La Renault Embleme è una concept car elettrica dallo stile futuribile e dalle forme filanti. Si tratta di una grande wagon mossa da un motore elettrico da 217 CV, alimentato sia da una batteria al litio sia da una pila a combustibile a idrogeno. La Embleme è lunga 480 cm, pesa 1800 kg e anticipa le linee delle Renault del futuro: si tratta di una sorta di auto-laboratorio pensata per dimostrare le capacità tecnologiche e l’impegno della casa per la riduzione della CO2 durante tutto il ciclo di vita dell’auto.
La Renault Embleme è molto curata nell’aerodinamica. Il frontale affusolato è caratterizzato da una griglia inferiore con alette dinamiche che si aprono automaticamente solo quando la meccanica necessita di raffreddamento. Poco sopra, il cofano spiovente ha due fenditure (ai lati del logo illuminato) che migliorano il flusso dell’aria. L’Embleme ha poi dei cerchi completamente chiusi in alluminio riciclato ed è priva di specchietti laterali; la loro funzione è svolta da minuscole telecamere posizionate nei parafanghi (e collegate ai dei display nell’abitacolo). Le fiancata hanno un profondo svaso, che si abbina a eleganti maniglie a filo carrozzeria realizzate per il 65% da materiali riciclati). Il tetto (con tanto di pannelli solari che permettono di “recuperare” 10 km d’autonomia al giorno in condizioni di luce ottimali) è arcuato e termina in lunotto piccolo. Appariscenti le luci acuminate e la scritta Renault illuminata al centro del portellone.
Dentro domina uno stile minimalista, con il grande grande display con risoluzione 8K per il cruscotto digitale e lo schermo dell’infotainment: è largo ben 1,2 metri e alto 12 cm. Nessun tasto nella plancia: c’è solo una rotella per la regolazione del volume della radio. Tutti gli altri comandi sono a sfioramento, compresi quelli per la regolazione elettrica delle poltrone che sono dentro i fianchetti del cuscino. I rivestimenti sono realizzati per la stragrande maggioranza in materiale ecosostenibile (lino e fibre d’ananas).
Il motore a corrente posteriore (realizzato senza l’uso di terre rare) può essere alimentato in due modi: nei tratti urbani si può sfruttare una batteria al litio da 40 kWh, ricaricabile dalla rete (colonnine “rapide” incluse). Per i lunghi viaggi, invece, c’è la pila a combustibile alimentata dall’idrogeno (contenuto in un serbatoio in fibra carbonio da 2,8 kg) per generare corrente. Il rifornimento richiede poco meno di cinque minuti e con la bombola piena l’auto potrebbe percorrere fino a 350 km. Quest’auto è un prototipo rivolto al futuro; esistono già auto a idrogeno, ma per ora i punti di rifornimento sono rarissimi e il costo del carburante è ancora elevato.