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Mercato europeo dell’auto: nel 2018 il crollo delle diesel

30 gennaio 2019

Nel 2018 sono state immatricolate 15,6 milioni di auto, ma le diesel sono in netta diminuzione.

Mercato europeo dell’auto: nel 2018 il crollo delle diesel

UN MERCATO STABILE - Secondo i dati diffusi dall’istituto di ricerca Jato, nel 2018 il mercato automobilistico europeo è rimasto stabile con 15,6 milioni di veicoli immatricolati, solo 346 in più rispetto al 2017. Si tratta del miglior risultato dal 2007, quando il mercato raggiunse il suo apice con 16,02 milioni di immatricolazioni. I buoni risultati del secondo trimestre, dove il mercato è cresciuto del 4,8%, e del terzo trimestre, dove il mercato è cresciuto dell'1,1%, sono stati sufficienti a compensare il forte calo del quarto trimestre, dove il mercato è sceso del 7,5%, registrando i volumi più bassi dal 2014. Calo dovuto, oltre al periodo, anche alla mancanza di molti modelli conformi al nuovi ciclo di omologazione WLTP, il test su consumi ed emissioni più severo e attinente all’uso reale rispetto al precedente NEDC. A livello globale, l'Europa, grazie agli ottimi risultati ottenuti in Spagna, Polonia e Paesi Bassi, che hanno compensato i cali nel Regno Unito, Italia e Svezia, è stato il terzo mercato automobilistico mondiale dopo la Cina e gli Stati Uniti. 

CROLLO DELLE DIESEL - Analizzando i dati del 2018 emerge il crollo del diesel. I veicoli con questa tipologia di combustibile hanno registrato la quota di mercato più bassa dal 2001, facendo segnare 5,59 milioni di unità immatricolate. I veicoli diesel, nel 2018, rappresentano solo il 36% delle immatricolazioni, con una quota di mercato in calo dell’8% rispetto al 2017 e del 19% rispetto al 2011, anno di punta per questo tipo di carburante. Complessivamente, le immatricolazioni sono diminuite del 18% rispetto al 2017, 10 punti in più rispetto al calo registrato nel 2017, quando le immatricolazioni diesel sono diminuite dell'8% rispetto al 2016. Le auto diesel hanno continuato a dominare in tre paesi europei: Irlanda, Portogallo e Italia. La Francia ha superato il Regno Unito, diventando il terzo mercato del diesel in Europa, dopo Germania e Italia. Il diesel è tuttavia riuscito a mantenere la sua posizione al vertice dei marchi premium. Questa tipologia di carburante è ancora il preferito dai consumatori che acquistano le vetture a marchio Audi, Mercedes, BMW e Volvo. La Jato prevede che la diminuzione delle quote di mercato del diesel continuerà nel 2019, anche se molto probabilmente ad un ritmo più moderato. 

ALIMENTAZIONI ALTERNATIVE - Con il diesel in caduta libera, sono risultati essere in crescita sia i veicoli a benzina, grazie ad una quota del 57%, che quelli con carburante alternativo, i quali hanno beneficiato di quasi 200.000 immatricolazioni in più rispetto al 2017. Il 2018 ha segnato la migliore performance di sempre per le auto ibride, ibride plug-in ed elettriche che, complessivamente hanno fatto segnare 944.800 immatricolazioni e una quota di mercato del 6,1%. I veicoli elettrici hanno superato i veicoli ibridi plug-in, passando da 132.800 nel 2017 a 195.300 nel 2018. La Norvegia è stato il maggiore mercato per i veicoli elettrici, con una quota di mercato del 31%, mentre i Paesi Bassi hanno superato il Regno Unito diventando il quarto mercato per le elettriche, dopo Germania e Francia. Se si pensa che nel 2008 questa tipologia di veicoli rappresentava solo lo 0,8% del mercato, si può parlare di un enorme aumento da dieci anni a questa parte.

