SEGNALI POSITIVI - Dopo un lungo periodo di pessimismo, dalla Pininfarina arrivano notizie positive, tutte sottolineate dal mondo europeo dell’economia e della finanza. Il 23 aprile scorso c’è stata la firma di un accordo con le banche per una ristrutturazione del debito dell’azienda. In pratica la Pininfarina ha avuto tre anni in più, le scadenze al 2015 sono state portate al 2018, per il ripianamento dei debiti (143,8 milioni di euro) accumulati in parecchi anni. Dall’altro l’andamento degli affari a fine marzo 2012 ha messo in evidenza un aumento del fatturato rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo del 2011: da 13,4 a 15,7 milioni. Ciò con una contemporanea riduzione delle perdite, da 6,5 a 3,1 milioni di euro. Le previsioni per il 2012 parlano di fatturato attorno ai 45 milioni, con un perdita molto inferiore a quella dell’anno scorso.

PUNTA SOLO SUL DESIGN - Questi dati hanno fatto dire a Paolo Pininfarina, presidente della società, che per la prima volta dal 2004 l’azienda non è in pericolo di chiusura. L’attività della Pininfarina oggi non comprende più la produzione di autovetture, ma si basa sul design e progettazione, non soltanto nel settore automotive. Quanto all’origine geopolitica, il 35% è relativo ad attività in Germania e Cina, mentre soltanto il 20% è legato all’Italia. Sul piano del design, continua l’eco favorevole della concept car Cambiano (nelle foto) presentata al salone di Ginevra. Una proposta ibrida “forte”, da vera sportiva elegante come Pininfarina sa fare e di cui si ipotizza la possibilità che venga prodotta in piccolissima serie.













