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Museo dell’Auto di Torino: la strada per crescere punta all’estero

15 novembre 2017

In attesa del nuovo direttore, che verrà annunciato a inizio 2018, il Mauto fa accordi con altri musei e cerca di farsi conoscere fuori Italia.

Museo dell’Auto di Torino: la strada per crescere punta all’estero

IDEE CHIARE - Il bando per la ricerca del nuovo direttore corre su un binario parallelo alle attività in vista del 2018, quando il Museo dell’Automobile di Torino (abbreviato in Mauto) dovrà riconfermare i buoni risultati dell’anno scorso: stando al presidente Benedetto Camerana (a sinistra nella foto), che ha illustrato i dati nel corso di una conferenza stampa, i visitatori stimati per il 2017 saranno 210.000 e cresceranno del 10% rispetto al 2017. Camerana ha idee molto precise sul modo in cui far proseguire il trend ed è per questo motivo che ha rimandato la nomina del nuovo direttore, attesa inizialmente per l’estate ma posticipata all’inizio del 2018. Il successore di Rodolfo Gaffino Rossi (a destra nella foto, in carica da 18 anni) non dovrà essere per forza una figura proveniente dal settore museale, ha spiegato Camerana, purché abbia requisiti come l’intraprendenza, la voglia di promuovere il museo all’estero e farlo conoscere attraverso esibizioni di richiamo.

IN GARA CON UN’AUTO DEL 1892 - Al nuovo direttore verrà chiesto di proseguire l’ottimo lavoro di Gaffino Rossi , che ha rinnovato il percorso di visita dopo l’aggiornamento alla struttura (i lavori sono iniziati nel 2007 e terminati nel 2011) e ha trasformato il Mauto in una tappa quasi imprescindibile per i turisti che si fermano a Torino, se è vero che il 70% dei visitatori arriva dall’estero. Il direttore ha puntato molto su questo aspetto. Qualche mese fa, per esempio, ha portato una vettura fra le più ricche di storia nel Regno Unito e l’ha fatta partecipare alla gara per auto storiche Londra-Brighton, dando lustro al Museo e alla sua collezione, in cui si trovano oltre 200 veicoli (tutti esposti): il modello è la Peugeot Tipo 3, ordinata dall’industriale Gaetano Rossi il 30 agosto 1892 e considerata la prima automobile a circolare in Italia. La Londra-Brighton è una gara molto conosciuta nel panorama delle auto d’epoca, riservata a modelli costruiti prima del 1905.

UNA RETE EUROPEA - Questa apertura verso l’estero è messa in atto con altre due operazioni. Da un lato c’è quella che fa entrare il Museo dell’Automobile di Torino all’interno di una rete europea composta da quattro musei analoghi, che parteciperanno insieme a esposizioni per auto storiche facendosi conoscere a un pubblico più ampio. L’ambizione di Gaffino Rossi è trasformare il Mauto in attrattiva turistica, al pari di musei che da soli possono attirare un visitatore straniero e fargli decidere di spendere qualche giorno in un’altra città. Gli altri musei sono il National Motor Museum di Beaulieu, Regno Unito; la Cité de l’Automobile di Mulhouse, in Francia; l’Autoworld Museum di Bruxelles, in Belgio e il Louwman Museum di L’Aia, in Olanda. L’altro grande obiettivo a cui sta lavorando la direzione è potenziare il Centro di Restauro, una grande area interna al Mauto che si occupa di restaurare automobili fino al 1930. Il Mauto ha assunto due nuove persone e cerca in questo modo di ottenere altri fondi per autofinanziarsi, sfruttando la mancanza di centri simili in Italia.



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Ritratto di impala
15 novembre 2017 - 18:57
... un bellissimo museo
Ritratto di jerryCJ
16 novembre 2017 - 10:35
Museo che merita di essere visitato!