LE SUV VANNO FORTE - Per quanto riguarda la tipologia di vetture nel 2018 si registra, nonostante una crescita più lenta rispetto agli anni precedenti, la transizione dalle auto tradizionali alle SUV. In totale sono stati immatricolate in Europa 5,4 milioni di SUV, con un incremento del 19% rispetto al 2017 e una quota di mercato che è passata dal 29,2% al 34,6%. La maggior parte della crescita del mercato delle SUV è stata trainata dalle piccoli SUV, dove il volume è salito del 29%, fino ad arrivare a 2 milioni di immatricolazioni. Le SUV compatte hanno continuato ad essere la tipologia di SUV più popolari, con 2,3 milioni di immatricolazioni, registrando un aumento di volume del 17%. Le immatricolazioni delle monovolume sono scese del 27%, risentendo ancora una volta dell'impatto del boom delle SUV. Tra le SUV più vendute in Europa ci sono la Nissan Qashqai, che ha mantenuto il primo posto, e la Peugeot 3008.

LA CLASSIFICA DEI GRUPPI - Pochi cambiamenti sono stati registrati al vertice della classifica delle case automobilistiche più grandi; il Gruppo VW ha mantenuto la sua posizione di vertice, con 3,72 milioni di immatricolazioni e una quota di mercato stabile al 23,8%, seguito dal Gruppo PSA e dall’Alleanza Renault-Nissan, rispettivamente al secondo e al terzo posto. Il BMW Group è salito nella classifica fino a diventare il quarto produttore automobilistico europeo, mentre il Gruppo Hyundai-Kia è stato il costruttore che è cresciuto di più in termini di quota di mercato, con un aumento del 5,2% del volume delle immatricolazioni, registrando 1,03 milioni di unità.

LE MARCHE - Tra i marchi, da registrare le performace della Jeep, che, per la prima volta nella sua storia europea, ha registrato una quota di mercato superiore all'1%. Ottime anche le prestazioni di Dacia, Seat, Peugeot e Volkswagen. Al contrario, l’Audi ha perso quote di mercato, seguita da Nissan, Fiat, Opel/Vauxhall e Renault.

I MODELLI - Per quanto riguarda i modelli di maggior successo la Volkswagen Golf si conferma la regina d’Europa, pur registrando un calo dell'8% delle immatricolazioni, soprattutto a causa di un forte calo delle vendite delle varianti a gasolio, che sono diminuite del 30%. Poca variazione nelle prime 10 posizioni, con il trio Clio, Polo (l’unico modello nella top 10 che ha registrato una crescita a due cifre) e Fiesta che seguono la Golf. Buono il nono posto della Toyota Yaris, spinta soprattutto dalle vendite del modello con motore ibrido. Anche se è finita dopo le prime 10, la Dacia Sandero ha registrato 216.306 unità immatricolate. La Duster è stata la seconda B-SUV più venduta, superando la Peugeot 2008 e la Opel Mokka. 



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Ritratto di Zot27
30 gennaio 2019 - 19:31
Gli ancora tanti acquirenti diesel, saranno poi quelli che scenderanno in strada alla 'gilet gialli' per lamentarsi della forte svalutazione delle loro auto e per i divieti ai diesel nelle principali città
Ritratto di Roomy79
30 gennaio 2019 - 22:05
1
Ancora con questa arroganza (ti parlo da possessore di auto benzina che fa meno di 10000 km anno), ma i pendolari ad alto chilometraggio, agenti di commercio, rappresentanti, mezzi commerciali e tutti quelli che viaggiano per lavoro mi dici, nel tuo mondo, come dovrebbero comprarsela una macchina che non sia un’utilitaria? Stante il prezzo della benzina, la poca capillarità della rete metano e il sempre minor numero di modelli a gpl (causa scarsa affidabilita dei benzina di nuova concezione). Non si parla di tamarri che comprano diesel per fare freno a mano nei posteggi vuoti, ma di gente che lavora e che già oggi si ritrova abbastanza i bastoni tra le ruote fra tasse su qualunque cosa. Ci manca pure fare 150-200 km al giorno con un benzina.
