PIÙ AUTO IN CIRCOLAZIONE - A partire da lunedì 26 aprile 2021 gran parte dell’Italia inizia a rifiatare: ben 15 quindici Regioni sono state collocate in zona gialla (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta sono in zona arancione, mentre la Sardegna è l’unica a essere in zona rossa). Grazie all’allentamento delle misure restrittive aumenterà il numero delle auto in circolazione, ma resta fondamentale seguire alcune regole ben precise quando ci si mette in viaggio che possono rivelarsi fondamentali per prevenire casi di positività al Covid-19.
ZONA GIALLA: LE REGOLE PER I VIAGGI IN AUTO - Non sono ovviamente previsti vincoli particolari per chi si sposta in auto con altri familiari conviventi. Una mamma che deve accompagnare a scuola un bambino, ad esempio, potrà quindi stare tranquilla: non andrà incontro a sanzioni di alcun tipo. Diversa è invece la situazione invece se ci si mette in viaggio con parenti non conviventi o con un gruppo di amici. In questo caso, infatti, il rispetto del distanziamento resta fondamentale. Il numero degli occupanti all’interno di una vettura non deve essere quindi superiore a tre. Sul sedile anteriore può infatti sedersi solo il guidatore, mentre sul retro non più di due persone (devono stare ai lati, dove ci sono i finestrini). Per tutti resta obbligatorio utilizzare la mascherina. Il principio è valido anche per i veicoli che possono ospitare fino a sette persone: su ogni sedile non più di due persone. C’è un’unica situazione in cui non è necessario indossare un dispositivo di protezione. Si tratta di quei mezzi che hanno installato un separatore fisico (plexigras) pensato per suddividere le varie file di sedili. A essere esentati sono anche i bambini al di sotto dei sei anni di età.
E IN ZONA ARANCIONE E ROSSA? - Le regole stabilite per i viaggi in auto sono valide senza alcuna differenza anche per le Regioni che si trovano in una fascia di rischio più elevata, quindi in zona arancione o zona rossa. Nel primo caso è però necessario giustificare gli spostamenti al di fuori del proprio Comune tramite l’autocertificazione. Nel secondo caso, invece, ogni uscita è consentita solo “per motivi di lavoro, salute o necessità”. In caso di irregolarità la sanzione può andare da un minimo di 400 a un massimo di 1.000 euro.