SCATTANO IN AUTOMATICO - Ricevere una multa non è mai positivo non solo perché certifica di non avere rispettato il Codice della Strada, ma anche perché comporta la necessità di dover mettere mano al portafoglio per una spesa imprevista. La situazione non sembra però destinata a migliorare in tempi brevi, anzi. A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, dovrebbero scattare gli aumenti che solitamente vengono introdotti con cadenza biennale alle sanzioni. Questi si registrano a causa dell'inflazione e in particolare dell'indice Foi, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, ma non possono che rivelarsi come l’ennesima mazzata ai danni dei cittadini, già provati da rialzi che riguardano un po’ tutti i settori, carburanti compresi.
ENNESIMA STANGATA SUGLI ITALIANI - Sulla base delle ultime stime le multe dovrebbero avere un rialzo attorno al 10%, decisamente non poco, soprattutto in considerazione della crisi che si trovano già a vivere da tempo molte famiglie. Asaps, l’Associazione sostenitori della Polstrada, ha così provato a lanciare un appello alle forze politiche in vista dell’appuntamento con le elezioni che risulta essere ormai sempre più vicino. Il rischio concreto, a detta dell’associazione, è che alcuni possano decidere di non pagare per mancanza di possibilità economiche: “Premesso che siamo, ovviamente come sempre, per il rispetto del Codice della Strada e per la legalità, corre l’obbligo di ricordare come oggi, di fronte ad una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, con una situazione terribile per gli aumenti di bollette e prezzi in generale, a causa del conflitto in Ucraina - sono le parole di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps - si rischia che le multe rimangano grida manzoniane, perché questi aumenti esaspereranno gli automobilisti e non verranno mai pagate o solo in minima parte, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli Enti Locali, in materia di riscossione volontaria”.
L’ULTIMO CALO POCO RILEVANTE - L’ultimo provvedimento a riguardo era stato approvato il 31 dicembre 2020 e aveva avuto come effetto una diminuzione degli importi, ma decisamente troppo bassa affinché potesse avere effetto positivo sugli automobilisti. La diminuzione, infatti, era stata pari solo allo 0,2% e per le sanzioni che avevano un valore superiore ai 250 euro. Ora, invece, se dovesse scattare un ulteriore rialzo la differenza sarebbe decisamente più evidente. Anche per un semplice divieto di sosta si passerebbe da 42 a 46 euro, mentre per l’uso del cellulare alla guida da 165 euro a 181 euro, cifra identica a quanto previsto per il superamento dei limiti di velocità tra i 10 e i 40 km/h. Un accesso abusivo alle zone a traffico limitato o il transito non autorizzato su una corsia riservata al trasporto pubblico passerebbe da 83 euro a 91 euro.