NEWS

Terremoto in casa Renault: Luca de Meo si dimette

Pubblicato 15 giugno 2025

Il ceo italiano che ha guidato il rilancio del Gruppo Renault lascerà l’azienda dal 15 luglio. Andrà a guidare la Kering, attiva nella moda di lusso.

Terremoto in casa Renault: Luca de Meo si dimette

FULMINE A CIEL SERENO

Come un temporale estivo, la notizia arriva senza alcun preavviso la sera di una domenica di metà giugno: Luca de Meo (nella foto) non sarà più il ceo del Gruppo Renault. A distanza di cinque anni dalla sua nomina, il manager italiano lascia per dedicarsi a non meglio precisate “nuove sfide al di fuori del settore automobilistico”. De Meo andrà a guidare la francese Kering, che opera nel settore della moda di lusso (Gucci, Saint Laurent e altri), bisognosa di rilancio.

GRAZIE DAL CDA

In un comunicato stampa, il consiglio di amministrazione del Gruppo Renault, per voce del presidente Jean-Dominique Senard ha espresso la sua gratitudine a de Meo per il lavoro svolto “per il rilancio e la trasformazione dell’azienda”. Il consiglio ha quindi accettato le dimissioni a partire da 15 luglio 2025: fino ad allora Luca de Meo resterà nel suo attuale ruolo. 

IDEOLOGO DELLA RENAULUTION

Come ceo del gruppo Renault, de Meo ha ridefinito il futuro dell'azienda con la "Renaulution", il piano che ha spostato l'attenzione dai volumi alla redditività e al valore. Sotto la sua guida, la Renault ha abbracciato un'immagine più moderna, puntando forte su elettrificazione e tecnologia. Modello simbolo di questa trasformazione è la Renault 5 E-Tech Electric, che unendo un design innovativo e propulsione elettrica ha rivitalizzato un’icona del passato in chiave contemporanea. De Meo ha anche riposizionato la Dacia da brand low cost a marchio che punta su un ottimo rapporto qualità-prezzo. Parallelamente ha trasformato l’Alpine in un marchio di veicoli sportivi elettrici di prestigio.

ALLA RICERCA DELL’EREDE

Ora si apre una nuova fase per il gruppo Renault. Il consiglio di amministrazione, si legge nella nota, “ha avviato il processo di nomina di un nuovo amministratore delegato sulla base del piano di successione già definito. I vertici aziendali hanno “espresso fiducia nella qualità e nell’esperienza del team dirigenziale per proseguire e accelerare la strategia di trasformazione del gruppo Renault in questa nuova fase”. 



