VIRATA POLACCA - La cinese Leapmotor, costruttore cinese in cui pochi mesi fa Stellantis ha investito 1,5 miliardi di euro (qui la news), non porterà parte della sua produzione destinata all’Europa a Mirafiori, ma produrrà la sua minicar elettrica T03 (nella foto sopra) nello stabilimento di Tychy, in Polonia. Lo riporta la Reuters in base a fonti vicine alle due aziende, che hanno confermato che durante il secondo trimestre del 2024 la Leapmotor comincerà a trasformare kit parzialmente assemblati in veicoli finiti nell’impianto polacco, utilizzando la cosiddetta tecnica “semi-knocked down”.
STABILIMENTO IN CRISI - Sfuma così l’idea, che sembrava concreta, di portare queste lavorazioni in Piemonte, nello stabilimento di Mirafiori, una realtà che attualmente sta attraversando un periodo di forti difficoltà come testimonia la cassa integrazione per gli oltre 2.000 operai che prosegue da oltre un mese. Quando Carlos Tavares, ceo di Stellantis, aveva annunciato l’inizio della produzioni delle piccole elettriche cinesi in Europa aveva lasciato aperta una porta: “Se il progetto sarà sostenibile economicamente, potremmo produrle in Italia”. Una doccia fredda che non dissolve le nubi scure che permangono sul futuro di Mirafiori, a corto di volumi produttivi e di ordini dopo il quasi azzeramento della produzione della Maserati e i bassi numeri fatti registrare dalla Fiat 500 elettrica.
INCENTIVI ALL’ESODO - Resta la speranza di portare in Piemonte la produzione della 500 con motori a combustione, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa (qui la notizia). Nel frattempo Stellantis ha siglato un accordo quadro con le organizzazioni nazionali che hanno firmato il Contratto collettivo specifico di lavoro per gli “incentivi all’esodo”, definendo come individuare e che trattamento economico riservare ai lavoratori vicini alla pensione o che intendono cambiare lavoro. Un accordo di cui non vuol sentir parlare la Fiom, che non ha firmato con Stellantis “nessun accordo sulle uscite incentivate”, come hanno annunciato Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive.