EPISODI DA NON SOTTOVALUTARE - “Incomprensibile, irrazionale e ingiustificato”, a parlare è un Sergio
Marchionne (
foto qui sopra) amareggiato e un po’ seccato dopo lo
sciopero indetto nella fabbrica
Maserati di
Grugliasco lunedì scorso che ha causato la mancata produzione di 11 auto. L’agitazione, proclamata dalla Fiom, ha visto incrociare le braccia 209 persone su 2.019 (poco meno dell’11%). Si tratta di episodi dovuti ad un’esigua minoranza ma che, secondo il numero uno del Gruppo FCA, ha causato perdite produttive in un momento così delicato da non poter essere presi con leggerezza. Lo sfogo di Marchionne, affidato ad una
lettera scritta ai dipendenti e pubblicata sul quotidiano
La Stampa, arriva subito dopo il comunicato Fiat nel quale la casa aveva manifestato tutto il suo stupore. Lo sciopero era stato indetto principalmente, ma non solo, per la decisione di accorciare da tre a due le settimane di chiusura estiva della fabbrica di Grugliasco (
qui per saperne di più).
UN’IMMAGINE MACCHIATA - Sergio Marchionne ha sottolineato gli sforzi fatti per garantire all’Italia solide prospettive di ripresa economica e occupazionale. “Abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere aperti i nostri stabilimenti e salvaguardare i posti di lavoro” ha scritto Marchionne, che poi ha aggiunto: “se vogliamo che il sistema creato con l’integrazione tra Fiat e Chrysler mantenga il proprio equilibrio, è necessario capire che la partita non si gioca più nell’area della provincia, ma in un campo mondiale. Quello che è successo pochi giorni fa ha certamente cancellato opportunità preziose per sfruttare alcuni picchi di domanda. Ma, cosa ben più grave, ha inferto un duro colpo al nostro e al vostro lavoro. Non ha offerto dell’Italia l’immagine che vorremmo portare nel mondo, quella di un Paese serio e di grande valore. Si è sprecata un’occasione per mostrare le capacità e le qualità dei lavoratori italiani”, ha proseguito Marchionne.
CI VUOLE CORAGGIO - La lettera di Marchionne si conclude con un invito rivolto ai dipendenti che si sono dimostrati compatti e leali nell’impegno preso. “Siete la stragrande maggioranza e mi rammarico nel vedere che gli atteggiamenti di pochi finiscono per sminuire il vostro apporto. Quello che voglio dirvi è di mantenere il vostro coraggio e la voglia di fare qualcosa di buono. Di fronte abbiamo l’occasione della vita: quella di dimostrare che l’Italia può giocare un ruolo da protagonista nel mondo dell’auto e che anche qui un nuovo modo di fare industria è possibile. Non sprechiamo questa opportunità unica”. Ora si aspetta una replica dei diretti interessati.