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Mercato dell’auto azzerato dalla crisi

di Fabio Madaro
Pubblicato 14 aprile 2020

Il “lock down” dell’Italia ha azzerato il mercato dell’auto con conseguenze che potrebbero essere pesantissime per il settore dei concessionari e delle case.

Mercato dell’auto azzerato dalla crisi

MERCATO A ZERO - Le premesse sono drammatiche, aprile 2020 con ogni probabilità sarà il peggior mese nella storia dell’auto, se si escludono le parentesi belliche. Lo dicono le prime desolanti stime che vedono le immatricolazioni precipitare del praticamente del 100% (in marzo il dato era -85,4%, qui la news). Ciò significa che si stanno vendendo una cinquantina di vetture al giorno, ovviamente solo online (qui sotto la tabella di Dataforce). Per la cronaca in tempi normali si vendono tra le 4.000 e le 5.000 auto al giorno, mentre fino al 10 aprile, il mercato italiano segnava -99%, con un numero complessivo di veicoli venduti pari a 493 unità, di cui 271 auto e 222 furgoni.

LE PREVISIONI - E in un’intervista a Il Giornale, Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae precisa che le aziende sono a secco di liquidità e l'impatto della crisi scatenata dal coronavirus può essere devastante. Perché colpisce una filiera che ha imponenti investimenti ed elevati costi fissi in strutture e personale. E l’Italia, oltretutto, è anche il mercato al momento più colpito. Secondo Cardinali ci sono due stime per la chiusura d'anno: la prima con poco più di 1 milione di unità vendute (la più pessimistica); la seconda con 1,3 milioni: la più ottimistica, quando nel 2019 le immatricolazioni erano state di oltre 1,9 milioni.

SERVE AGIRE SUBITO - L’Unrae nei giorni scorsi ha presentato al governo un piano per stimolare incentivi, defiscalizzazione, adeguamento fiscale e aiuti a livello industriale. Si tratta di proposte condivise con le altre realtà automotive (Anfia, Federauto e anche Fca) con un impegno stimato di 3 miliardi da attuare in un lasso di tempo di 18-24 mesi. Ma non c’è tempo da perdere, dicono in molti, e sarebbe auspicabile varare subito un intervento per innescare una ripartenza forte, prendendo in considerazione il forte stock di vetture invendute con motori Euro 6.2 di ultima generazione. Ad esempio una norma sulla rottamazione, con un incentivo di 2.000 euro, potrebbe favorire l'acquisto di queste macchine per aiutare il mercato. L’enorme lotto di auto in questione è composto soprattutto da veicoli con emissioni oltre i 95 grammi/km di CO2. Una mossa che aiuterebbe anche le aziende a proseguire lo sviluppo e la produzione delle nuove motorizzazioni con emissioni 95 g/km di CO2.

NOLEGGIO E MEZZI PESANTI - La situazione è drammatica anche nel settore del noleggio e delle flotte aziendali rappresentato da Aniasa. Marzo ha chiuso con un un pesante -88%. In questo caso il presidente Massimiliano Archiapatti chiede al governo il ripristino del superammortamento, con allineamento al resto dell'Europa della tassazione sull'auto aziendale e l'estensione dell'ecobonus alle vetture usate più green. In crisi nera anche mezzi pesanti: Franco Fenoglio, presidente di Unrae Veicoli Industriali, stima un 2020 con un calo di immatricolazioni tra -30% e -40%.

ANCHE LE DUE RUOTE - Mentre Paolo Magri, a capo di Confindustria Ancma (moto, biciclette e accessori), ha scritto al premier Giuseppe Conte una lettera appello ricordando che l’Italia è leader nella produzione delle due ruote, mentre il nostro Paese vanta il maggiore parco circolante del continente. Le varie aziende generano ricavi per 5 miliardi e danno lavoro a 60mila persone. Il mondo delle ruote ha una rete commerciale che conta circa 5mila negozi: microimprese, spesso a gestione familiare, prive solidità finanziaria che permetta di superare una lunga inattività.



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Ritratto di treassi
14 aprile 2020 - 09:18
Purtroppo si sapeva... Anche se, parlando in generare, un'economia basata solo sulla crescita e su finti bisogni prima o poi salta... speriamo in futuro in un economia più intelligente con meno fronzoli e più responsabile...
Ritratto di ciurbis
14 aprile 2020 - 09:41
2
i meno fronzoli sono i legittimi capricci della gente che lavora per concedersi uno sfizio, che è uno stimolo a sbattersi a lavorare di più e meglio per ottenere "cose" che ti permettano di vivere meglio secondo lo stile di vita scelto (quindi esagerando il monaco buddista non avrà bisogno di quasi nulla). l'ambizione è una caratteristica intrinseca dell'essere umano, il miglioramento delle proprie condizioni del proprio status, passa attraverso un miglioramento della parte "umana", ma anche del livello qualitativo del proprio benessere. quello di cui tu parli è una sfumatura del comunismo sovietico.
Ritratto di Antonio D.
14 aprile 2020 - 11:57
1
Come no, quindi riempire ad esempio le citta' di Suv da quasi 2 tonnellate o anche piu' per trasportare in molti casi una sola persona per volta.... rappresenterebbe un miglioramento delle nostre condizioni? Perche' queste persone si starebbero togliendo lo sfizio, come dice lei...? Ma per carita'... quanta strada che c'e' da fare se queste sono le teste....
Ritratto di deutsch
14 aprile 2020 - 15:25
4
se invece si un SUV da due tonnellate fosse una giardinetta o una monovolume di pari peso sarebbe diverso? pensi che sarebbe uguale per l'economia se un che può comprare una cayenne da 100k non la compra e ne prende un'utilitaria da 20k? anche per te cambierebbe perchè lo stato incasserebbe 16 k in meno di iva che poi serve per erogare i servizi alla collettività
Ritratto di BigDeals
14 aprile 2020 - 22:47
Sì perché SUV di 4,80 m = cattivi, mentre SW di 4,99 m = buoni.
Ritratto di Antonio D.
15 aprile 2020 - 09:15
1
Vedo che avete compreso "benissimo" il mio pensiero... La prossima estate al mare indossate i dopo sci... vi garantisco che fa status!!! Oltre che essere una cosa di grande utilita'..
Ritratto di deutsch
15 aprile 2020 - 13:09
4
Esatto se giri col Q5 sei cattivo ma se ti presenti con una superb SW magicamente diventi buono, magari dotata dello stesso motore. È solo una scusa per giustificare l'invidia
Ritratto di Jenna2007
14 aprile 2020 - 13:05
Ti do ragione solo in parte....perché in realtà siamo portati a comprare roba che anche se ci migliora di poco la vita non possiamo permetterci e molti si indebitamento per averla, il senso del risparmio non esiste più anche per chi lavora.
Ritratto di Andre_a
14 aprile 2020 - 09:42
Cosa intendi? Un’economia basata su bisogni veri mi suona come “tutti a zappare la terra”. A me i finti bisogni, ad esempio il dispositivo dal quale sto commentando, piacciono molto
Ritratto di Jenna2007
14 aprile 2020 - 13:07
Il fatto è che tanti non possono permettersi i finti bisogni e si indebitano per averli...vivere al di sopra delle proprie possibilità non è una buona idea
Ritratto di Andre_a
14 aprile 2020 - 13:30
@Jenna2007: non sempre l’acquisto a debito è una cosa negativa, non so come sarebbe il parco auto italiano se si potessero comprare solo in contanti. Per il resto mi sembra un problema delle singole persone, piuttosto che del sistema. Esiste il telefonino da 1000€, la macchina da 100000, ma non è obbligatorio comprarli, ci sono anche modelli che costano un decimo.
Ritratto di deutsch
14 aprile 2020 - 12:43
4
Un'economia senza crescita muore, si chiama stagnazione
Ritratto di treassi
14 aprile 2020 - 14:17
Per come ragiona molta gente vedo che c'è ancora parecchio grasso che cola, perciò non vi lamentate delle tasse...
Ritratto di Asburgico
14 aprile 2020 - 12:05
Ma che mettano l'iva al 10٪ e si riprende subito
Ritratto di Giuliopedrali
14 aprile 2020 - 12:24
Tesla al primo posto, anche se è una cosa teorica, però è successo in tanti paesi europei durante il coronavirus, anzi per tanti paesi è normale non solo in questi mesi che sia nelle prime posizioni.
Ritratto di deutsch
14 aprile 2020 - 13:00
4
No, l'IVA deve rimanere ordinaria ma devono aggiornare la fiscalità per auto aziendali e trovare un forma di incentivo per il privato come un bonus. Se è collegato alla rotazione di auto stravecchie dubito funzionerà perché se uno va in giro con auto di 20 anni forse il problema non è il bonus ma la restate parte. Per questi sarebbe utile un incentivo usato su usato
Ritratto di SergioPavia
14 aprile 2020 - 13:01
1
Con l'IVA dimezzata già sarebbe una bella spronata ai consumi. Senza contare che sono tantissimi altri i balzelli che gravano sull'auto. Se non tirano fuori dal cilindro un qualcosa di straordinario come è la situazione attuale , il mercato rimane stagnante per chissà quanti mesi. SergioPV.
Ritratto di deutsch
14 aprile 2020 - 15:08
4
sarebbe troppo complicato da un punto di vista tecnico, l'auto non è un bene da iva al 10 altrimenti dovresti mettere sulla stesso piano e stessa iva tante altre cose
Ritratto di giocchan
15 aprile 2020 - 02:27
Mi sa che per compensare tutte le spese che lo stato si stà accollando in questi giorni (sanità, ecc...) l'IVA la metteranno al 25... altro che 10...
Ritratto di Jimgoose
14 aprile 2020 - 15:06
Credo che il settore segua l'andamento dell'economia tutta,è tutto fermo da tempo e il covid ha aggiunto un decimale alle perdite,la risalita passa a mio modo di vedere solo tramite la ripresa delle attività produttive,occorre prima di tutto che la gente riprenda a percepire lo stipendio,autonomi o subordinati che siano,dallo stato di tutti i miliardi di cui ho sentito parlare fin'ora credo che al cittadino o all'imprenditore nulla arriverà,né sotto forma di bonus ne di incentivo ne di sgravio alcuno.anzi qualche quotato politicante già paventa,ad emorragia in corso,l'introduzione di una covid tax o patrimoniale(perché tutti abbiamo un patrimonio,anche chi sta svuotando il conto x continuare a vivere in modo dignitoso)che di certo di aiuto non sarà x il settore auto(e non solo),concordo con chi dice che un'IVA agevolata potrebbe aiutare,ma come sarebbe vista all'Ue?vorrebbero garanzie a copertura,come già fu x non portarla al 23,5 qualche anno fa,figurarsi per ridurla al 10
Ritratto di Jimgoose
14 aprile 2020 - 15:25
A livello di eurogruppo abbiamo visto che l'Italia pesa meno di uno stato grande poco più di lombardia e piemonte,temo che anche stavolta dovremo farcela da soli sperando di non dover contare troppe serrate definitive,riposiamoci e stiamo a casa xchè ci sarà da rimboccarsi le maniche
Ritratto di Laf1974
14 aprile 2020 - 22:50
Dimezzate i prezzi delle auto, applicate iva al 4% e vedi che la crisi di liquidità svanisce. È arrivato il momento che le case automobilistiche rivedano i listini al ribasso e pure di parecchio, basta pagare un'utilitaria 20.000 euro.
Ritratto di giocchan
15 aprile 2020 - 02:29
Se vuoi rinunciare a qualche optional e ti accontenti di sicurezza/confort di 10 anni fa: la Sandero non costa 20k euro...
Ritratto di Laf1974
15 aprile 2020 - 22:45
Rileggilo con attenzione perché forse non l'hai capito. Dimezzate i prezzi delle auto, applicate iva al 4% e vedi che la crisi di liquidità svanisce. È arrivato il momento che le case automobilistiche rivedano i listini al ribasso e pure di parecchio
Ritratto di ciurbis
15 aprile 2020 - 09:15
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invece dovrebbe essere esattamente il contrario! l'iva dovrebbe salire perchè è l'unico modo democratico per cui chi più spende più contribuisce alle casse dello stato. e lo dico autolesionisticamente da spendaccione con più moto e auto. però a quel punto bisognerebbe riconsiderare anche la flat tax. così avremo un sistema di una snellezza unica che ci costerebbe un decimo dell'attuale.
Ritratto di Marsalach
15 aprile 2020 - 09:49
1
Concordo con quelli che vedono al ribasso il peso fiscale. IVA al 15% al posto di 10% e tanti andranno per il giusto. Ma anche la tasse su la prima casa aiuterebbe. E risaputo che il livello alto fiscale porta all'evasione, e l'Italia non ha solo un'evasione alta, ma anche pressione fiscale ai vertici. Ma questa crisi mette ancora meglio allo scoperto, come ormai lo stato produce più che altro costi di personale. Per questo mancano non solo impianti di cura intensiva o mascherine, ma sono anche ponti e gallerie senza manutenzione e buche nelle strade quante ne voi, per non parlare dell'immondizia. Poi la burocrazia insieme alle tasse fa in modo, che non viene più nessuno da fuori nel paese ad investire - se non Cinesi con ben altro orizzonte e allaccio al mercato diretto senza bisogno di intermediari. Quelli rimasti a produrre in Italia spostano sempre più produzione fuori, non solo FCA, che dopo questa crisi e fusione se ne laverà le mani completamente. Ma non saranno i sconti di 2 o 3 mila Euro a fare ripartire il settore o il paese! Il paese si deve scrollare le pulci per ritornare a funzionare. Non può essere, che per uno che lavora, due lo aspettano a rilevargli il 60 o più % delle entrate. Allora meglio la China! Quelli almeno le fanno le cose.
Ritratto di Giuliopedrali
15 aprile 2020 - 12:13
Che poi vedrete, purtroppo probabilmente, il mercato poi ripartirà, per quanto riguarda le auto, ci sarà una forte polarizzazione, da una parte le Tesla o le 500 elettriche da trendsetter, dall'altra le Panda e le Dacia, ci sarà meno spazio per la cosiddetta media.
Ritratto di Paolo-Brugherio
15 aprile 2020 - 13:17
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Dopo i numerosi commenti su questioni fiscali... Quando ripartirà il mercato delle auto, prevedo che ci sarà una grande bagarre dai concessionari: per i nuovi ordini (embè, ci sarà qualcuno che avrà necessità di comprare un'auto), per le consegne, per i meccanici che avranno due mesi di manutenzioni arretrate da smaltire (tagliandi, guasti, ecc.).
Ritratto di Roberto Vitelli
16 aprile 2020 - 00:29
A parte la crisi del Covid-19, che certamente ha peggiorato le condizioni, il mercato era già stato bloccato dalla confusione con le motorizzazioni e/o alimentazione. Benzina o Diesel? Con GPL o metano? Anzi, facciamo ibrida. Ma ibrida light (quindi che va comunque sempre a benzina, consumando meno) o ibrida plug-in con 50 km di autonomia elettrica. Però a caro prezzo perché hanno praticamente doppia motorizzazione (su ruote diverse). Oppure tutta elettrica? Ma le colonnine ci sono? E se ci sono, in quanto tempo ricarico? Se devo andare da Roma a Milano, dove faccio la sosta? E in un'ora di sosta che faccio? Sono obbligato a pranzare. Anche se acquisto una elettrica veloce, con le soste, il viaggio quanto dura? Praticamente una media da scooter. Insomma una persona non sa nemmeno cosa comprare e per paura di sbagliare... aspetta che si facciano le colonnine. Poi, l'elettricità come verrebbe prodotta? Se prodotta con il solare o con l'eolico o con idroelettrico è un conto. Se prodotta prodotta con il fossile, non inquino in città, nel centro storico, ma è stato inquinato altrove. La CO2 totale non cambia. Scusate, ma credo che ci sia un casino enorme. Nel frattempo... non acquisto un cz. A presto