Ritratto di Zot27
30 gennaio 2019 - 22:09
Mi pare che ci sia un certo aumento nelle vendite di suv, cioè mezzi che sono più pesanti, con aerodinamica e sezione frontale peggiori ..
Ritratto di Roomy79
30 gennaio 2019 - 22:19
1
Ok, anche a me non piacciono i suv, ma proprio questa categoria e una di quelle che continua ad essere quasi invendibile a benzina, proprio perché peso e aereodinamica remano contro. Si estenda l’uso di ibrido a gasolio (tipo kia sportage) in modo da diminuire le emissioni nei centri urbani e mantenere consumi accettabili nel veloce. Non parlatemi del rav 4 2500, perché in autostrada consuma come un 2000 benzina qualunque...andando piano.
Ritratto di Zot27
30 gennaio 2019 - 22:28
Ma non mi pare che altri suv simili facciano meglio come consumo in autostrada, al massimo fanno 2 kml in più, risparmio poi perso con la manutenzione ordinaria e straordinaria, con la suddetta svalutazione, e con il gasolio che gradualmente arriverà dal 2021 a costare un pò più della benzina
Ritratto di Giuliopedrali
31 gennaio 2019 - 09:06
Ho sentito ultimamente più di uno comprare SUV di lusso a benzina.
Ritratto di Mbutu
31 gennaio 2019 - 09:54
Roomy, il tuo discorso fila fino ad un certo punto. L'elenco che fai davvero rappresenta il 36% della popolazione automobilistica europea? Ed il 51% di quella italiana? Io non credo. E allora lasciamo il diesel a quella fetta (residuale) di mercato a cui serve veramente. Tutti gli altri, visto che non ci arrivano da soli, vanno "spinti" verso alternative migliori. Li abbiamo già fatti diverse volte i conti: perchè il diesel sia realmente conveniente serve fare un sacco di chilometri; e se poi lo confronti con l'ibrido ti serve anche farli quasi tutti in autostrada.
Ritratto di Roomy79
31 gennaio 2019 - 10:01
1
Ok a quelli però tassiamoli normalmente come gli altri invece che spennarli senza motivo dopo che per anni il diesel e stato addirittura incentivato
Ritratto di DavideK
30 gennaio 2019 - 23:07
Ed avranno perfettamente ragione (anch'io parlo da "benzina" da pochi km all'anno). Punire i diesel così, adesso che sono realmente puliti, è demagogia pura. D'altronde inutile aspettarsi di meglio dagli stessi che, i diesel, li hanno incentivati fiscalmente (avere imposte sui carburanti molto alte comporta questo, visto che consumano meno) quando inquinavano realmente di più. Dicendoci che invece il particolato non contava. Comunque prossimo step vietare benzina perchè consumano troppo, è ovvio. Poi tutti sulla Trabant elettrica. Speriamo rimangano alcuni paesi ad opporsi mantenendo in parte il mondo libero.
Ritratto di Zot27
30 gennaio 2019 - 23:12
Chiedo scusa: escono centinaia di milioni al km di Ufp dallo scarico dei nuovi diesel nonostante il filtro antiparticolato, si o no ? Nonostante i nox ultimamente li hanno ridotti con i ridicoli serbatoi di urea o adblue che sia, lo sapete che questi nox provocano la creazione in aria di altro nanoparticolato ?
Ritratto di DavideK
31 gennaio 2019 - 21:20
Ci sono fior di studi, non ultimi quelli del CNR, che mostrano come i dispositivi di trattamento delle polveri funzionino benissimo. Il resto è propaganda. Le emissioni di ossidi di azoto sono anch'esse ampiamente sottocontrollo. Più passa il tempo, più mi rendo conto di come la pagliacciata del diesel gate sia stata voluta dai politici (in primis Obama) con intenti strumentali, ed enormemente esagerata. Non c'è nessuna tragedia derivante da nessuna quantità esagerata di ossidi di azoto. La prima fonte di particolato sono di gran lunga le biomasse degli ecotalebani. Si è passato ampiamente il limite del buon senso, quindi è ora di finirla con questa caccia alle streghe. Lo dico da non amante del diesel: è ora di finira prima che gli ecotalebani ci riducano tutti a circolare con dei bidoni come succedeva oltrecortina.
