A novembre 2016 il mercato italiano dell’auto è cresciuto dell’8,2%

FRENA LA CRESCITA - A novembre 2016 il mercato italiano dell’automobile è cresciuto dell’8.2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, passando da 134.790 a 145.835 vetture immatricolate, accusando però una sensibile flessione rispetto al trend registrato fra gennaio e ottobre 2016: in questo periodo l’incremento era stato del 16,7%, ma i numeri di novembre hanno fatto assestare l’incremento a 16,5%. Da gennaio a novembre 2016 le automobili vendute sono state 1.699.944, quando nello stesso periodo del 2015 erano state 1.459.029. L’Associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia, l’Unrae, stima che il 2016 possa chiudersi con 1.830.000 immatricolazioni (+16,1% rispetto al 2015).

GUIDANO LE SOCIETÀ - L’analisi dei numeri forniti dal Ministero dei Trasporti rivela che l’aumento più sostenuto in termini di vendite è da attribuire alle società (+28% rispetto allo stesso mese del 2015), che sopperiscono alla crescita limitata nel settore del noleggio (+2,4%) e fra i privati (+5,2%), dove ha inciso però l’ottima prestazione di novembre 2015 (+25%). Le immatricolazioni di auto diesel (+12,5%) e ibride (+36,3%) sono aumentate con percentuali superiori rispetto a quelle del mercato, a differenza di quelle a benzina (+7,9%), mentre quelle a gpl (-7,4%) ed a metano (-27,7%) hanno registrato forti perdite. Le crossover hanno guadagnato a novembre il 15,3%.

BENE LE HYUNDAI-KIA - Il gruppo FCA ha guadagnato a novembre il 10,78%, trainato dalle buone prestazioni della Alfa Romeo (+35,65%) e della Jeep (+27,49%), che hanno portato a 41.577 il numero di auto vendute nel mese. L’incremento fra gennaio-novembre 2015 e gennaio-dicembre 2016 si attesta pertanto a 18.79%. il gruppo Volkswagen è cresciuto invece del 15,54%, prestazione inferiore in termini percentuali solo al gruppo Hyundai-Kia (+18,27%), mentre i gruppi Toyota e Jaguar-Land Rover hanno registrato guadagni pari a +10,99% e +9,98%. Il gruppo Renault ha strappato invece un +2,89%, risultato che bilancia il +15,13% della Renault e il -23,50% della Dacia.