DIESEL PER CONSUMARE MENO - Complice il prezzo della benzina che è notevolmente cresciuto anche negli Usa, per gli automobilisti americani sta maturato l'interesse verso il gasolio, un tipo di alimentazione ancora poco diffusa e apprezzata Oltreoceano. Un cambio di abitudini che dovrebbe essere accompagnato anche da una spinta dei costruttori verso questo tipo di alimentazione: oltre al down-sizing, il ricorso a motori turbodiesel sembra essere la strada più veloce (e meno costosa) per venire incontro all'amministrazione Obama che, per ridurre la dipendenza degli Usa dal petrolio, ha fissato nuovi e più stringenti standard per i consumi e le emissioni di CO2 medie emesse dai modelli (qui il documento diffuso dalla Casa Bianca). Una regola alla quale non sfugge la Chrysler che in questo campo può contare sul “know-how” del gruppo Fiat.
ECCO COME SI RICONOSCERANNO - Come mostra il disegno depositato presso un ufficio brevetti, sotto la sigla “ecoDiesel” si verrà a creare un'intera gamma di modelli del gruppo americano dotati di motore turbodiesel. Stando alle indiscrezioni, il primo modello a utilizzare questo tipo alimentazione sarà la Jeep Grand Cherokee (foto qui sopra), con il 3.0 V6 turbodiesel sviluppato dalla VM Motori di Cento. A differenza delle versioni già in vendita in Italia, si dice che sarà dotata del nuovo cambio automatico a otto rapporti, atteso per l'anno prossimo anche sul nostro mercato, in grado di offrire un miglior rendimento rispetto all'attuale cinque rapporti.
DIESEL ANCHE SULLA DART? - Sempre il 3.0 V6 turbodiesel, dovrebbe poi essere disponibile nel corso dell'anno prossimo anche per la berlina Chrysler 300 (foto qui sopra), venduta in Italia come Lancia Thema. L'elenco di modelli a gasolio della Chrysler non dovrebbe essere limitata ai due modelli citati: non è da escludere che anche la berlina da famiglia Dodge Dart possa accogliere sotto il suo cofano i più piccoli turbodiesel 1.6 e 2.0 Multijet della Fiat.