A TUTTO CAMPO - Nell’ambito della Milano Design Week, la settimana (si conclude il 13 aprile) che il capoluogo lombardo dedica allo stile, la
Peugeot ha esposto le ultime creazioni del proprio
Design Lab: un laboratorio, come la sua stessa denominazione dichiara, in cui i designer del marchio francese mettono la loro creatività a disposizione di aziende che non si occupano di automobili. Così, fra i tanti oggetti esposti, si possono ammirare un futuribile pianoforte Pleyel e l’Onyx sofà, un divano realizzato con un accostamento di pietra lavica e fibra di carbonio. L’occasione ci ha offerto la possibilità di porre qualche domanda a
Gilles Vidal (
nella foto sopra seduto sul sofà in questione), dal 2010 direttore dello stile Peugeot.
Cosa vuole esprimere il design delle vetture Peugeot di oggi?
Basta confrontare l’attuale Peugeot 308 (foto qui sotto) con la precedente per apprezzare la svolta nello stile delle nostre auto: le nuove Peugeot sono sobrie, ma eleganti. Una filosofia estetica, che vuole anche alludere all’efficienza di queste macchine, riassumibile in una frase di Leonardo da Vinci: la semplicità è la sofisticatezza estrema.
Il prototipo Exalt (qui la news) anticipa elementi di design che ritroveremo nei futuri modelli di serie? Sì: per esempio, la mascherina, maggiormente sviluppata in verticale rispetto a quelle delle Peugeot di oggi, e il cofano molto lungo. Anche le fiancate, così scultoree e fortemente sagomate, le rivedremo…
La nuova 108 è molto diversa dalle Citroën C1 e Toyota Aygo. Perché?
Anche se le tre citycar sono costruite sulla stessa base, nel design sono molto differenti, e in misura maggiore rispetto ai modelli precedenti. Noi abbiamo dato alla Peugeot 108 (foto qui sotto) un aspetto importante, che ricordasse quello della 308. Questo per trasmettere l’impressione di un’auto pensata “alla grande” e che, nonostante le piccole dimensioni, condividesse molti dei requisiti di un modello di classe superiore, come appunto la 308. I nostri partner hanno intrapreso strade diverse: più giovanile l’impatto della C1, fuori dagli schemi quello della Aygo.
Con l’arrivo di Carlos Tavares ai vertici dell’azienda, che cosa cambierà per il design della casa? In una recente dichiarazione ha osservato che le Peugeot dovranno diventare meno europee e più globali…
Anche se oggi non so se si possa davvero disegnare una vettura che piaccia a tutte le latitudini, le ultime Peugeot sono già diventate più globali e continueremo in questa direzione. Per esempio, la crossover 2008 è un veicolo funzionale molto diverso dalla 207 SW, pensata per il mercato europeo. Stesso discorso per la 407, sportiva e dinamica come piace da noi, che è stata rimpiazzata dalla 508 con uno stile più sobrio e… planetario. Non va dimenticato che abbiamo anche un centro stile in Brasile (con otto designer) e uno in Cina (32 stilisti).
E il centro stile di Parigi?
Resta sempre il cuore del nostro design: ci lavorano 170 persone, in parte anche per la Citroën. Provengono da 14 nazioni, hanno un’età media di 30 anni e ognuna ha una propria specializzazione (c’è chi si occupa solo d’interni, chi della grafica per le interfacce digitali…). Il centro è aperto ai giovani freschi di diploma, sempre portatori di idee: magari anche un po’ folli, ma soprattutto fresche.
C’è un dettaglio, nelle Peugeot di oggi, che la rende particolarmente soddisfatto del vostro lavoro?
Non è facile dare una risposta. Direi che potrebbe essere il posto di guida delle 208 e 308, con il cruscotto basso e sottile e con il volante di piccolo diametro. Soluzioni che hanno rivoluzionato il modo di mettersi alla guida, dando due vantaggi: migliorano la visibilità e trasmettono la sensazione di condurre una vettura sportiva.