RICHIESTA ESPLICITA - È ormai certo che il governo francese stia studiando la possibilità di introdurre nuovi aiuti al mondo dell’automobile d’oltralpe. In questo quadro si parla anche di reintroduzione di incentivi all’acquisto a fronte di rottamazione di vecchie auto. La cosa era stata richiesta esplicitamente dal numero due di Renault Carlos Tavares un paio di giorni fa. “Per me c’è bisogno di un sostegno al mercato francese e al mercato europeo - ha detto il top manager della Renault - e qualsiasi tipo di provvedimento in grado di sollecitare la domanda, può andare bene. E io non credo che le varie iniziative precedenti abbiano ringiovanito sufficientemente il parco circolante. Ci sono ancora spazi di manovra”.
DISPONIBILITÀ GOVERNATIVA - Alla richiesta quasi formale di Tavares ha dato una prima risposta ancora interlocutoria, ma non negativa, Arnaud Montebourg, ministro del rilancio produttivo. “La richiesta non ci è arrivata formalmente e ufficialmente, ma l’abbiamo raccolta ugualmente e l’abbiamo messa allo studio”. A questa mezza apertura il ministro ha però fatto seguire una frase più rigida: “Bisogna comunque tenere presente che se c’è un contesto generale negativo in cui la domanda cala, è molto difficile per uno Stato andare contro tale tendenza. Comunque qualche decisione sarà presa”. In Francia a maggio le immatricolazioni sono calate del 17%. Da gennaio a maggio la contrazione è del 1,2%, con 840.073 unità immatricolate.
BUONA ESPERIENZA - La sollecitazione alla reintroduzione a degli incentivi viene dopo un anno e mezzo dalla fine di quelli precedenti. In quell’occasione il sostegno pubblico al mercato fu introdotto nel dicembre del 2008, con un incentivo di mille euro a fronte della demolizione di un vecchio veicolo. I risultati furono importanti, con notevoli incrementi di vendita nonostante la crisi. Dopo la fine degli incentivi è cominciata una tendenza al ribasso, nonostante le fortissime promozioni lanciate dalle case.
I COSTI - La questione in Francia fa discutere perché si ricorda come gli incentivi costarono allo Stato circa un miliardo di euro, a cui si è sommato l’1,2 miliardi spesi dallo Stato per finanziare il sistema del bonus-malus (basato sulle emissioni di CO2) nel periodo dal 2008 al 2010.
SENZA SCORDARE L’ELETTRICO - Contemporaneamente alla richiesta di Tavares e alla risposta del ministro Montebourg, dall’altra parte dell’oceano il presidente di Renault Carlos Ghosn ha sostenuto la necessità di aiuti al mercato dell’auto elettrica, anche promuovendo l’installazione di colonnine di ricarica presso le stazioni di servizio. Anche a questa richiesta il ministro Montebourg ha risposto dicendo che sicuramente il governo terrà conto di questa esigenza.