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Morto Lee Iacocca, il “padre” della Mustang

Pubblicato 03 luglio 2019

Scomparso all’età di 94 anni, l’italo-americano Iacocca è stato una delle figure di spicco dell’industria dell’auto.

Morto Lee Iacocca, il “padre” della Mustang

PROTAGONISTA - Lido Anthony Iacocca, iconica figura di spicco del mondo dell’automobile, padre della Mustang e fautore del salvataggio della Chrysler, è deceduto all’età di 94 anni. Concreto e diretto, Iacocca, nato nel 1924 ad Allentown (Pennsylvania), è stato protagonista delle sfide dell'industria automobilistica americana nella seconda parte del ‘900, prima come presidente della Ford, poi come presidente e amministratore delegato della Chrysler. Ecco le tappe principali della sua ascesa a Detroit.

INIZIA ALLA FORD - Iacocca, detto “Lee”, figlio di immigrati italiani arrivati negli Stati Uniti da San Marco dei Cavoti, un piccolo comune della provincia di Benevento, prima di approdare nel mondo dell’auto, ha conseguito una laurea in ingegneria industriale. I genitori, proprietari di una piccola trattoria chiamata Yocco’s Hotdog, a seguito della grande depressione cambiarono attività imprenditoriale, passando dalla ristorazione alla gestione di una serie di concessionarie di auto di proprietà. L’avvio della carriera di Iacocca è datato 1946, quando passò alle dipendenze della Ford, dapprima dimostrando grandi doti di venditore di auto e, successivamente, grazie al successo della campagna “56 per '56 dollari”, riuscì ad ottenere posizioni di spicco nella dirigenza, fino a diventare presidente.

LA MUSTANG IL SUO CAPOLAVORO - Il capolavoro di Iacocca è indubbiamente la Ford Mustang, uscita nel 1964, un modello che abbraccia la filosofia dell’auto americana. Grazie ad un’acuta capacità di pianificazione del prodotto (a fronte di un ridotto budget) e all’ottimo rapporto qualità-prezzo, la Ford Mustang fu subito un successo. La vettura andava letteralmente a ruba: dal 1964 al 68 ne furono vendute ben 2 milioni. Una volta arrivato all’apice della sua carriera alla Ford, nel 1978 Henry Ford II decide di licenziarlo, a causa differenti punti di vista sullo sviluppo dei futuri prodotti.

GLI ANNI ALLA CHRYSER - Lee Iacocca però non ebbe nemmeno il tempo di riposarsi perché il 2 novembre dello stesso anni venne assunto della Chrysler, azienda che versava in condizioni disastrose, con quasi 160 milioni di dollari di perdite nel terzo trimestre. Il 20 settembre del 1979 Iacocca divenne presidente e amministratore delegato dell’azienda. Gli anni in Chrysler hanno messo in evidenza le straordinarie capacità del manager italo-americano di gestire e salvare un’azienda dalla bancarotta. Iacocca, nel pieno della crisi, ha esercitato pressioni sul presidente Jimmy Carter e sul Congresso al fine di ottenere dal governo federale una garanzia di prestito di 1,5 miliardi di dollari; somma di denaro che restituì con largo anticipo, grazie ad una profonda ristrutturazione dell’azienda e alla creazione di una capillare rete commerciale. Lo stesso Lee Iacocca divenne l’iconico volto di alcuni storici spot. Vincente la sua intuizione che le minivan sarebbero state tra le protagoniste del mercato: nel 1984 lancio la Plymouth Voyager, un'auto di grande successo che costrinse molti rivali a realizzare prodotti simili. L’uscita di scena di Iacocca, all’età di 68 anni, è datata 1992.



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Ritratto di Fr4ncesco
3 luglio 2019 - 15:56
2
Forse il più grande manager automobilistico della storia, si è fatto da solo raggiungendo i vertici dell'automobilismo e da visionario ha indovinato modelli che ha fruttato e fruttano ancora tantissimo. PS, l'acquisizione della Jeep dalla fallita AMC non è stato un'insuccesso ma tutt'altro, visto che 30 anni dopo è diventato il principale brand della Fiat Chrysler, ha previsto anche questo.
Ritratto di GeorgeN
4 luglio 2019 - 09:19
L'unica cosa buona che ha fatto nella sua vita è aver fatto un iconica Mustang.
Ritratto di GeorgeN
5 luglio 2019 - 09:49
Se avesse fatto a meno di salvare la Chrysler.....
Ritratto di probus78
4 luglio 2019 - 09:59
Ingegnere che ha pensato Mustang prima e Voyager poi, e l acquisizione della jeep. Ha portato Ford negli anni 70 a rincorrere Gm come principale gruppo automobilistico mondiale. E poi ha salvato Chrysler. È pacifico che fosse un uomo eccezionale sia come manager che come appassionato ed esperto del prodotto auto. Oggi gli amministratori delegati sono essenzialmente finanzieri. Quindi chapeau a quest uomo straordinario.
Ritratto di GeorgeN
5 luglio 2019 - 10:08
I tempi sono, purtroppo, cambiati. In passato c'è vera imprenditoria ove i manager pensavano più al prodotto da commercializzare mentre adesso sono cambiati i compiti di amministrazione che guardano più all'utile e fatturato che ai prodotti nella gamma da commercializzare. Attualmente come Iacocca è Tavarez che sta facendo un ottimo lavoro nella psa. Marchionne pensava al bonus con l' azzerramento debiti portando la fca senza soldi, senza novità e senza spiraglio di luce in fondo al tunnel con quei mesi che continueranno ad essere negativi nelle vendite fino al 2022 (se ci arriverà).

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