PENSARE ALLE GOMME - L’Assogomma che nei giorni scorsi ha tenuto i suoi test annuali per sensibilizzare sull’impiego di pneumatici invernali. Sede dell’evento chiamato “Pneumatici sotto controllo” è stata la strada del passo dello Stelvio. Per verificare il comportamento di gomme concepite diversamente sono state utilizzate quattro Alfa Romeo 159 JTD su cui erano state montate gomme diverse: gomme invernali di serie, gomme sperimentali a mescola invernale e disegno battistrada estivo; mescola estiva e disegno battistrada invernale e infine la quarta con pneumatici estivi di serie.
DUE ELEMENTI DETERMINANTI - L’insolito equipaggiamento è stato scelto per verificare il peso dei due elementi delle gomme: il disegno del battistrada e la mescola. Per vedere se uno solo di questi due elementi sia sufficiente per avere un comportamento sicuro. I risultati testimoniano con evidenza che non è così: occorrono la presenza di entrambi.
ESITO SIGNIFICATIVO - Rispetto alla frenata dell’Alfa Romeo “calzata” con gomme invernali di serie, quella della vettura con gomme sperimentali a mescola invernale e tassello pieno è stata più lunga del 33%. Ancora peggio ha fatto la vettura con pneumatici dal tassello invernale - cioè lamellato - ma fatto di mescola estiva: per fermarsi ha richiesto oltre il doppio dello spazio. Infine, l’esemplare in assetto di gomme estivo, ha chiesto il 122% in più di spazio.
L’IMPORTANZA DELLA MESCOLA - I risultati hanno messo in luce che non è sufficiente un battistrada dal disegno molto scolpito; occorre la giusta mescola. Assogomma sottolinea perciò che chi è interessato ad avere coperture più efficaci sui fondi invernali deve preoccuparsi di montare pneumatici con il “bollo” specifico: il pittogramma riproducente il profilo di tre montagne con all’interno il simbolo del fiocco di neve.
TEST BASICO - È poi stata la volta del comportamento stradale. Il test “basico” è stato effettuato con due Alfa Romeo MiTo “calzate” differentemente: una con gomme invernali, l’altra con pneumatici estivi. Le due auto hanno percorso sia in salita che in discesa l’ultimo tratto della salita al passo, con strada un po’ asciutta e un po’ bagnata, con temperatura attorno allo 0°. Inequivocabile l’esito: la MiTo con gomme invernali ha compiuto il test con comportamento sicuro, quella “estiva” ha avuto numerosi episodi di insicurezza e perdite di aderenza con conseguenza perdita di controllo.
DA SOLE, LE 4x4 NON BASTANO - Una prova analoga è stata compiuta con due Jaguar XF a trazione posteriore e il risultato è stato lo stesso. Il test è stato voluto per verificare se i vantaggi degli pneumatici invernali sparissero con la trazione posteriore. Invece i risultati sono stati sostanzialmente gli stessi. Analogamente è stato compiuto un test con due suv Toyota Rav4 a trazione integrale per constatare se le quattro ruote motrici siano in grado di annullare le differenze tra gomma estiva e gomma invernale. Niente da fare. Anche con la trazione integrale senza pneumatici invernali, è difficile tenere la vettura in strada.
INVERNALI USURATE MEGLIO DELLE ESTIVE NUOVE - C’è poi stata un’altra prova, questa mirata a verificare le differenze di comportamento tra un’auto con gomme invernali usate e un’altra con gomme estive nuove. E nonostante le gomme invernali usate fossero vicine al limite consentito dalla legge (2,5 mm, mentre la norma pone il limite di 1,6 mm) anche in questo caso l’esito è stato a favore della gomma invernale. Il test si è basato sul rilevamento delle differenze nel tempo di percorrenza e nella velocità di passaggio a 30 metri dalla partenza. Come paragone base è stata presa la prestazione di una vettura con gomme invernali nuove e rispetto ad essa quella con le invernali usurati ha impiegato un po’ di più a percorrere la base di rilevamento, oltre a uscirne più lenta del 10%. Ciò mentre l’auto con le gomme estive ha fatto rilevare tempi e velocità peggiori ancora, del 30%.
MAI SOLUZIONI MISTE - Altro terreno sondato dai test di Assogomma è stato quello della omogeneità delle gomme sui due assi della stessa vettura. In questo caso sono state impiegate tre Fiat Abarth 500 su un percorso misto (bagnata e lievemente innevata e fredda) con temperatura attorno allo 0°. Quanto alle gomme una delle Abarth aveva gomme estive nuove, un’altra ne aveva quattro invernali nuove, e infine la terza ne aveva due estive dietro e due invernali davanti. Base del test è stato un tratto di strada con curve e controcurve, da percorrere a non più di 30 km/h, in prima e seconda marcia. E il test è quello che ha avuto il risultato più interessante: dato per scontato che la vettura con le gomme invernali non ha avuto problemi, paradossalmente (ma solo in apparenza) quella “estiva” ha finito con l’essere più apprezzata di quella “calzata” un po’ e un po’. Perché? Semplicemente perché chi guidava la 500 Abarth con gomme estive ha avvertito subito l’assoluta difficoltà di controllo; ha perciò rallentato e continuato con grandissima cautela e a bassissima velocità. Al contrario, chi era al volante della 500 Abarth con due gomme invernali e due estive, nel rettilineo iniziale ha avuto la sensazione di controllare bene la vettura, ma arrivato alle curve l’inadeguatezza delle gomme estive dietro è stata fatale, creando problemi al comportamento sino al limite del testa coda. Dunque la soluzione “mista” è la peggiore, da evitare.
MEGLIO DELLE CATENE - L’ultimo test ha riguardato le catene. È infatti stato confrontato il comportamento di tre auto di cui una con pneumatici invernali, un’altra con gomme estive e la terza con gomme estive e catene montate. Se quella con pneumatici estivi non è neanche riuscita a partire, quella con le catene è stata più lenta e con comportamento meno sicuro rispetto a quella con le “invernali”. Insomma, secondo i test di Assogomma non c’è partita: la soluzione che offre la maggior sicurezza sono appunto gli pneumatici invernali, con il bollino delle tre montagnette e il fiocco di neve.