LA PICCOLA UN PO' CRESCIUTA - “Totalmente nuova, totalmente Mini”, viene introdotta così la terza generazione dell'auto da città creata nel 1959 da Alec Issigonis, l’ingegnere di origine greca che riuscì a creare un piccolo capolavoro di design e tecnica automobilistica in soli 303 cm di lunghezza. La nuova Mini, pur essendo stata rivista in ogni dettaglio è infatti caratterizzata da uno stile familiare basato sulla classica tripartizione della scocca: il corpo vettura, la vetratura che avvolge la parte superiore e il tetto sono nettamente separati tra loro. Le proporzioni sono dunque quelle tipiche nonostante le dimensioni maggiori. La nuova Mini è ora lunga 382 cm (+ 9,8 cm), larga 172 cm (+ 4,4 cm), alta 141 cm (+0,7 cm), ha un passo di 250 cm (+ 2,8 cm) e carreggiate maggiorate davanti di 4,2 cm e dietro di 3,4 cm. Ne consegue una maggior agilità in curva, più spazio per gli occupanti e per il bagagliaio, la cui capacità è passata dai precedenti 160 litri agli attuali 211.
NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE - Reinterpretare senza rivoluzionare. Sembra essere stato questo il diktat imposto a chi ha dovuto immaginare la nuova Mini. E in effetti, i tipici elementi di design, come la calandra esagonale a nido d’ape, le cornici degli indicatori di direzione, i fari circolari (anche interamente a Led), i fanali posteriori verticali, sono nuovi ma immediatamente riconoscibili. I maggiori stravolgimenti sono all’interno dell’abitacolo con la strumentazione ora collocata sul piantone dello sterzo (tachimetro con display a colori e contagiri), mentre il tipico strumento centrale (a richiesta con anello luminoso a led in sei colori) accoglie, a seconda degli allestimenti, uno schermo a quattro righe o uno più ampio da 8,8 pollici. È stato inoltre eliminato l'alloggiamento per la chiave, sostituito da un tasto d’accensione integrato nella consolle centrale mentre i tasti degli alzacristalli sono posizionati sui braccioli delle portiere.
TRE E QUATTRO CILINDRI - Al lancio, la Mini sarà disponibile con tre motori TwinPower Turbo a tre e quattro cilindri. La Cooper (la vettura rossa delle foto) adotta il 1.5 tre cilindri a benzina da 136 CV e 220 Nm di coppia (230 con l’overboost) per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi (un decimo in meno con il cambio automatico) e una velocità massima di 210 km/h a fronte di un consumo medio dichiarato dalla casa di 4,5-4,6 litri ogni 100 km (4,7-4,8 con l’automatico) ovvero tra i 22,2 e i 21,7 km con un litro di carburante (21,2-20,8 km/l l'automatica). La Cooper D è spinta dal tre cilindri 1.5 alimentato a gasolio accreditato di 116 CV e 270 Nm che le consentono di accelerare fino ai 100 km/h in 9,2 secondi e di raggiungere i 205 km/h (204 km/h con l’automatico). Secondo il dato dichiarato, le percorrenze si attestano sui 28,5-27,7 km a litro (27-26,3 km/l l'automatica). Top di gamma la Cooper S equipaggiata con il 2.0 quattro cilindri a benzina capace di 192 CV e 280 Nm. Spinge fino ai 235 km/h (233 km/h) e in 6,8 secondi (6,7 s) raggiunge i 100 km/h da ferma percorrendo fino a 17,5-17,2 km con un litro (19,2-18,5). Completamente riprogettate le trasmissioni, sia la manuale che l’automatica (optional di tipo sportivo)entrambe a sei rapporti. Di serie per tutti i modelli il sistema Stop&Start e la frenata rigenerativa, migliorata l’aerodinamica (Cx 0,28).
SPAZIO AI CHIP - La nuova Mini conserva lo schema McPherson all’anteriore, ora con bracci oscillanti in alluminio, e multilink al posteriore con acciai ad alta resistenza. Debutta il Dynamic Damper Control che regola elettronicamente l’estensione e la compressione degli ammortizzatori, rivisitato il servosterzo elettromeccanico con servoassistenza variabile in base alla velocità, nutrito il corredo tecnico. Sono infatti presenti un differenziale elettronico, il Performance Control (compensa il sottosterzo, su Cooper S), il controllo di trazione “permissivo” che tollera un leggero slittamento delle ruote motrici e la funzione freni asciutti, che aziona leggermente le pinze freno togliere il velo d'acqua. Optional il Mini Driving Modes che consente di passare dalla modalità Mid Mode a quella Sport (varia la risposta di sterzo e acceleratore) oppure Green con funzione "veleggio" per le vetture dotate di cambio automatico, che consente di viaggiare in folle in rilascio. Per la prima volta sulla Mini sono disponibili diversi sistemi di assistenza alla guida: dal Park Assist con telecamera di retromarcia all’head-up display, passando per il Driving Assist che include il cruise control attivo con funzione frenante, il sistema di riconoscimento dei segnali stradali e il controllo automatico degli abbaglianti. Menzione infine per il Mini Connected e Connected XL con controller sul tunnel centrale che garantiscono la piena integrazione degli smartphone e l’utilizzo di servizi internet.