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 22:19
Legga bene, proprio il Cnr scrive che allo stato attuale della tecnica è impossibile misurare le Ufp sotto una certa dimensione. E quindi risulta evidente che quest'ultime vengono ignorate e ritenute trascurabili. E` una grande presa in giro quella del filtro antiparticolato, ancora non l'avete capito
Ritratto di federico p
31 gennaio 2019 - 22:41
2
No le polveri sottili vengono sempre emesse solo che se le fai così piccole i strumenti non le analizzano ma all'atto pratico sarebbe meglio avere alti valori di pm10 che di queste nanoparticelle che riescono a raggiungere i polmoni perché molto fine. Poi tutte le regole di omologazioni sono buffonate perché se pensiamo alla famosa rigenerazione del filtro lì si butta in atmosfera tantissimo particolato
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 23:02
eh già
Ritratto di verdebiancorosso
30 gennaio 2019 - 21:27
in Spagna la diminuzione dei diesel ha significato un aumento della spesa per i combustibili. A me sembrano tutte stupidaggini, ben altre sono le fonti principali dell'inquinamento, cominciando dalle caldaie domestiche passando per le centrali a carbone finendo al metano animale o alle plastiche che finiscono formando isole oceaniche. Il diesel è insuperabile sui lunghi percorsi e sarebbe perfetto per ricaricare le batterie su strada per avere 30/40 km di autonomia in elettrico in città, ma l'industria preferisce farci spendere 100 milioni per un tre cilindri a benzina e ibrido. Io vado a metano e me ne frego ma chi cammina lo spremono come un limone
Ritratto di schizzo650
30 gennaio 2019 - 21:58
1
Torneranno al 20 percento come erano ormai conviene a chi il diesel, per pochi centesimi di differenza con la benzina, il maggior costo dei diesel non si ammortizza con percorrenza ridotte
Ritratto di marcoluga
31 gennaio 2019 - 04:35
2
Demagogia imperante. In compenso i trasporti su nave inquinano immensamente di più di tutti i veicoli esistenti sulla faccia del globo. Ma i nostri politici si fanno belli spremendo il popolo che lavora.
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 09:40
Molte navi trasportano greggio
Ritratto di Mbutu
31 gennaio 2019 - 09:41
Demagogico mi sembra il tuo discorso sul popolo che lavora. Personalmente non sono un esperto di navi, quindi non so esattamente cosa si stia facendo per diminuire le emissioni di tali mezzi. Però chiedo: per i trasporti massivi da un continente all'altro esistono alternative meno inquinanti della nave? Non mi pare. In compenso grazie all'ibrido esiste un'ottima alternativa al diesel. E discorso simile vale per tante altre benaltristiche scuse (gli allevamenti, gli aerei, ecc). Proprio non riesco a capire perchè preferiate non affrontare un problema piuttosto che affrontarlo anche solo parzialmente. E sulla "spremitura" aggiungo: se domani ci obbligassero tutti a cambiare le caldaie dei condomini non è che sarebbe gratis. Li vi andrebbe bene di essere "spremuti"?
Ritratto di federico p
31 gennaio 2019 - 22:44
2
Le navi l'unico modo per spostarle é quello. Pensare di farle andare a corrente é molto difficile visto il grande viaggio che devono affrontare e quindi l'impossibilità dovuta ai costi di avere degli accumulatori. Però sulle navi potrebbero pensare a mettere dei pannelli solari così qualcosa si risparmia ma di certo una piccola parte
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 23:03
penso che nel loro futuro ci possa essere l'idrogeno, intanto stanno mettendo dei limiti allo zolfo nel loro carburante, che per essere poco costoso, è troppo pesante
Ritratto di 82BOB
31 gennaio 2019 - 06:44
2
Riuscirà FCA a estendere il "modello Jeep"?
