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Renault: l’addio alla Russia complica il piano di rilancio

Pubblicato 25 marzo 2022

Dopo l’interruzione della produzione in Russia, il ceo della Renault definisce la “situazione molto complessa” anche per lo spettro dell’esproprio della controllata AvtoVaz.

Renault: l’addio alla Russia complica il piano di rilancio

UN FORTE IMPATTO - Una “situazione molto complessa” così l’amministratore delegato del Renault Group, Luca de Meo (nella foto), commenta la sospensione delle attività del costruttore francese in Russia. Infatti, dopo settimane di incertezze, la casa transalpina ha annunciato lo stop della produzione della fabbrica nei pressi di Mosca (qui per saperne di più). Una decisione che avrà un forte impatto sul bilancio e sulle vendite, con le incognite della crisi Russia-Ucraina che potrebbero minare il prossimo piano industriale Renaulution (qui, i dettagli della strategia).

TAGLIO DELLE STIME - L’addio a Mosca è un duro colpo per le finanze del gruppo Renault (che ricordiamo è partecipato al 15% dallo stato francese), con il costruttore obbligato a correggere le stime sul bilancio a causa della sospensione delle attività. Insieme all’addio al Paese guidato da Valdimir Putin, il consiglio di amministrazione ha anche previsto il taglio sulle stime relative al margine di redditività (che passa dal 4% al 3%) e i flussi di cassa del 2022. Inoltre, sui conti del primo semestre 2022 sono già state rettificate le entrate, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro. 

QUESTIONE AVTOVAZ - Oltre ai danni economici per l’interruzione della produzione presso la sua fabbrica, il gruppo Renault dovrà affrontare la questione AvtoVaz, sussidiaria attraverso la quale il costruttore fabbrica il 30% dei veicoli immatricolati ogni anno in Russia e che dà lavoro a 45.000 persone. Infatti, il partner russo con cui Renault produce il marchio Lada ha dichiarato che produrrà nuovi modelli senza componenti importati e che ripristinerà la catena di approvvigionamento indipendente dal gruppo. Una perdita importante per la Renault, che prevedeva l’integrazione dell’azienda moscovita nella Dacia: una sinergia che avrebbe permesso la condivisione di piattaforme, minori costi di produzione e reddittività maggiori.

LO SPETTRO DELL’ESPROPRIO - Per la Renault si potrebbe delineare anche l’espropriazione e la nazionalizzazione delle sue proprietà sul territorio. Come annunciato dalle autorità russe, che prevedono ritorsioni nei confronti delle aziende estere in fuga dalla Russia. La prima a subire la confisca potrebbe essere proprio la fabbrica Renault di Avtoframos, con il ministero dell'Industria e del Commercio del governo di Mosca già a colloquio per decidere il futuro del sito produttivo.



