UN FUTURO DA… DEFENDER - Non di sola Evoque è fatto il mondo Land Rover. Nei programmi della casa inglese - una delle pochissime a vivere un momento particolarmente positivo, uno spazio importante è riservato alla nuova Land Rover Defender, erede del modello all’origine della storia Land Rover. Ciò anche nella logica della strategia elaborata dalla casa per i prossimi anni, strategia che vede una accentuazione del suo impegno nei mercati emergenti, quelli che riescono ad assicurare vendite numericamente importanti.
PER I NUOVI MERCATI - La strategia si basa sul presupposto che nei nuovi mercati emergenti un veicolo dalla versatilità eccezionale come la Defender possa avere ottima accoglienza, e dunque valga la pena sviluppare e sostenere commercialmente. E infatti le ultime notizie proveniente dalla Land Rover - sia pure non ufficialmente - riferiscono che il top management avrebbe finalmente deciso di mettere in cantiere una nuova Defender, erede di quella attuale ma con un notevole “ammorbidimento”.
MADE IN ENGLAND - Pur concepita per le realtà automobilistiche emergenti, la nuova Land Rover Defender non sarà un prodotto super spartano prodotto in India, come invece era stato ventilato sino a poco tempo fa. Del resto la produzione non comincerà prima del 2016 e l’attuale modello sarà in produzione certamente sino al 2015. Dopo di che dovrà essere mandato in pensione a causa delle normative di omologazione.
Il prototipo Land Rover DC100 del 2012 anticipa le forme della prossima Defender.
MENO OFF-ROAD, PIÙ SUV - Quello che pare certa è la personalità meno fuoristradistica della nuova Land Rover Defender, che dovrebbe essere prodotta sulla base della nuova piattaforma Jaguar-Land Rover, tutta in alluminio. Del resto lo stabilimento Land Rover che produce le carrozzerie in alluminio oggi sforna circa 95 mila veicoli all’anno ma lo stabilimento può ospitare una produzione di 180 mila esemplari. Sarebbe perciò allo studio l’ampliamento delle strutture produttive.
SE LA TATA PAGA - Dal punto di vista economico, la Land Rover conta molto sulla possibilità di acquistare alluminio a prezzi contenuti grazie alla sua collaborazione avviata in Arabia Saudita. Questo fattore, assieme ai prezzi più elevati per il profilo “premium” del nuovo modello, consentirebbe al progetto di essere redditizio. A monte di tutto c’è però il problema degli investimenti necessari per sviluppare il nuovo modello, e secondo le indiscrezioni di stampa il flop della minivettura economica Nano avrebbe prosciugato le capacità finanziarie del gruppo Tata. E senza il supporto finanziario della Tata lo sviluppo della nuova Land Rover Defender non è possibile.