Ritratto di andi9
31 gennaio 2019 - 09:51
Demagogia da estremisti ambientalisti: il diesel è il motore più efficiente adesso; smettiamola con queste buffonate pro-elettrico, che adesso non è utilizzabile se non su percorsi cittadini e brevi extraurbani,e l'energia per ricarica da dove la tiri fuori, metterei a pedalare gli integral ambientalisti
Ritratto di Fra977
31 gennaio 2019 - 12:34
Dall'articolo si capisce benissimo che il diesel è alla frutta. Ed è logico che sia così,perché in quest'ultimo ventennio sono state incentivate senza pudore,pure auto inquinanti (parlo di NOx ed altri agenti cancerogeni superiori alla benzina), anziché incentivare auto a minor impatto ambientale. Quindi tutti ad acquistare auto a gasolio anche di cilindrata non esagerata,spesso e volentieri per girare in città. Da qui,l'aumento esponenziale dei NOx e di altri agenti,per poi finire con le limitazioni del traffico per gli sforamenti sull'inquinamento etc etc. Questa non è colpa del consumatore,ma da chi è stato miope ad incentivare acquisti a casaccio per mero interesse in barba all'ambiente. Ora che il consumatore ha più possibilità di scelta,manda a quel paese il diesel e sceglie l'alimentazione più congrua al proprio utilizzo. Per esempio,l'agente di commercio,il rappresentante etc etc,continueranno ad acquistare veicoli diesel finché verranno prodotti (ovvero pochi anni,molto pochi),mentre le persone che hanno acquistato finora il diesel per fare 10000/15000/20000 chilometri annui in città si rivolgeranno ad altre alimentazioni,specie alla ibride,che venderanno sempre più finché non ci saranno infrastrutture per le elettriche.
Ritratto di federico p
31 gennaio 2019 - 22:48
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Il fatto é che prima i diesel erano più inquinanti di oggi ma allo stesso tempo meno pericolosi perché producevano solo polveri più grandi che non raggiungono i polmoni come quelle prodotte dai diesel di oggi. Quindi tolto il problema delle polveri il governo ha detto che una cosa é green o no per co2 emessa e siccome il diesel consuma meno ne emette anche meno di co2 rispetto il benzina. Però il co2 non é dannoso per l'uomo,aiuta l'effetto serra si ma utilizzare solo diesel porterebbe ad un risparmio di neanche 5% delle sole auto quindi evanescente
Ritratto di 82BOB
31 gennaio 2019 - 14:44
2
Personalmente sono molto contento che il diesel verrà presto pensionato... A suo tempo avevo valutato l'acquisto, ma ora sono ben felice di non aver preso un diesel e di aver scelto il metano! W l'elettrico, w l'ibrido e in attesa che l'efficienza dell'elettrico migliori e i costi dell'ibrido plug-in rientrino entro i ranghi, w gpl e w metano! Ci sono tante, ottime, alternative al gasolio per risparmiare sul carburante, perché continuare con i motori diesel? Tra l'altro sono trasgormabili, per ora, solo come dual-fuel e i kit sono solo per mezzi pesanti!
Ritratto di Fra977
31 gennaio 2019 - 15:22
@82BOB. Condivido. Dovrei cambiare la mia auto a breve (ho un benzina) e mi acquisterò un'ibrida,scelta ponderata per il mio uso,per l'affidabilità ed i bassi costi di esercizio,per i benefici che da la mia città e la mia regione,come i parcheggi gratuiti,l'ingresso alle ZTL ed il bollo esente per cinque anni. La Panda di mio padre, invece,Multijet,dovrò venderla prima dell'estate in quanto il mio comune di residenza sarà uno dei primi comuni in Italia a vietare l'ingresso in centro alle auto euro 4 a gasolio. Con tutte queste problematiche non mi passerà mai per la testa acquistare un diesel,anche perché l'auto è un sacrificio acquistarla,e secondo me le scelte vanno fatte con la testa in quanto non ho denaro da buttare.
Ritratto di 82BOB
31 gennaio 2019 - 16:16
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Sì, tutti vorremmo girare su un rombante V12, ma poi c'è il mondo reale, con le sue regole (giuste o sbagliate non sta a me dirlo probabilmente) e bisogna richiudere i sogni nel cassetto e fare di necessità virtù! L'ibrido, soprattutto plug-in, è veramente molto intrigante come tecnologia automotive!
