (la ricerca ha ipotizzato una distanza di 11 km andata e ritorno), considerando tre alternative (mezzi pubblici, car sharing e taxi), il mezzo più conveniente è risultato essere ovviamente l’autobus o la metropolitana con tre euro a spostamento. Segue il car sharing con un prezzo che oscilla tra i 3,9 euro e gli 8,7 euro (senza però considerare la sosta), ultimo il taxi con un costo che varia tra i 34,30 e i 41,40 euro. “Dal nostro studio risulta che il car sharing (se usato in modo ottimale, quindi per singole tratte) è molto conveniente” ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Consumatori, che ha poi proseguito, “certamente consigliabile come alternativa alla seconda auto, soprattutto se si devono fare spostamenti in centro o nelle zone a traffico limitato”.