PAROLA DI SUPREMA CORTE - Ancora una sentenza che riguarda il rimborso del compenso per l'assistenza stragiudiziale nella Rca, di cui si deve fare carico l’automobilista che, dopo un incidente, si fa assistere da un avvocato o da uno studio di infortunistica stradale in una controversia relativa a un risarcimento assicurativo. La questione è: la compagnia deve pagare la parcella degli specialisti se la controversia sfocia in un giudizio? Innumerevoli sentenze, da anni, ribadiscono il principio secondo cui il danneggiato ha comunque il diritto di ottenere il rimborso delle spese stragiudiziali; ora la Cassazione (sentenza 9548/17) precisa i termini del problema. Se la controversia sfocia in un giudizio, l'assicurazione deve pagare sia le spese di lite, sia quelle dell’assistenza stragiudiziale relativa all’attività difensiva prestata prima della causa.
A PARTE - La Cassazione ha infatti chiarito che l’assistenza stragiudiziale è un’attività distinta e ulteriore rispetto all'assistenza in causa. Nel caso su cui si è pronunciata, era in discussione un rimborso delle spese di una società di infortunistica che, in quanto tale, svolge un’attività ben diversa e non equiparabile a quella riservata al legale in sede giudiziale. La Cassazione ha dunque spezzato una lancia a favore dei danneggiati: questi, in alcuni casi, rischiavano di vedersi riconoscere solo le spese di causa ma non quelle per le trattative (magari estenuanti e vane) che avevano preceduto il giudizio.