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Milano AutoClassica 2019: una festa per gli occhi

Pubblicato 23 novembre 2019

Abbiamo fatto un giro a Milano AutoClassica, ecco una selezione delle "chicche" da non perdere (sfoglia la maxi gallery).

Milano AutoClassica 2019: una festa per gli occhi

Sono tante, tantissime le auto da non perdere a Milano AutoClassica 2019, ecco una piccola selezione di quelle che ci hanno colpito di più. Rispetto alle precedenti edizioni, in questa nona sono aumentate le vetture esposte e le aree dedicati ai privati. In occasione del 90esimo della Ferrari è stato dato chiaramente tanto spazio alle vetture del Cavallino, con l’esposizione di alcuni pezzi assolutamente unici.

Tra le vetture da vedere salta all’occhio il “trio delle meraviglie” visibile appena entrati all’interno del padiglione 18. Ci riferiamo alle tre Ferrari collocate all’interno di una zona recintata. La prima è la Ferrari 125 S (foto più in alto), una barchetta “ala spessa” prodotta in soli due esemplari e dotata di un motore 12 cilindri progettato da Gioachino Colombo. La seconda vettura è la Ferrari 250 GT Berlinetta SWB (foto qui sopra), un’auto sportiva disegnata da Pinin Farina, presentata per la prima volta al Salone di Parigi del 1959 ed equipaggiata con un V12 di 3 litri ed una potenza compresa tra 260 ed i 280 CV. In mezzo ad esse figura poi la monoposto di Formula 1 F2002 con la quale Schumacher vinse il suo titolo piloti e la Ferrari quello dei costruttori.

Basta fare qualche metro per trovarsi nell’area espositiva del Museo di Maranello all’interno del quale sarà possibile ammirare la Monza SP1 del 2018 (foto qui sopra), la versione monoposto della barchetta, che strizza l’occhio alle vetture da corsa Ferrari degli Anni ‘50 riproponendo in chiave moderna alcuni elementi.

Proprio di fronte allo stand della casa di Maranello troviamo l’area espositiva più importante di tutta la manifestazione, che è ovviamente dedicata alla Ferrari. Tra le vetture esposte: la Ferrari 246 GTS del 1972 (foto qui sopra) dotata di un motore di 2419 cc, la 250 GT Europa del 1953, la 342 America del 1952 con un 4mila da 200 cavalli, la 250 GT Cabriolet del 1961 con un motore da 3mila cc e 240 cavalli, la 330 GTC del 1966 con V12 da 300 cavalli.

Dopo aver fatto incetta di Ferrari non si si può non andare nello stand della Pagani dove troviamo in bella mostra quattro pezzi da novanta: la Zonda C12, prima versione dotata del motore aspirato V12 6.0 da 450 CV, la Roadster, con il motore V12 di 7.3 litri con 550 CV (foto qui sopra), la Cinque Roadster, con il 7.3 da 678 CV e parti direttamente ispirate al mondo delle corse, e la Zonda F, dedicata al pilota Juan Manuel Fangio equipaggiata con il V12 7.3 da 650 CV.

Sempre all’interno del padiglione 18 da segnalare le aree dedicate all’Alpine, quella di Porsche Classic (nella foto qui sopra una 911 Turbo Kremer), e quella dedicata alla Lotus, allestita da PB Racing. Qest’ultima può contare su modelli come la Elise Cup PB-R che gareggia nel Campionato italiano Elise Cup, la Elise 220 Sport Metallic Blue, la Elise CUP 250 Solid Yellow, la Exige 350 Sport Solid Red, la Exige CUP 430 Military Grey e la Evora GT410 Dark Metallic Grey.



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Ritratto di Lo Stregone
2 dicembre 2019 - 10:29
Alcune Ferrari anni 50/60 sarebbero belle da acquistare solo per collezione, ma i prezzi sono proibitivi. Forse come macchinine da arredamento in casa sarebbero più avvicinabili