ORARIO RIDOTTO - La crisi dell'auto in Europa non risparmia neppure Germania. Dopo le difficoltà del gruppo PSA Peugeot Citroën in Francia e della Fiat in Italia, anche la Opel deve correre ai ripari per il drastico calo delle vendite nel Vecchio Continente e l'annoso problema della sovracapacità produttiva, ovvero avere stabilimenti che producono molto meno di quanto potrebbero. Come riportato oggi da un comunicato, la Opel applicherà la settimana corta in due dei suoi impianti tedeschi. L’orario ridotto scatterà da settembre (complessivamente venti giorni da settembre fino alla fine dell’anno) e riguarderà 3500 operai e 3300 impiegati a Rüsselsheim, dove ha sede anche il quartier generale e 2500 dipendenti a Kaiserslautern (foto sopra). Ciò comporterà una riduzione retributiva fino a circa il 6 per cento del salario netto.
SI ANNUNCIANO PESANTI TAGLI - Ricordiamo che la General Motors, proprietaria della Opel, sta mettendo a punto un piano di ristrutturazione della casa tedesca, per il quale si stanno prendendo accordi anche con i sindacati. Ricordiamo che nei mesi scorsi la Opel ha già provveduto a trasferire alcune lavorazioni dalla Germania a Ellesmere Port, in Gran Bretagna, e a Gliwice, in Polonia. In entrambi i siti la produzione è considerata più conveniente che a Bochum: la fabbrica tedesca resterà in funzione fino 2016, poi chissà (leggi qui per saperne di più). Da anni in pesante perdita, nel secondo trimestre di quest’anno la Opel ha fatto segnare un rosso di 400 milioni di dollari, dopo i 256 persi nei primi tre mesi del 2012.



















