ITER TRAVAGLIATO - Dopo un iter legislativo lungo e accidentato, ieri l’assemblea del Parlamento europeo ha varato i nuovi obiettivi comunitari in materia di riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle auto nuove. Il nuovo regolamento prevede per il 2020 un livello medio di emissioni pari a 95 g/km per la media del nuovo parco auto di ogni costruttore.
LA CONTRARIETÀ DELLA GERMANIA - Lo standard dei 95 g/km era già contenuto nella proposta elaborata dalla Commissione europea nel 2012. La tabella di marcia contenuta in quel testo era dapprima stato accettato da tutti i paesi membri, ma in un secondo tempo la Germania l’aveva contestato bloccando l’iter di approvazione. La novità che ha consentito di trovare un compromesso è l’inserimento di una clausola in base alla quale nel 2020 la media sarà calcolata soltanto sul 95% delle vetture nuove immatricolate da ogni singolo costruttore, così che sia un po’ più facile il rispetto della soglia dei 95 g/km. Da notare chel’anno scorso il calcolo ha tenuto conto del 75% delle rispettive immatricolazioni di ogni costruttore; quest’anno lo si farà con l’80% e dal 2015 al 2019 non ci saranno più “sconti” e conterà il 100% delle immatricolazioni.
IL PESO DI “ELETTRICHE” E “IBRIDE” - Ci sarà poi il sistema dei bonus legati alle immatricolazioni di vetture con emissioni inferiori a 50 g/km (in pratica le auto elettriche e quelle ibride): ognuna di queste nel 2020 conterà per due; nel 2021 varrà 1,67; nel 2022 1,33 e poi dal 2023 non ci sarà più alcun coefficiente: tutte le auto varranno una unità.
GIOCO D’EQUILIBRIO - Il regolamento varato dal Parlamento è dunque un compromesso elaborato per superare lo stallo in cui si era bloccata la vicenda. Da un lato è rimasto l’obiettivo dei 95 g/km per il 2020, dall’altro sono stati concessi i due meccanismi di compensazione citati che dovrebbero rendere meno difficoltoso il raggiungimento dell’obiettivo, anche per le case costruttrici che producono una grande quantità di veicoli di alte prestazioni e dunque con emissioni elevate; dunque anche le “Premium” tedesche.
LA MISURAZIONE - Il regolamento approvato affronta anche il tema delle modalità di misurazione delle emissioni (e quindi dei consumi) ribadendo la volontà dell’Unione europea di arrivare a nuove procedure che si avvicinino di più agli impieghi reali delle auto.