Ritratto di DavideK
31 gennaio 2019 - 21:21
Invece è ora di dirlo: siamo pieni di regole sbagliate, che vanno cambiate, e di sicuro non peggiorate.
Ritratto di 82BOB
31 gennaio 2019 - 14:52
2
Ancora nessuno che ha risposto al mio quesito... Premetto che sono pessimista verso FCA e in molti articoli ho commentato in tal senso. In ogni caso ora, a capo di tutto, c'è il sor Manley che, con Jeep, ha fatto il botto... La ricetta è stata semplice, mi pare: prendo una Giulietta e due Punto, le alzo un po' da terra, metto il 4x4, carrozzeria carina (a chi piace, a me non tanto)... Risultato: vendite impennate! Per Lancia ormai non ho più speranze, ma FIAT e Alfa Romeo/Maserati possono ancora "salvarsi"! Avrà la volontà il buon Manley di darsi da fare come con Jeep?
Ritratto di Mbutu
31 gennaio 2019 - 15:57
Opinione mia: jeep ha potuto godere in patria di un certo nome e di un mercato vastissimo. Mentre qui in europa ha sfruttato un fascino esotico ed il fatto che partiva da numeri non esagerati. Quindi, lavorando bene, è stato possibile darsi una bella scossa. Diversamente il mercato "patrio" di fiat è piccolino ed in europa, oltre ad una concorrenza superagguerrita, non gode di questa gran nomea. Degli usa poi non parliamone. L'unico progetto che possa avere un certo respiro è 500 ma a furia di riscaldare minestre non so quanto durerà (in usa mi pare che le vendite si siano più che dimezzate). Quindi una replica la vedo difficile. Alfa, purtroppo, sconta anni di anonimato ed un rilancio che benchè sia stato provato con buona volontà è avvenuto con logiche assurde, anche in questo caso il treno potrebbe essere già passato. Maserati ho il sospetto che invece non sappiano neppure di averla. Perchè avrebbe tutto l'appeal per rilanciarsi a livello mondiale ma neppure sembra ci stiano provando. E' vero che Manley è al timone da poco ma rispetto a quanto è stato impostato negli ultimi anni si tratterebbe di uno stravolgimento vero e proprio. Oltremodo difficile se poi l'obiettivo è la massimizzazione del profitto degli azionisti a discapito del prodotto. Io sono sempre dell'idea che stiano aspettando un compratore per liberarsi di alcuni marchi e proseguire sulla via dell'americanizzazione del gruppo.
Ritratto di 82BOB
31 gennaio 2019 - 16:13
2
Eh sì, la prospettiva della vendita di alcuni marchi sembra anche a me l'orizzonte più probabile!
Ritratto di federico p
31 gennaio 2019 - 22:53
2
Come ho già detto anche altre volte il problema della Maserati é che viene percepita troppo Premium oserei dire una luxury. Quindi il cliente benestante acquisterà una Land Rover o le solite tedesche snobbano la Levante perché anche se molte persone hanno il portafoglio pesante non significa che sanno i prezzi di tutte le auto
Ritratto di 82BOB
1 febbraio 2019 - 09:14
2
Emblematico, in tal senso, lo spot della Maserati Levante...
