DISSERVIZI - A volte, la tecnologia fa brutti scherzi. È il caso delle app dell’Atm per pagare il pargheggio nelle strisce blu di Milano: in teoria, basterebbero un paio di clic sullo smartphone; in realtà, come riporta il Corriere della Sera, c’è chi s’è visto appioppare ingiustamente una multa per divieto di sosta pur avendo regolarmente pagato. Le app, lanciate nell’aprile 2015, dovevano aprire la nuova era del “parcheggio intelligente” ed erano state definite la “nuova frontiera digitale targata Atm”, e invece stanno dando qualche grattacapo di troppo agli automobilisti: al punto che i vigili di via Friuli hanno predisposto un modulo prestampato da usare per fare ricorso contro le multe ingiuste inflitte dagli ausiliari della sosta, nonostante il regolare pagamento online attraverso le tre app (Easypark, Mycicero e Telepass Pyng) che offrono il servizio a Milano. Fra gli automobilisti “vittime” dell’app-multa c’è Pietro Renda, manager di una multinazionale, che ha ricevuto una sanzione pur avendo pagato la sosta con il contrassegno Easypark ben esposto. Una seconda volta, è riuscito a intercettare l’ausiliare mentre dava la multa: “Il suo palmare indicava orari della mia sosta diversi da quelli effettivamente pagati: per fortuna ha stralciato la multa fotografando sul mio smartphone la ricevuta corretta, dimostrabile con la app”.
LE APP SI DIFENDONO - Mycicero, però, dà la colpa agli accordi con il comune. “In altre città”, ha spiegato un’addetta ai rapporti online, “gestiamo direttamente noi le contravvenzioni per evitare problemi. A Milano vige un altro sistema: purtroppo non tutti i comuni hanno la stessa linea”. Comunque, l’assessorato alla Polizia locale ha annunciato: “Annulleremo d’ufficio la multa a chi ce lo richiederà via email”. L’elettronica che salva l’elettronica. E l’Atm? Declina ogni responsabilità: “Su 105.000 transazioni a dicembre, abbiamo ricevuto solo 25 lamentele, e tutte di persone che non avevano esposto la prevista vetrofania”.