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Nürburgring: si affaccia un nuovo acquirente

03 novembre 2014

Viktor Kharitonin, magnate dell'industria farmaceutica, avrebbe rilevato la quota di maggioranza.

Nürburgring: si affaccia un nuovo acquirente
VENDITA KO - Strano destino, quello del vecchio Nürburgring: la Nordschleife, l'anello nord, ha scritto pagine, cruente e affascinanti, di storia dell'automobilismo. Le case automobilistiche sono ormai presenze fisse sul circuito per collaudare le qualità dei propri mezzi, eppure da tempo il destino del complesso è tutto tranne che tranquillo. A causa di una (col senno di poi) scellerata gestione delle strutture commerciali, il Ring si è avviato al fallimento: nel 2013 il Tribunale fallimentare ha messo in vendita il complesso, acquistato infine dal Capricorn Group per 100 milioni di euro lo scorso marzo.
 
ADESSO SI PARLA RUSSO - Tutto finito? Niente affatto: problemi di carattere finanziario (pare che il boss di Capricorn, Robertino Wild, abbia avuto più di un problema di liquidità) hanno portato a una nuova vendita da parte del curatore fallimentare. Secondo i tedeschi, dalla Bild a buona parte delle testate nazionali, il Nürburgring sarebbe stato venduto di nuovo. Con il malcelato interrogativo se questa sarà la volta buona, l'acquirente (il condizionale è d'obbligo, perché manca l'ufficialità) sarebbe il magnate farmaceutico Viktor Kharitonin, e alla società NR Holding AG.
 
INFERNO VERDE - Il nuovo proprietario russo, Viktor Kharitonin, grande amico di Roman Abramovich, avrebbe un patrimonio personale stimato da Forbes in 800 milioni di euro: avrebbe già provveduto a buona parte del pagamento (rilevando le quote di maggioranza che sarebbero dovute toccare a Robertino Wild), versando la rata scaduta lo scorso mese e non coperta da Capricorn, sia quella del prossimo dicembre (5 milioni di euro). Cifre e atteggiamenti che fanno rumore, ben più di quello dei motori che numerosi transitano sulla Nordschleife a vario titolo: c'è solo da sperare, visti i precedenti, che l'Inferno continui a essere Verde (così definì il circuito Jackie Stewart nel pieno della sua leggendaria carriera agonistica), ma non verde bolletta.


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Ritratto di ilpongo
3 novembre 2014 - 17:37
5
Io nel 76 quando "l'inferno verde" si stava per portare via Lauda c'ero (non sugli spalti, capiamoci, ma sul divano di casa con papà a vederlo in TV...). Vorrei tanto che ci si tornasse a correre, ma visto il modus operandi della F1 attuale so che resterà solo un bel sogno...
Ritratto di cicciononno
3 novembre 2014 - 18:30
Peccato che oltre tutti i soldi che serviranno per comprarlo poi ne servirebbero il doppio per metterlo in condizioni di ospitare una gara visto che non ci sono vie di fuga che servono
Ritratto di Necchi
4 novembre 2014 - 12:19
BEh.. ovviamente vedere le f1 al ring, sarebbe stupendo, ma va anche detto che nn mi pare proprio un "esempio" di circuito sicuro.. poi posso sbagliarmi. Mi piacerebbe tantissimo andarci, ma l idea di spararmi 3mila km, e tutti da solo, mi frena tantissimo!!!!
Ritratto di piccoloanto
3 novembre 2014 - 19:11
uno dei numeri uno in germania