Pirateria stradale: ancora numeri alti nel 2020

Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) nel 2020 si sono verificati 892 episodi di pirateria stradale, in calo rispetto al 2019 che ne registrò 1.129, cioè 237 in più (il calo è del -21%). I morti nell’anno appena trascorso sono stati 92 e 1.037 le persone ferite. Nel 2019 i morti erano stati 115 e i feriti 1.335. Il decremento decessi è del 20%, quello dei feriti è del 22%.

Attenzione però, il dato va letto tenendo conto dei tanti mesi di lockdown del 2020 e al  controllo del territorio da parte delle forze di polizia pur se prevalentemente in chiave anti-covid. L’89% dei casi è avvenuto di giorno e 11% di notte (con il blocco della mobilità dalle 22 alle 05). Nel 53% dei casi il pirata viene poi individuato dalle forze di polizia, mentre l’identificazione balza oltre il 74% nei casi delle piraterie mortali. Le piratesse  sono state 59, il 12,5%.

I ciclisti falcidiati dai pirati sono stati 12 e 159 i feriti, i pedoni deceduti sono stati 50 e i feriti 327. Nel 2019 i ciclisti morti erano stati 16 e i pedoni uccisi 54; 3 infine i bambini rimasti vittime della pirateria stradale. Quanto ai positivi all’alcol o alla droga la percentuale indica il 16,7%, mentre i pirati stranieri sono stati il 13,6% del totale.

Il maggior numero di fughe con omissione di soccorso anche nel 2020 appartiene alla Lombardia con 149 episodi con morti o lesioni gravi, seguono la Campania con 108, l’Emilia Romagna con 89, il Lazio 77, la Sicilia 73, Puglia 63, Toscana 48.