Aggiungi un commento
Ritratto di otttoz
15 giugno 2025 - 22:41
prima di fare la fine di Ghosn
Ritratto di RaptorF22Stradale
16 giugno 2025 - 07:27
1
Hahaha a forza di volerci rifilare frullatori elettrici hahaha . FALLITI .
Ritratto di Lapo3
16 giugno 2025 - 10:42
Infatti é quello che volevo scriver io: REnault ha puntato tutto sull'elettrico vendendo Horse e quindi si troverà nei pasticci adesso che c'é una retromarcia e siccome marameo non é stupido, ha capito che i segni di cambio di rotta ci sono e nei prossimi anni regnerà l'incertezza per cui serviranno auto con motori ecenti per la prolungata transizione all'elettrico che, ammesso che avvenga, avverrà molto più tardi del 2035. Cosí se ne va prima che i nodi della sua gestione vengano a galla.
Ritratto di Marcopazzo
17 giugno 2025 - 10:19
De Meo ha sempre fatto così, ha rilanciato il marchio e poi ha cercato nuove sfide. Renault non ha puntato tutto sull' elettrico. Ha valide elettriche ma è soprattutto tra le europee messe meglio con il full hybrid, sta vendendo bene e nuova clio sarà ancora con motore a scoppio. Ste retromarce esistono solo per i giornalai che mettono la parola elettrico qui e lì per attirare polli su articoli e post
Ritratto di Lapo3
18 giugno 2025 - 14:46
Seppuku?
Ritratto di otttoz
15 giugno 2025 - 22:42
tavares è libero come d'altronde spalletti...meglio spalletti!
Ritratto di Ricci1972
15 giugno 2025 - 23:20
3
Viene da pensare ad una fusione Renault-Stellantis che non lo avrebbe visto CEO del nuovo gruppo. Oppure solo voglia di cambiare mercato, bella botta però.
Ritratto di Al Volant
16 giugno 2025 - 02:30
Beh peugeot non ha l' ibrido. Renault sì. E l'elettrico non vende. Sarebbe una mossa logica. È fallita una collaborazione con volkswagen, ma tra francesi... E filosa è stato appena nominato.. Anche perché una eventuale fusione, significherebbe chiusura fabbriche italiane senza se e ma. Oltre al disastro in termini di concorrenza ed innovazione, già compromessa. Tuttavia sul medio periodo reggerebbe... e tech su tutti i modelli al posto del puretech.
Ritratto di nialex
16 giugno 2025 - 09:24
non scherziamo. Il puretech su tutti i modelli volevi dire
Ritratto di Al Volant
16 giugno 2025 - 17:51
Può anche non piacerti l'idea, ma per i prossimi 5-7 anni sarà l'ibrido full quello che si vende (lo hanno capito pure i cinesi e volkswagen). Renault ce l'ha, il 1800 etech... peugeot non ha un piffero, se non il puretech mild che ormai è sinonimo di inaffidabile. In una (IPOTETICA) fusione sarebbe ovvio il passaggio. In più ci sarebbe il miglior gpl sulla piazza (parlo del 1000, sul nuovo 1200 ci sarebbe da verificare qualcosina).. per non parlare del 1300 tce manuale.. insomma renault è una spanna sopra a peugeot. (Non cito i motori italiani ex fiat, perché è palese come sia stato cancellato tutto ciò che era nostro, molto probabilmente a torto, ma così è)
Ritratto di Newcomer
16 giugno 2025 - 19:53
L’ibrido Stellantis è praticamente un full
Ritratto di Newcomer
16 giugno 2025 - 19:54
L’ibrido Stellantis è praticamente un full
Ritratto di 63 BULLDOZER
18 giugno 2025 - 20:47
Una fusione Renault-Stellantis genererebbe un mostro aziendale impossibile da gestire. Roba da accumulatori seriali di marchi. Piuttosto che crescere crescere crescere e ancora crescere espandendosi come il blob gelatinoso che fagocita tutto senza assumere mai una forma sua, sarebbe il caso di iniziare a ricostruire identità e piani aziendali realistici.
Ritratto di Newcomer
15 giugno 2025 - 23:23
Era il momento giusto per cambiare. Renault ormai una piccola Audi con modelli tutti uguali tra loro e brutti da vedere. Malissimo anche i nuovi modelli elettrici
Ritratto di Balzar
15 giugno 2025 - 23:36
Si è dimesso per non passare da sconfitto, visto che l'elettrificazione si sta rivelando un fallimento.
