LA DIRETTIVA - Il ministero dei Trasporti conferma quanto abbiamo scritto qui a proposito della revisione periodica obbligatoria: stando al decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 numero 18 (in piena emergenza sanitaria da coronavirus) convertito poi in legge numero 27, è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre a revisione entro il 31 luglio 2020. Pertanto, i veicoli con revisione già scaduta o con revisione in scadenza a marzo, aprile, maggio, giugno e luglio 2020 saranno da revisionare entro il 31 ottobre 2020. I proprietari di quelle auto sono liberi di circolare sino a tutto ottobre: non subiscono multe (in tempi diversi, dopo la scadenza inizialmente prevista, la sanzione era di 173 euro, con in più la sospensione dalla circolazione).
ANCHE PER REVISIONI SCADUTE DA UN PEZZO - Come spiega Diego Brambilla, vicepresidente Aicc (Associazione ispettori centri di controllo), il decreto Cura Italia ammette quindi la circolazione anche di auto con revisione scaduta da parecchio tempo: per esempio, anche da una ventina di anni. Mezzi che dovevano restare sempre chiusi in un box e non viaggiare su pubbliche vie. Si tratta di una norma discutibile, perché vetture che viaggiano con revisione scaduta da parecchio tempo non sono sicure e rappresentano delle "mine vaganti". Oltretutto, fa notare Brambilla, “quelle regole sono state introdotte con decreto in piena emergenza sanitaria da coronavirus, ma valgono tuttora, quando la crisi da Covid-19 non è così grave come prima. Sarebbe invece opportuna una rimodulazione delle normative emergenziali in tema di revisione”.
SCADENZE - La stessa circolare conferma le scadenze che riguardano numerosi documenti degli automobilisti, fra cui la patente: vedi qui il nostro articolo.