SETTE MESI DI LAVORI - Costruito dalla Fiat nel 1975, il Nardò Technical Center (Lecce) è stato ampliato nel corso degli anni fino a diventare una vera e propria “cittadella” dove testare le nuove auto in sviluppo, grazie alle venti piste in cui effettuare test di velocità, di aderenza, di rumore e anche in fuoristrada. Dal 2012 il centro è di proprietà della Porsche Engineering, la divisione della casa tedesca specializzata in progettazione e servizi di ingegneria, che ha voluto portarlo al passo con i tempi investendo 35 milioni di euro e rimettendo a nuovo non soltanto la pista lunga 6,2 km in cui effettuare test dinamici, ma anche l’anello per i test ad altissima velocità: entrambe le piste sono state rivestite con un nuovo asfalto e sono cambiati anche i guard-rail, il tutto per migliorare la qualità dei test e la sicurezza dei piloti.
IL RECORD 430 KM/H - L’anello di alta velocità è il fiore all’occhiello del Nardò Technical Center, perché in tutto il mondo è difficile trovare altre piste circolari lunghe 12,6 km con quattro corsie di marcia. Qui le vetture in prova mettono a dura prova il motore, ma anche i pneumatici, l’assetto e il sistema di raffreddamento. L’unico a non affaticarsi è il guidatore, a patto però che viaggi a 260 km/h: a questa velocità, ci è stato spiegato durante la nostra visita al circuito, la forza centrifuga fa si che l’auto resti nella corsia più esterna (inclinata del 22% rispetto al suolo) senza che il pilota debba mai correggere la traiettoria con il volante. Anni fa una Bugatti Veyron raggiunse i 430 km/h, la velocità più elevata mai misurata nel circuito pugliese. A causa dell’inclinazione non è stato facile rifare l’asfalto, tanto è vero che le società impegnate nei lavori hanno noleggiato una delle due macchine esistenti al mondo per opere di questo tipo, in grado di creare un “tappeto” uniforme di asfalto nonostante ogni corsia misuri 4 metri in larghezza; non ci sono cioè nemmeno lievi increspature fra le corsie.
APERTA A TUTTE LE CASE - La Porsche Engineering ha investito per trasformare il Nardò Technical Center in un luogo d’eccellenza: con i suoi oltre 700 ettari di superficie, più di 20 piste e diverse infrastrutture, conta tra i suoi clienti 90 società del settore automotive e impiega più di 150 persone. L’accesso a Nardò non è consentito ai privati, che quindi non possono guidare nella pista handling nemmeno in occasione di eventi organizzati. In futuro sarà possibile organizzare a Nardò test per auto connesse e a guida autonoma, due settori in espansione dove Nardò non intende restare indietro.