VERSO LA FUSIONE - Sergio Marchionne consolida il controllo della Fiat sull’americana Chrysler in vista delle definitiva fusione. Il manager italo-canadese, già amministratore delegato delle due case, è stato nominato anche presidente della casa di Auburn Hills. Allo stesso tempo, sono entrati nel board di controllo della Chrysler Leo Houle e John Lanaway; formalmente, si tratta di consiglieri d’amministrazione indipendenti, in pratica, si tratta comunque di “vecchie conoscenze” di Marchionne, con cui hanno collaborano fin dagli anni Ottanta e che hanno seguito poi al Lingotto, “piazzati” nel consiglio di amministrazione della Cnh, la controllata della Fiat (ora di Fiat Industrial) nel settore delle macchine agricole.
IL NUOVO BOARD - Dopo le dimissioni di Robert Kidder, George Gosbee e Scott Stuart, il vertice della Chrysler è così ora composto da otto membri, contando anche l’amministratore delegato della controllata Iveco, Alfredo Altavilla, il rappresentante della Fiat, Stepehen Wolf, e quello del fondo assistenziale dei dipendenti (Veba), James Blanchard, oltre a Douglas Steenland e Ronald Thompson, nominati nel 2009 dal ministero del Tesoro degli Stati Uniti. Il nuovo assetto societario è conseguenza della salita a oltre il 50% del Lingotto nel capitale della Chrysler. Soglia che, in base alle leggi, comporta il diritto a nominare cinque membri del consiglio di amministrazione. All’orizzonte, la definitiva fusione delle due società, che hanno da poco istituito un’unica cabina di regia (l’executive council board, composto da 22 membri) che coordina le attività a livello mondiale: la Fiat si prepara ad aumentare ulteriormente la propria quota nella casa di Detroit: dall’attuale 53,5% dovrebbe passare al 58,5% entro la fine dell’anno.
INCOGNITA MIRAFIORI - In Italia resta da sciogliere il nodo dell’officina di Mirafiori. Secondo i piani originari, lo stabilimento torinese avrebbe dovuto ospitare la produzione di nuove suv a marchio Jeep e Alfa Romeo, da vendere prevalentemente negli States; tuttavia, il tasso di cambio sfavorevole tra euro e dollaro avrebbe fatto rivedere la strategia a Marchionne, che nei giorni scorsi sembrava propenso ad affidare a Mirafiori la produzione di una citycar (la nuova Topolino?). Intanto, è stato comunicato ai lavoratori dello stabilimento, in cassa integrazione straordinaria, il calendario delle attività di settembre. I 5500 operai lavoreranno soltanto cinque giorni (il 20 e 21 e dal 27 al 29) alle linee dell’Alfa Mito, della Lancia Musa e della Fiat Idea.