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Pirelli P Zero E: la gomma per le elettriche più veloci

Pubblicato 19 settembre 2023

Debutta un pneumatico ad alte prestazioni che risponde alle esigenze specifiche dei veicoli a batteria. Fra le sue caratteristiche anche un nuovo sistema anti-foratura e l’ampio uso di materiali biologici o riciclati.

Pirelli P Zero E: la gomma per le elettriche più veloci

COMPLETA UN PERCORSO - Di qualunque auto si parli, il pneumatico è l’unico mezzo che ne assicura il contatto col suolo, ed è perciò cruciale per garantire la sicurezza alla guida. Il suo compito è tanto più difficile quanto più aumentano le prestazioni della vettura. Per questo esistono i pneumatici UHP (Ultra High Performance), dedicati alle sportive. Se poi parliamo di vetture elettriche le cose si complicano, perché si aggiungono ulteriori specificità: parliamo di veicoli pesanti e con motori dotati di una notevole spinta, che quindi stressano molto le gomme. Inoltre, queste auto necessitano di pneumatici con una bassa rumorosità di rotolamento, per evitare che il rombo monotono si faccia notare troppo in un abitacolo per il resto molto silenzioso. Non ultimo, per non penalizzare l’autonomia, queste vetture richiedono un’elevata scorrevolezza. Unire tutte queste caratteristiche non è facile. Dal 2019 la Pirelli lo fa con la tecnologia Elect applicata a diversi prodotti per vetture elettriche o ibride plug-in (già oltre 300 le omologazioni delle case automobilistiche per equipaggiare i propri modelli). Oggi l’ulteriore passo è un pneumatico ad altissime prestazioni interamente progettato per i modelli a batteria, il nuovo Pirelli P Zero E

NON TEME I CHIODI - Il Pirelli P Zero E, in arrivo in queste settimane, vanta per tutte le misure un’etichetta in tripla A (leggi qui per saperne di più). Questo significa che ha ottenuto ottimi risultati nella frenata sul bagnato, nella resistenza di rotolamento e nella rumorosità. Per ora disponibile come ricambio (non ci sono ancora veicoli che escono dalla fabbrica con questa gomma, anche se sono in corso alcune omologazioni), il P Zero E offre di serie una tecnologia antiforatura, anche per i veicoli che non la prevedono all’origine. In Pirelli la chiamano RunForward: è un’evoluzione dei noti sistemi run flat, con fianchi rinforzati per sostenere il peso della vettura (elevato nel caso di un’elettrica) quando un foro o un taglio fanno fuoriuscire tutta l’aria. La differenza sta nel fatto che i due fianchi del Pirelli P Zero E hanno una rigidità diversa, grazie ai differenti materiali impiegati; lo scopo è di migliorare il comfort durante il rotolamento. Proprio questa attenzione, insieme al fatto di non richiedere sospensioni o cerchi specifici, consente di utilizzarli anche per i veicoli che all’origine non prevedono sistemi antiforatura. Abbiamo provato questo sistema in occasione della presentazione del nuovo P Zero E a Barcellona, e dobbiamo dire che persino dopo una foratura il comfort resta buono, soprattutto se si tratta di una delle ruote posteriori. Queste gomme, secondo i test del costruttore, consentono di viaggiare per 40 km senza aria a velocità non superiori a 80 km/h (limite previsto dalla legge anche per i ruotini di scorta).

MATERIALI INNOVATIVI - Gli elementi di rinforzo nei fianchi non sono l’unico punto del nuovo Pirelli P Zero E per il quale sono stati introdotti materiali differenziati. Anche il battistrada abbina due mescole: una più morbida nella zona a contatto col suolo, una più rigida nella parte sottostante. Lo scopo in questo caso è migliorare la scorrevolezza e la rumorosità. Su quest’ultima conta anche il disegno del battistrada, studiato con ampio uso di simulazioni virtuali e realizzato con incavi dagli angoli smussati proprio per ridurre il rombo dovuto al rotolamento sull’asfalto. Questo nuovo pneumatico utilizza per tutte le misure almeno il 55% di componenti di origine biologica o derivati dal riciclo. Fra i principali citiamo la pula di riso, che è uno scarto delle produzioni alimentari: finora veniva gettato o utilizzato come combustibile per produrre energia, ma è molto più efficiente ricavarne della silice. Infatti, quest’ultimo materiale (essenziale per i moderni pneumatici, perché assicura scorrevolezza senza compromettere il grip sul bagnato), viene generalmente ricavato dalla sabbia, ma con un processo molto dispendioso dal punto di vista energetico. Altro esempio di materiale bio è la lignina, che si ricava da scarti della cellulosa delle cartiere e che può essere utilizzato nelle gomme al posto del nerofumo, un “ingrediente” che invece si ottiene dal petrolio. Fra i prodotti riciclati ci sono invece gli oli degli scarti dell’industria alimentare, da cui si riescono a ottenere dei polimeri utili per i pneumatici. Non ultimo, il recupero di materiali da vecchi pneumatici. Per sottolineare l’elevata percentuali di materiali bio e riciclati, certificata dall’ente esterno Bureau Veritas, la Pirelli ha introdotto un nuovo logo sul fianco del Pirelli P Zero E: un cerchio con all’interno due frecce curve che si inseguono fra loro. 