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Ritratto di giulio007
26 marzo 2022 - 11:28
E tutto ciò grazie all'ennesima profezia, che il gruppo avrebbe fatto faville grazie soprattutto ai prodotti lì realizzati, del Maestro e del suo team di -esperti-.
Ritratto di Flynn
26 marzo 2022 - 17:33
Provate a dire ancora che il gufaccio di Mestre non porta iella....
Ritratto di giulio007
26 marzo 2022 - 18:05
Era una cosa che per tempo mi aveva lasciato indifferente, a volerla dire tutta, sugli effetti. Ma ultimamente ha iniziato dire che Tonale e Grecale gli piacciono e ci vede un futuro roseo. Cioè, mi spiacerebbe se ora affossa in un sol colpo anche 2 dei pochi nostri marchi rimastici a livello nazionale, che poi già di loro non è che navighino in acque particolarmente tranquille.
Ritratto di Oxygenerator
26 marzo 2022 - 16:01
Immaginabile. Ma doverosa comunque, la presa di distanza dalla follia putiniana, anche se tardiva.
Ritratto di Tu_Turbo48
26 marzo 2022 - 16:28
@Oxygenerator d'accordissimo, però adesso possiamo anche dire Addio hai progetti futuri per il rilancio del gruppo Renault...
Ritratto di giulio007
26 marzo 2022 - 16:34
Perché, lui ci teneva particolarmente ?
Ritratto di Oxygenerator
28 marzo 2022 - 09:50
Beh alcune Renault mi sono piaciute. Ho avuto la supercinque turbo e in famiglia, una comodissima scenic. Poi mi son sempre piaciute la Avantime e la Espace.
Ritratto di Quello la
28 marzo 2022 - 11:15
Caro Oxygenerator spero non abbia venduto/rottamato la Supercinque Turbo! Io tra le francesi non ho mai molto amato Renault, ma quando dovesse scomparire un vecchio marchio a me dispiace sempre. Ogni tanto sfoglio i vecchi numeri di una famosa rivista e trovo Austin, De Tomaso, Rover (la vera Rover), Talbot, Simca ('mazza quanti francesi) e altri: mi viene malinconia.
Ritratto di Oxygenerator
28 marzo 2022 - 13:08
Orpolà addirittura ! Non rottamata, ma venduta, la supercinque turbo. Sa, s’è allargata la famiglia…:-))))
Ritratto di Quello la
28 marzo 2022 - 13:54
Con tutto il bene che ti voglio, caro Oxygenerator, e dando atto che ognuno può sempre fare ciò che vuole, mi chiedo: ma come si fa a dare del lei a uno che si chiama Quello la? :-)
Ritratto di Oxygenerator
28 marzo 2022 - 14:34
È un’abitudine lavorativa…:-)))
Ritratto di Quello la
28 marzo 2022 - 14:43
Ma qui siamo in famiglia... :-P
Ritratto di otttoz
26 marzo 2022 - 17:55
per me i CEO sono tutti come Castellucci
Ritratto di Trattoretto
26 marzo 2022 - 19:48
Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso. I mostri vanno ridimensionati non alimentati, perché appena sono in grado di fare a meno di te ti mangiano. Succederà così anche con la Cina. È solo questione di tempo.
Ritratto di Oxygenerator
28 marzo 2022 - 09:52
Concordo. Prima o poi, il conto arriva.
Ritratto di Oxygenerator
28 marzo 2022 - 09:52
Concordo. Prima o poi, il conto arriva.
Ritratto di Meandro78
26 marzo 2022 - 20:31
Diciamo addio al gruppo Renault. Condoglianze.
Ritratto di dreamerofcars
27 marzo 2022 - 19:18
tagliare i ponti con un fornitore come la Russia e' da irresponsabili. Per cosa poi, attualmente ci saranno una 70 di conflitti in tutto il mondo e perche' ti concentri solo su questo conflitto particolare? Considerando il numero di guerre causate da noi occidentali direttamente ed indirettamente negli ultimi 70 anni, come possiamo giudicare? Meritiamo veramente di guidare elettrico e di sorbirci fanboy prezzolati pro-elettrico.
Ritratto di marcoluga
28 marzo 2022 - 04:02
2
Per fortuna gli USA ci venderanno loro alcune miliardate di gas per permetterci di non comprare il gas di Putin. Col vantaggio di pagarlo il 30% di più e di trasportarlo su ecologissime navi. È bello avere degli amici.
Ritratto di Al Volant
28 marzo 2022 - 07:15
Nemmeno un mese fa, si criticava il suo predecessore di dare colpa ad altri di fallimenti (tra l'altro virtuali, perché comunque renault stava a galla).. ora invece? È evidente che ha imposto un piano industriale totalmente sballato e la crisi ucraina non c'entra una mazza! Ora cerca di cavalcare l'onda sperando in aiuti statali (all'italiana). Vedremo come risponderanno i politici francesi.
Ritratto di luconeone
28 marzo 2022 - 10:19
La soluzione è una e molto semplice. Omicidio mirato di Putin e della dozzina di fedelissimi che lo circondano. Stop immediato dell'invasione, ritiro delle truppe russe (che contano oltre 40000 tra morti, feriti e diserzioni) in gran parte composte da ragazzini totalmente impreparati ad una guerra. Risarcimento dei danni di guerra. In Crimea e Donbass invio caschi blu onu. Progressiva denuclearizzazione. Questo è quello che si deve fare, tutto il resto è teatro. Le sanzioni colpiscono i poveri, non la classe dirigente e non servono in un paese dittatoriale in cui le proteste vengono soffocate con la violenza (vedasi il Nkrd Corea
Ritratto di luconeone
28 marzo 2022 - 10:27
La Russia ha un economia ridicola rispetto alle sue dimensioni e popolazione, il suo Pil è nettamente inferiore al nostro e lo stato sociale quasi totalmente inesistente. Il governo russo spende più in hackeraggio e propaganda che per la sanità. In caso di esproprio di beni occidentali dovrebbe scattare la confisca dei beni congelati dello stato russo e della nomenclatura russa come risarcimento. E questo serva di lezione all'incidente democratico, i dittatori non è gente on cui fare affari, vanno semplicemente guardati mentre penzolano a testa in giù.
Ritratto di marcoluga
28 marzo 2022 - 12:21
2
Sarà come dici tu, ma a me fanno paura anche quelli che vorrebbero vedere altri penzolare a testa in giù.
Ritratto di luconeone
28 marzo 2022 - 15:26
Capisco il tuo biasimo, ma l'immobilismo occidentale negli ultimi 30 anni ha prodotto un proliferare di dittature, oligarchie e teocrazie. Il capitale, la tecnologia e il libero mercato devono circolare nei paesi che sono pronti a questo, il rimanente deve prima occuparsi dei diritti, solo in seguito inseguire una prosperità economica individuale. Il report dell'economist sullo stato della democrazia nel mondo indica un incremento delle popolazioni che vivono sotto regimi o in democrazie imperfette e questo non promette nulla di buono. I regimi hanno la brutta abitudine di non essere interlocutori affidabili né malleabili. Quindi preferisco vedere poche decine di persone andare incontro al destino che si sono creati piuttosto che condannare all'infelicita ed alla sofferenza milioni di persone che hanno la sfortuna di essere partoriti in taluni luoghi o confinare con essi.
Ritratto di marcoluga
28 marzo 2022 - 16:10
2
Tutto chiaro, purtroppo in queste aree del mondo, eliminando un despota si crea solo lo spazio per il successivo che lo rimpiazza. Magari fosse così facile. Onestamente non me la sento di partorire una qualche facile ricetta. E ti dò ragione l'occidente (EU) è stato immobile, tutto proiettato ad arricchire senza troppo curarsi del come e del dove. nel caso degli USA non vedo altrettanto immobilismo, gli USA hanno attivamente agito a destabilizzare grosse aree del mondo, nascondendosi dietro parvenze di democratizzazione, peccato che le conseguenze le paghino sempre altri, e possibilmente non i popoli.
Ritratto di luconeone
28 marzo 2022 - 10:28
Occidente democratico
Ritratto di Il bue
29 marzo 2022 - 10:12
6
Se non fosse per la Dacia, damò che erano andati 'pe stracci