STABILITÀ ALLARMANTE - Le statistiche dell’associazione dei costruttori europei di automobili (Acea) relative al mese di ottobre 2016 fanno sentire qualche scricchiolio proveniente dal mercato dell’auto. Più o meno in sintonia con altre importanti aree del mondo (come gli Stati Uniti) la tendenza sembra mutata rispetto ai mesi scorsi. Il totale delle nuove immatricolazioni è stato sostanzialmente uguale all’anno scorso con un lievissimo calo dello 0,02%; 1.104.506 le unità registrate. Dunque si può parlare di stabilità, ma in un settore in cui si punta a una costante crescita anche ripetere gli stessi risultati viene interpretato come un campanello d’allarme. Va comunque detto che il consuntivo dei mesi da gennaio a ottobre resta abbondantemente positivo, con 12.348.502 vetture immatricolate per la prima volta, cioè il 7,2% in più nei confronti dello stesso periodo del 2015. Un dato che fa agevolmente prevedere che il bilancio di tutto il 2016 sarà positivo, lasciando magari al 2017 i dubbi sulla prosecuzione della fase di crescita.
IN CRISI I MERCATI MAGGIORI - Il quadro dei risultati paese per paese vede 18 stati con una variazione in aumento e 9 “in rosso”. Il fatto grave è che tra questi ultimi figurino grandi mercati come la Francia (-4%, con 155.194 nuove immatricolazioni), la Germania (-5,6%, con 262.724 unità) e Olanda (-22,2%, per 30.189 immatricolazioni). Da questo mix deriva il quadro di rallentamento generale, che comunque non dovrebbe incidere sugli esiti complessivi dell’intero 2016.
2016 ANNO SENZ’ALTRO POSITIVO - Il totale delle immatricolazioni nei 27 paesi UE contabilizzati dall’Acea (è esclusa Malta) per i dieci mesi da gennaio a ottobre 2016 è di 12.348.502 unità, in aumento del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. Non stupisce perciò che quasi tutti i paesi facciano segnare variazioni positive: soltanto l’Olanda accusa un calo nel confronto tra i due periodi; per la precisione del 7,1%. Per i paesi più rilevanti (con le immatricolazioni oltre il milione) le percentuali di aumento sono piuttosto contenute (4,7% la Francia, 4,9% la Germania, 2,5% la Gran Bretagna, con soltanto l’Italia a far segnare un incremento a due cifre: 16,7% in più, con 1.553.394 unità registrate nei dieci mesi.
COMME SONO ANDATE LE VARIE MARCHE - Variegato è il quadro dei risultati delle varie marche. La Volkswagen (sia la marca che il gruppo) riportano un calo, rispettivamente del 7,9% per il marchio (125.866 unità) e dell’1,7% per il gruppo (272.826 unità). Il gruppo PSA lamenta una contrazione del 7,2%, con le sue tre marche Peugeot (-4,5%), Citroën (-8,9%) e DS (-28,5%), tutte tre “in rosso”. Negativo anche l’ottobre della Renault, che perde l’1,8% rispetto al 2015 (l’1,7% lo perde la Renault, il 2,1% la Dacia).
BENE FIAT-CHRYSLER - In aumento è il risultato d’ottobre del gruppo FCA, che con 73.767 unità targate nel mese registra una crescita del 6,9%. Il gruppo Ford cala dell’1,1%, mentre la Opel, del gruppo General Motors, tiene bene vantando così una crescita del 2,6%. In aumento sono stati a ottobre anche il gruppo FCA (+6,9%), la Daimler-Mercedes (+6,1%), la BMW (+3,3%, incluse le Mini). Stabile risulta la Toyota, con un miglioramento di appena lo 0,1%, mentre più robusto è il miglioramento della Hyundai (+5,4%) e della Kia (+8,4%). Nella panoramica complessiva spicca il risultato del gruppo Jaguar-Land Rover, che con 13.819 unità immatricolate è in crescita del 18%, con la Land Rover che aumenta del 2,7% (10.481 immatricolazioni nel mese) e la Jaguar che vie un vero e proprio boom: 5.821 unità, pari al 61,2% in più rispetto al 2015.