Ritratto di orsogol
31 gennaio 2019 - 17:14
1
Prendersela con i diesel Euro 6 è pura demagogia (o forse solo ignoranza), perchè sono ormai puliti come i benzina. Il vero problema sono i diesel da Euro 0 a Euro 4 ancora in circolazione, che sono tantissimi e inquinano da 10-20-30 volte più di un Euro 6. Invece di fare una legge pasticciata con sovrattasse che finiscono per penalizzare più i benzina dei diesel e incentivi per auto elettriche che pochissimi compreranno, sarebbe stato meglio fare un piano quinquennale (oh mamma mia che cosa complicata per i ns.politici) con cui obbligare alla rottamazione, in modo pianificato e scaglionato nel tempo, le Euro 0, poi le Euro 1 ecc. Così nessuno sarebbe costretto a cambiare il proprio macinino fumante dall'oggi al domani, avendo tempo di programmarne la sostituzione con largo anticipo. Mentre, per quanto riguarda la tassa per i veicoli che emettono più di 160 g di CO2, non si è tenuto conto che a parità di CO2 le emissioni nocive cambiano in base al carburante utilizzato. Si sarebbe quindi dovuto introdurre un coefficiente correttivo di compensazione: per es. 160 x 0,90 per il diesel = 144; 160 x 1,10 per il GPL = 176; 160 x 1,20 per il metano = 192. Fantascienza? Sì, è fantascienza perchè è semplice e razionale, quindi non potrà mai essere una legge nostrana.
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 19:58
Come ho scritto più sopra escono centinaia di milioni al km di Ufp dallo scarico dei nuovi diesel nonostante il filtro antiparticolato, paradossalmente i vecchi, dai quali esce pm10 che si ferma quasi tutto nel naso, sono meno peggio. Altro che euro 6d diesel puliti, tra l'altro con la normativa pro tedeschi che li aiuta con lo sforamento famoso del 110% !
Ritratto di Dario 61
31 gennaio 2019 - 20:03
Ma bene, sta passando il messaggio che benzina è più ecologico di Diesel! Incompetenza totale! Informatevi su cosa esce dal tubo di scappamento delle auto a benzina, oltre ovviamente a maggior co2 (gas climamodificante!) e piu il peso del veicolo è maggiore, peggio è. Alternative, poi, per chi macina molti km all’anno, sono poche: ibride elettriche svantaggiose in autostrada, ibride a gas non incentivate abbastanza e con limiti di percorrenza e rifornimento... penalizzare i nuovi diesel, poi, è da incompetenti come quei vari politici che hanno lanciato la moda...
Ritratto di Zot27
31 gennaio 2019 - 20:59
Ma si informi lei, invece di 'opinionare' senza dati di fatto
Ritratto di federico p
31 gennaio 2019 - 22:56
2
Zot lascia perdere hai già detto almeno 5volte il motivo per cui i diesel odierni sono peggio dei diesel vecchi ed anche io sono d'accordo con lei,ma a volte é più facile parlare con un sordo che con un mulo(non uno sciocco ma solo uno molto testardo)
Ritratto di TurboCobra11
31 gennaio 2019 - 23:54
La vera soluzione pronta oggi è il metano, ma è lasciato li di nicchia senza farlo conoscere troppo perchè forse taglierebbe i consumi petroliferi e la cosa non piace. I distributori aumentano a vista d'occhio, se ci fossero più auto disponibili, magari stimolando l'offerta con qualche vantaggio per chi le acquista, potremmo avere risultati nel breve. L'elettrico va bene per la città ma dovrà diventare più economico, avere un eccessivo parco circolante con centinaia di kg di batterie da portarsi come peso e un aumento enorme di consumi energetici, che renderebbero necessario riattivare le centrali a carbone o spingere a maggiori ritmi quelle in funzione non porterebbe a nulla di buono. Si dovrebbe spingere a una maggior produzione di energia pulita, basterebbero degli efficienti impianti di digestione dei rifiuti organici in ogni città per coprire il 10% del fabbisogno delle famiglie, spingere a rendere più efficienti le case, con installazione di nuovi pannelli solari, siamo un paese con un esposizione ottimale e abbiamo pochissime case con i pannelli solari sopra, incentivare a sostituire gli elettrodomestici vecchi, una sorta di rottamazione come avviene con le auto, anni fa lo facevano con i frigo e in famiglia l'abbiamo sfruttata come opportunità. Insomma ci vuole un visione, invece ci sono un sacco di misure approssimative che cambiano da regione a regione, e di anno in anno, invece ci vogliono politiche a lungo termine
Ritratto di preoccupato
1 febbraio 2019 - 05:40
Non dimenticate eravamo nel 2003 e facevano rottamare le auto incentivando le immatricolazioni delle diesel multjet.