ALL’OMBRA PER FARE IL “PIENO“ - I carport, le tettoie che proteggono i veicoli dal calore del sole e dalla pioggia battente, hanno molto spesso un tetto piano che appare come il posto ideale per installare moduli fotovoltaici per la ricarica delle auto elettriche e, in generale, per produrre energia green. L’efficacia di questa soluzione può però essere compromessa dal macroscopico sfasamento temporale fra l’utilizzo dell’impianto e quello dell’automobile elettrica: se quest’ultima è utilizzata da un pendolare allora durante il giorno avremo l’elettricità ma non il veicolo da caricare mentre la sera, soprattutto d’inverno, il veicolo torna sotto la pensilina ma non c’è più il sole. È sicuramente possibile convogliare l’energia verso l’abitazione ed è parimenti praticabile l’idea di usare una batteria di accumulo, che si “riempie” durante il giorno e carica l’automobile durante il pomeriggio/notte. Considerando un consumo medio di 5 km/kWh ne discende che per coprire 100 km (la percorrenza media giornaliera italiana è molto più bassa) occorrono almeno 20 kWh di accumulo. A questo punto arrivano le dolenti note: una batteria al Litio da 20 kWh costa almeno 10.000 euro.
TECNOLOGIA TAGLIA-PREZZI - Aggiungendo i pannelli fotovoltaici, l’inverter, la wallbox per caricare l’automobile e la pensilina stessa il prezzo totale aumenta ulteriormente. Come riesce la tedesca Soloport a offrire il kit pensilina (dalle dimensioni generose), moduli fotovoltaici per 5 kW di potenza, accumulo da 30 kWh, inverter, wallbox da 7kW, quadro elettrico, accessori vari, compresa una luce a LED con sensore di movimento a circa 11.000 euro compresa la spedizione? Dato che il sistema nasce isolato dalla rete esso non richiede inoltre la comunicazione al gestore della rete stessa. L’arcano è presto svelato: il risparmio sta proprio nell’accumulo, che non è al Litio ma usa batterie piombo-gel: 12 elementi a 12 volt/280 Ah sistemate in serie-parallelo in modo da essere caricate a 48 volt, che è una tensione tipica per gli impianti fotovoltaici.
Questi elementi sono molto più economici di quelli al litio ma hanno qualche svantaggio, quali il peso e la profondità di scarica, con la seconda a influire sul primo. Se gli elementi al litio possono essere scaricati fino a quasi lo 0% quelli al piombo non possono scendere a quel livello, pena un drastico accorciamento della loro vita utile: ecco perché la capacità nominale dell’accumulo del Soloport è di 40 kWh ma quella sfruttabile scende a 30 kWh. Questi elementi in più fanno arrivare il peso totale delle semplici batterie a 800 kg: aggiungendo l’inverter, i cablaggi, un robusto armadio e la leggera wallbox si arriva a circa 1000 kg: per confronto un modulo al litio da 5 kWh pesa circa 50 kg (completo di elettronica di gestione): anche usandone 7 (per 35 kWh) il peso sarebbe circa un terzo.
DAGLI SCAFFALI AI CARPORT - La wallbox può essere regolata per caricare con potenze fra 1,8 e 7 kW in modo da allungare la vita delle batterie al piombo: la carica lenta notturna promette di allungare la vita utile in modo da renderla comparabile a quella delle longeve celle al litio-ferro-fosfato usate nei classici accumuli per il fotovoltaico. La dotazione di serie comprende anche 2 prese a 220 volt per caricare biciclette e utensili elettriche e utenze generiche ma è disponibile sia la sola pensilina a 2.200 euro sia il sistema senza batteria a 4.000 euro.
SOLUZIONI SU MISURA - Questa soluzione è in effetti ben pensata per ottimizzare i costi ma è forse sovradimensionata per chi percorre - è la grande maggioranza degli italiani - 25-30 km al giorno, considerando poi che essendo off-grid non è possibile usare l’energia in un’abitazione collegata alla rete. Progettando un impianto in rete, utilizzabile quindi anche in casa, si potrebbe pensare di caricare l’automobile dall’alba fino al momento dell’uso, e utilizzare il resto della produzione giornaliera per i consumi domestici, caricando con l’energia in eccesso un accumulo più piccolo di quello del Soloport. Sono disponibili pensiline già complete di moduli fotovoltaici - prodotte per esempio dalle italiane Comfa, Kit.Solutions, CoverMet, Gibus, Metexa - o installare i moduli su pensiline generiche o predisposte quali quelle proposte dalla Giulio Barbieri Srl.