VIA I SOLDI - Il Governo italiano non darà a Stellantis le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati a finanziare la costruzione di una fabbrica di batterie a Termoli, in Molise. I fondi avrebbero dovuto coprire parte dei circa 2 miliardi di euro previsti per la fabbrica, 600 milioni provenienti dal finanziamento statale, di cui buona parte provenienti proprio dal PNRR (si parla di circa 400 milioni di euro). Infatti, come confermato ieri dal ceo di Stellantis (qui per saperne di più), il progetto per ora è rimandato indefinitamente per via della scarsa domanda di auto elettriche in Europa.
PORTA (SEMI)CHIUSA - I fondi saranno quindi destinati ad altri progetti “coerenti con la transizione energetica del comparto”, ha annunciato Urso, in modo da continuare a rispettare le scadenze del PNRR. Il governo si alza quindi dal tavolo e se ne va, ma non sbatte la porta: il ministro si è infatti detto disponibile a valutare di destinare ulteriori risorse all’impianto nel caso in cui ACC (la joint venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies per la produzione di batterie per auto elettriche che dovrebbe occuparsi della realizzazione della gigafactory) riattivi il progetto per Termoli.
SOLO SE CRESCE LA DOMANDA - La nuova fabbrica di Termoli avrebbe dovuto portare a 1.800 assunzioni. In Molise, Stellantis ha garantito che continuerà a produrre i motori a combustione fino al 2028-29, mantenendo fino ad allora i livelli occupazionali. Una certa preoccupazione arriva dai sindacati, che in una comunicazione congiunta chiedono ad ACC di “sciogliere le riserve sulla costruzione della gigafactory, a Stellantis di rafforzare l’attuale produzione di motori e al governo di mantenere a disposizione di Termoli i fondi indispensabili al rilancio di un grande progetto industriale”.