GRANDE EVENTO - Migliaia di appassionati sono già arrivati e decine di migliaia stanno concentrandosi da tutta la Germania sulle colline dell’Eifel, quelle percorse dai 21 chilometri della pista Nordschleife (l'anello nord) del Nürburgring, probabilmente il luogo più affascinante al mondo per chi ama lo sport automobilistico. Questo week end si svolge la 41ª edizione della 24 Ore per vetture turismo e gran turismo, un evento che è diventato un vero e proprio classico seguito da decine di migliaia di spettatori sparsi tutto lungo il percorso della Nordschleife, appunto, cioè la pista lunga in mezzo al bosco, su cui la Formula 1 corse sino al 1976.
MOTOR SHOW DI SCHUMACHER - Alla gara sono annunciate diverse partecipazioni ufficiali di case costruttrici, che da parecchi anni vedono l’evento tedesco come una formidabile occasione di promozione. E quest’anno, a entusiasmare gli animi ci sarà anche la presenza di Michael Schumacher che girerà sulla pista della Nordschleife - appunto quella usata per la 24 Ore - con una Mercedes di Formula 1. Girerà in dimostrazione, una dimostrazione resa piccante perché prima di Schumacher partiranno altre Mercedes, tutte AMG, con al volante piloti del calibro di Nico Rosberg, Bernd Schneider (DTM), Karl Wendlinger (F1 e DTM) e Bernd Mayländer, che guida la safety-car nei gran premi di Formula 1.
OMBRE LUNGHE - Probabilmente però la festa del Nürburgring sarà venata da un po’ di malinconia, perché tanta passione e tanto spettacolo nulla possono con la realtà che vede l’autodromo del Nürburgring (sia quello del Gran Premio che la mitica Nordschleife) in liquidazione, assieme all’enorme complesso di hotel, casinò e centro commerciale creato pochi anni fa attorno alle piste.
SVENDITA FALLIMENTARE - Il tutto infatti è in vendita (proprio ora inizia la fase delle offerte) a quanto pare per circa 160 milioni di euro, a fronte di cui se qualcuno comprerà, questi si dovrà far fronte a circa 300 dipendenti e soprattutto a una massa di debiti nell’ordine di 400 milioni di euro. Un “pacchetto” che significa nella necessità di pagare non meno di 50,4 milioni di euro all’anno solo per impegni finanziari. L’aspetto quasi incredibile e un po’ ridicolo è che la massa di debiti è nata ed è cresciuta a causa di tutto ciò che non è pista; un insieme di attività che non sono mai decollate, creando una voragine di debiti. Ciò mentre le piste hanno mantenuto il loro equilibrio economico.
SITUAZIONE INGARBUGLIATA - Purtroppo però la realtà è unica, e così come stanno le cose non è possibile separare le piste dalle altre iniziative, forse anche perché chi deve realizzare (in pratica il tribunale fallimentare) sa bene che l’appeal principale di tutto ciò che è in vendita, risiede proprio nelle piste: il circuito da gran premio perché la Formula 1 è sempre un evento redditizio, e la Nordschleife perché ha una possibilità di sfruttamento economico nelle frequenti e lunghe sedute di test delle grandi case costruttrici.
DUBBI SULLA SOPRAVVIVENZA - Con questa attività e con quella che vede gli appassionati pagare per girare sulla vecchia pista, magari non si fanno utili, ma neanche debiti enormi. Il problema è sapere che cosa succederà quando l’impianto sarà venduto (se e quando lo sarà). Il timore degli appassionati è che venga smantellata la Nordschleife, magari per qualche intervento immobiliare. Oppure che per razionalizzare i costi e cercare di arrivare all’eliminazione dei debiti, si chiuda l’attività sulla Nordschleife, in seguito a una riduzione del personale della società di gestione.
UN PEZZO DI STORIA - Insomma, la paura è di vedere sparire un pezzo di storia; un pezzo di storia che non è fine a sé stesso, ma continua a vivere di vita propria grazie alla 24 Ore, ai test delle case automobilistiche - di cui diverse hanno strutture permanenti nella zona del Nürburgring - e alle giornate in cui la pista è accessibile a chi paga.