ALLA PROVA DELLA PISTA - In occasione della presentazione del nuovo Pirelli P Zero E a Barcellona abbiamo avuto modo di provarlo anche sui circuiti del comprensorio di Idiada, molto utilizzato da case automobilistiche e costruttori di pneumatici per lo sviluppo dei loro prodotti. Sul bagnato ne abbiamo saggiato le caratteristiche a bordo di Volvo C40 e Mercedes EQB e EQE, tutte con gomme di 19 pollici. Al di là delle specificità di ciascuna vettura, è emerso un buon grip ma soprattutto un’elevata progressività di risposta nelle reazioni al limite: una caratteristica apprezzabile parlando di sicurezza, perché evita brutte sorprese al guidatore. Sull’asciutto, invece, emergono tutte le caratteristiche di un pneumatico ad alte prestazioni, come l’elevata tenuta di strada e la stabilità nei curvoni veloci. In questo caso, le auto del test (con ruote fino a 21”) erano le Audi Q8 e-tron, la Mercedes EQE e la Nio EL7. Il nuovo Pirelli P Zero E già acquistabile in 17 misure, a cui seguiranno ulteriori ampliamenti della gamma.

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Ritratto di forfEit
19 settembre 2023 - 18:13
??? Ma delle auto in foto qualcuna di queste almeno ci arriva a 200 orari? Cioè, non mi sembra un compito particolarmente arduo, se son quessi poi usi
Ritratto di MS85
19 settembre 2023 - 18:30
Il problema per queste applicazioni non è tanto la v max, quanto piuttosto riuscire a garantire una frenata adeguata e un handling accettabile su bagnato, combinando questo con una classe A di rolling. Le BEV complicano la cosa per via del peso. Di per sè fino ad oggi di gomme classiche in tripla A se ne erano già viste, solo che poi quando andavi a testarle in frenata erano tragiche.
Ritratto di Bimmer87
19 settembre 2023 - 19:14
BMW i7 250 km/h, mentre i poveretti con la Picanto da 163 km/h mumuti mentre vengono sverniciati sulla destra.
Ritratto di Tistiro
19 settembre 2023 - 22:32
Business in aumento grazie alle bev mangiagomme
Ritratto di Bimmer87
20 settembre 2023 - 04:05
Veramente con la ripartizione dei pesi esattamente al 50% davanti e 50% dietro le bev fatte bene come quelle di BMW e Tesla consumano le gomme molto più regolarmente rispetto alle auto sfig0 dell'italiano medio che le mangia solo davanti. Lo stesso vale anche per le BMW termiche sia chiaro, che a differenza dei catorci dell'italiano medio hanno anche loro la ripartizione dei pesi perfetta. Poi che il proprietario di un BMW 530d o BMW i7 cambi le gomme regolarmente con modelli premium a prestazioni elevate mentre lo sfig0 con la Lancia Ypsilon continui a guidare fino ad arrivare alla tela e anche quando le cambia compra le LingLong è un altro discorso.
Ritratto di Er sentenza
20 settembre 2023 - 12:40
"bev fatte bene come BMW e Tesla"....lol....soprattutto Tesla direi....lol! Che sto bimmer87 fosse il classico hater/millantatore da forum lo dimostra già il fatto che lascia commenti ad ogni ora del giorno e della notte, come il classico nullafacente che si finge milionario dietro un anonimo nickname. "Sfigo qua, sfigo qua, te c'è la Picanto, io ti svernicio col BMW che ho sul poster in cameretta" lol! Va ciapa' i rat!
Ritratto di NeuroToni
20 settembre 2023 - 12:56
Dipende cosa s'intende per "fatte bene". Se intendi powertrain e tecnologia Tesla, ma per tutto il resto BMW.
Ritratto di Bimmer87
21 settembre 2023 - 12:35
Er sentenza povero sfig0, capisco che un barbone come te non potrebbe mai farsi una serata in discoteca perchè solo per l'entrata spenderesti tutta la paghetta mensile, figuriamoci per la bottiglia. Ma non riconoscere neanche la supremazia di BMW e Tesla nel costruire automobili vuol dire proprio essere di un altro mondo, come ben detto da NeuroToni Tesla per powertrain e tecnologia e BMW per il resto quando si parla di EV, perchè powertrain e tecnologia tradizionali BMW è già il TOP.
Ritratto di forfEit
20 settembre 2023 - 06:14
Mi sa che torneranno "i bei tempi" di quelli tipo col suvvone triade seg D, ma le gomme lisce che non potevano permettersi di cambiarle (assistito fra l'altro di persona sulla X5 seconda generazione, di un imprenditore locale, ai tempi) :)
Ritratto di Bimmer87
20 settembre 2023 - 07:46
Per violazione della policy del sito.
Ritratto di Bimmer87
21 settembre 2023 - 12:36
Avevo scritto che l'imprenditore con la X5 e gomme lisce di sicuro non vive da Roma in su, ma questo sembra disturbare qualcuno quando invece è la pura verità.
Ritratto di pokemon64
20 settembre 2023 - 16:26
3
Sempre stato scettico sulle pirelli, io vado di bridgestone potenza al momento, poi un altr'anno le cambierò con csc7 o in alternativa yokohama v107. Certo la percorrenza è quella che è... Circa 15000 km (Yoko anche meno) a treno, ma tenuta e divertimento sono assicurati!
Ritratto di TDI_Power
21 settembre 2023 - 11:58
Faccio 40mila km all'anno misto autostrada e statali mai visto un elettrodomestico guidato in modo sportivo