Miliardi di danni alle auto in parcheggio

URTI, VANDALISMO E FURTI - Più di 16 milioni di italiani, nel corso del 2023, hanno trovato la propria auto danneggiata dopo averla parcheggiata: è quanto emerge da un indagine realizzata da mUp Research e Norstat per il portale Facile.it. Episodi che hanno comportato una spesa complessiva di oltre 13 miliardi di euro, per una media di 730 euro per ogni danno, con valori diversi in base alle varie zone d’Italia: 564 euro nel sud e nelle isole, 830 euro nelle regioni del nord-ovest e 874 euro in quelle del nord-est. In più di 2 casi su 3, il 70%, il danno è stato causato da un urto da parte di un altro veicolo, mentre nel 26,7% è riconducibile a un atto vandalico. Nel 12,4% dei casi si è trattato invece di un tentativo di furto, dello stesso veicolo o di qualcosa contenuto all’interno.

NON SEMPRE PAGA L’ASSICURAZIONE - Scoperto il danno si arriva alle note più dolenti. Il 42,9% degli intervistati ha deciso di lasciare l’auto danneggiata senza ripararla, una percentuale che sale al 53,5% tra i guidatori di età compresa tra 45 e 54 anni. Una persona su 3 (32,9%) ha deciso di aprire il portafogli e pagare per la riparazione di tasca propria, considerando che la metà degli intervistati ha affermato di non avere una polizza in grado di coprire questa tipologia di danno, per esempio una kasko completa, la copertura per atti vandalici o l’assicurazione furto e incendio.

CHI SCAPPA E CHI NO - Se c’è chi è danneggiato, c’è anche chi danneggia, in modo più o meno consapevole. Sono infatti più di 3,5 milioni (9%) gli automobilistici che hanno ammesso di aver urtato un altro veicolo mentre il proprietario non era presente. La percentuale sale al 26,1% tra i guidatori meno esperti (18-24 anni), mentre è più bassa nella fascia 55-64 anni (5,5%) e 45-54 anni (4%). Il 70,2% degli intervistati ha dichiarato di aver atteso il proprietario o di avere lasciato il propri contatti sulla vettura danneggiata, ma il 22.1% (circa 767.000 persone) ha fatto finta di niente, andandosene senza lasciare alcun riferimento. C’è anche chi, il 5,9%, avrebbe voluto scappare ma ha dovuto lasciare i propri dati a causa della presenza di testimoni.