Ritratto di Al.An.
16 aprile 2020 - 12:59
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...ed il bello deve ancora arrivare. Meno liquidità = meno soldi da spendere. Botta di fortuna di aver svenduto Fiat ai francesi, glielo spiegano loro a quei quattro operai che ancora sono rimasti in Italia che non c'è più trippa per gatti. Altro che elettrico o diesel, qui si ritorna al carbone, tutti a spalare e chi non può, a dorso di mulo!
Ritratto di Roberto Vitelli
16 aprile 2020 - 15:18
Secondo me, si avrà un forte rallentamento e senza le corse alle ultime novità. Praticamente si butteranno meno soldi sulle automobili (e questo è un bene). Si continuerà a camminare con le normali auto che già abbiamo. Chi ha già acquistato l'ibrida plug-in se la ricarica a casa sua di notte. Io mi terrò la mia auto spaziosa che va bene (Renault megane sw) per altri 4 o 5 anni. Quando vorrò cambiare auto, andrò a vedere auto a km zero o un usato garantito di 2 o 3 anni e altre occasioni risparmiando. Il modello appena uscito può anche andare affanc...
Ritratto di Pippo80
19 aprile 2020 - 15:20
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Sono in completo accordo. Le novità se le possono tenere tutte. Io normalmente l'auto la cambio dopo 7 o 8 anni e l'ho appena fatto. Quindi per un po sono a posto. Ma avendo ereditato una mini di 15 anni, ( che non mi piaceva niente) sono stato a gennaio in salone Fiat per darla indietro per una Panda km zero. Che avrebbe fatto più al caso nostro. Mi hanno offerto meno di quello che avevo pagato il passaggio di propieta!!!(750€) E avevano il piazzale pieno di auto già targate a dic. 2019. Sono anche di"accordo con un utente che scrive a fine covid19 riaprirà il 55% dei rivenditori. Per forza... Se ti trattano così non meritano altro. Pippo80
Ritratto di Al.An.
21 aprile 2020 - 17:54
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Se parliamo dei produttori di auto è un conto, ma qui mi sembra che si stia parlando delle autorivendite...un settore che già nell'ultimo decennio stenta a stare a galla e trovare un proprio spazio o dignità. Probabilmente il cliente avverte che oggi va bene comprare direttamente dalla fabbrica e che non ci sia un valore aggiunto nel rivolgersi ad un concessionario. A torto o a ragione stiamo parlando di una figura in rapida scomparsa, sostituito dalle virtual showroom e dalle review dei consumers. Eppure, paradossalmente, tanto più tecnologiche e complesse diventano le nostre auto e tanto più importante sarebbe avere il consiglio di un esperto che ti segue passo per passo e ti aiuta anche dopo la vendita a mantenere il valore dell'acquisto con le scelte giuste! Personalmente, ritengo che le auto abbiano raggiunto un elevato standard di qualità ed affidabilità intorno al primo decennio del secolo....attualmente qualità ed affidabilità sono molto calate principalmente a causa di tanta elettronica non sufficientemente testata ma immessa di corsa in commercio. scatole carine ed attraenti, ma poco ragionate e spesso poco funzionali all'uso intenso quotidiano. Forse il rallentamento del mercato porterà ad un ripensamento della vettura come tale, ma è più facile che taglino semplicemente su ricerca e sviluppo...le prime vittime quando c'è crisi.