LE DIMENSIONI CONTANO, MA NON SONO TUTTO… - È un dato di fatto: da qualche tempo, ormai, il cosiddetto downsizing - ovvero, dal gergo automobilistico inglese, la diminuzione del numero dei cilindri e della cubatura di un motore - non è una prerogativa esclusiva dei costruttori “generalisti”. Nata con lo scopo di aumentare l’efficienza e ridurre la sete di carburante, per mantenere invariate le prestazioni fornite da un propulsore di taglia più grande questa pratica prevede quasi sempre il ricorso alla sovralimentazione forzata e/o all’elettrificazione. Perché, quindi, continuare a sfornare giganteschi e costosi propulsori a 8, 10 o 12 cilindri, quando ne bastano la metà per garantire lo stesso sprint? Se lo sono chiesti in tanti, tra i piccoli produttori di auto super sportive e supercar. La risposta è riassunta nella nostra fotogallery: ecco otto auto da sogno che, con un motore a sei cilindri sotto il cofano, corrono come se ne avessero dodici. E a volte anche di più…