Festa grande per la Pirelli all’autodromo di Monza: qui è stata presentata la quinta generazione della gamma P Zero, celebrando anche i 40 anni dal lancio di questa famiglia di pneumatici per auto sportive. Bisogna infatti riandare al 1985 per il debutto con l’indimenticabile Lancia Delta S4: praticamente un prototipo, nato per dominare i rally e costruito in soli 200 esemplari. Da lì, le P Zero sono state scelte per auto iconiche, a partire dalla Ferrari F40 del 1987. E per queste vetture, ormai da collezione, le stesse gomme sono ancora disponibili grazie alla linea Pirelli Collezione che le riproduce.
Oggi le Pirelli P Zero sono declinate in più versioni (con misure dai 18 ai 23 pollici), che comprendono anche le P Zero E (le più “verdi”, grazie al 55% di materiali di origine naturale o riciclata, e pensate per le elettriche), le invernali P Zero Winter 2 e le super prestazionali P Zero R e le P Zero Trofeo RS (per la pista, ma omologate per l’uso su strada). Queste ultime sono state scelte anche dalla McLaren per la sua W1: la hypercar ibrida inglese da ben 1.275 CV.
Oggi le Pirelli P Zero equipaggiano di serie bolidi come la BMW M5, la suv Lamborghini Urus SE e le Porsche 911 GTS e GT3 RS. Ma anche le Pagani Utopia e Huayra R Evo Roadster: tutte auto che fanno bella mostra di sé a Monza, all’evento in cui abbiamo potuto provare questi pneumatici in pista. La casa parla di miglioramenti, rispetto alle precedenti generazioni di P Zero, nella tenuta di strada (anche sul bagnato), nella frenata e nella durata.
I Pirelli P Zero Trofeo RS sono anche abbinabili alla tecnologia Cyber Tyre: all’interno del pneumatico è inserito un dispositivo che rileva pressione, temperatura e accelerazione (su due o tre assi, a seconda del tipo di gomma) e comunica questi dati alla vettura via Bluetooth. Il sistema pesa appena 12 grammi ed è alimentato da una piccola batteria da orologio che dura quanto il pneumatico. I dati raccolti permettono di fare proiezioni sull’aderenza del pneumatico e sulla sua durata. Ma è già allo studio un software che permetterà di anticipare di qualche istante il fenomeno dell’aquaplaning (quando la ruota “galleggia” sull’acqua e perde direzionalità), variando in automatico il comportamento dell’auto in favore di sicurezza.
La Pagani, per le sue più recenti creazioni come la Utopia, ha scelto l’evoluzione più sofisticata del Cyber Tyre: la gomma (una P Zero Trofeo RS) comunica all’auto anche quale tipo di P Zero è stato montato e l’elettronica della vettura modifica sul momento la taratura di Abs, Esp e controllo di trazione in base a questo parametro (la tenuta di strada di un pneumatico da pista è infatti molto maggiore di quella di uno estivo, che a sua volta ha più “grip” di un invernale). Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la Bosch, che fornisce l’elettronica di bordo; il sistema arriverà presto anche su vetture di altri marchi.