NIENTE SOLDI - Nick Reilly, numero uno della Opel, non si aspetta ripensamenti da parte del governo tedesco in merito al finanziamento di 1,1 miliardi di euro negato alla sua azienda. Secondo il ministro tedesco dell'Economia, Rainer Bruederl, la General Motors può farcela da sola, avendo in tasca 10 miliardi di euro di liquidità da spendere per la sua controllata tedesca. Reilly ha precisato che la GM potrebbe finanziare interamente il rilancio della Opel, ma questo comporterebbe una notevole riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo.
LA CITYCAR OPEL SI FARÀ - Dopo la decisione di Berlino, “alcune questioni potrebbero subire ritardi ma non certo quelle che riguardano i prodotti più importanti. Stiamo lavorando su una vettura di piccole dimensioni che verrà sviluppata in Germania e venduta a un prezzo simile a quello dell'Agila" ha sottolineato Reilly. La vetturetta, di dimensioni simili a quelle di una Toyota iQ, dovrebbe prendere spunto dalla Trixx (vai qui per saperne di più), la citycar che la casa presentò nel 2004 al Salone di Ginerva. Reilly, che in precedenza aveva calcolato in 3,7 miliardi di euro la cifra necessaria a riportare la Opel in salute, ha poi confermato che parlerà con i veritici della GM per trovare soluzioni alternative che permettano di attuare il piano di ristrutturazione: secondo i vertici della Opel serviranno tagli alla capacità produttiva e a un quinto della forza lavoro.
REILLY CI PROVA CON I LANDER - Perso il sostegno del governo federale, Reilly chiederà a quattro land tedeschi finanziamenti tra i 225 e i 550 milioni di euro. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel domani si riunirà con i vertici di Assia, Turingia, Nord Reno-Westfalia e Renania Palatinato (tutti stati in cui sono presenti impianti della Opel) per discutere come la Germania possa venire in aiuto della casa tedesca. “L'ultima parola non è stata ancora detta”, ha sottolineato la Merkel. “Farò tutto il possibile per aiutare i 25.000 lavoratori della Opel”, ha poi concluso. Reilly nel frattempo si dice fiducioso: Spagna, Inghilterra, Austria e Polonia potrebbero essere intenzionate a “dare una mano” alla Opel.