Ritratto di Sdraio
16 giugno 2025 - 09:21
questo mi pare il commento più giusto e oggettivo... Luca de Meo non è un pirlotto... se fa una roba del genere è perchè sente puzza di qualcosa che non gli piace... o che gli può sporcare la fama e l'integrità professionale... poi un manager può piacere come no...
Ritratto di Kevin Alv
16 giugno 2025 - 13:53
sì è dimesso perché ha colto al balzo un'altra opportunità di lavoro piuttosto prestigiosa! non si sarebbe dimesso per "andare in pensione" e non si sarebbe dimesso se gli fosse stata fatta un controfferta (non solo economica" , ma anche di sostegno industriale e politico)
Ritratto di Ste1492
15 giugno 2025 - 23:38
Le case europee stanno o andranno male per i vincoli imposti da Bruxelles. "Meglio abbandonare la nave prima che affondi".
Ritratto di Danza
16 giugno 2025 - 08:06
Proprio così.
Ritratto di Quello la
15 giugno 2025 - 23:50
Uno dei pochissimi top manager che apprezzo. C’è qualcosa che non capisco.
Ritratto di forfait
16 giugno 2025 - 06:26
Forse QuelloLa è un po' troppo severo con se stesso; apprezzare un Ceo non è necessariamente una cosa inconcepibile... :)
Ritratto di giocchan
16 giugno 2025 - 11:30
Secondo me, molto semplicemente, Kering l'ha ricoperto di soldi. E magari De Meo si è anche stufato di battagliare con la commissione europea, le pressioni dei costruttori cinesi, le pressioni del governo francese (corposo azionista di Renault). De Meo è bravo, l'ha ampiamente dimostrato in questi anni, ha preso una Renault "non troppo in salute" e l'ha fatta crescere a dismisura - anche grazie all'ottima gestione di Dacia... è normale che uno bravo come lui sia "corteggiato" da altre aziende. Detto questo, gli hanno dato il "via libera": evidentemente c'è nel CDA una fronda che non è contenta di lui (o magari ha interessi "personali" per spingere una propria alternativa): per me, rischiano di fare una enorme vaccata, ma lo vedremo tra 3-4 anni.
Ritratto di Tistiro
16 giugno 2025 - 11:37
Anche secondo me. Non abbandona perché "sente" o "vede" la crisi ma semplicemente perché ci saranno diversità di vedute e che a lui ste vedute potrebbero non andargli troppo bene. Riguardo ai soldi non credo. A certi livelli non si cambia per soldi.
Ritratto di Rush
16 giugno 2025 - 13:15
Caro Quello la, il gruppo Kering di recente ha perso parecchio. De Meo semplicemente magari ha ricevuto un’offerta importante (da quel che so potrebbe essere ben sopra quella che aveva Tavares). Giustamente è un manager e non un meccanico amante del proprio lavoro. Poi se vogliamo vederla tutta gestire marchi di lusso vero mi sa che è più intrigante che gestire un marchio di auto popolare che oggi c’è e domani chissà… incertezza vs certezza lusso e mega remunerazione ? Cosa scegliere?
Ritratto di Goelectric
16 giugno 2025 - 14:17
Secondo me si sta scatenando un terremoto nel settore auto, di cui non ne siamo ancora a conoscenza, e lui se ne esce prima di passare per uno dei tanti ceo che ultimamente fanno una brutta fine
Ritratto di Sherburn
16 giugno 2025 - 15:05
Il massimo che possono fare è renderle tutte illegali, e chiuderci agli arresti, in casa. Lockdown stile ergastolo con Burioni a reti unificate 24/7, chi viene sorpreso a farsi quattro passi con il cane... arruolato a forza per la macina del fronte est! Più di questo, non credo.
Ritratto di Lorenz99
15 giugno 2025 - 23:55
CHISSÀ QUALI RETROSCENA CI SARANNO DIETRO QUESTA SCELTA. FINANZIARIAMENTE I FATTI GLI DANNO RAGIONE. E I CEO ,POLITICI DEL PRIVATO,DEVONO FARE BENE DURANTE IL LORO MANDATO,DOPO É AFFARE DI QUALCUN ALTRO,NON CONTA LASCIARE UN AZIENDA FORTE E PRONTA AD AFFRONTAREIL FUTURO. COME PRODOTTO SEMBRA CHE GLI UNICI SUCCESSI SIANO LA DACIA E IL JOLLY 5, CHE COME LA 500, SARÀ UN SUCCESSO PER MOLTI ANNI. PER IL RESTO GAMMA APPIATTITA SUI SUV ,LISTINI ALTI(DEL RESTO O SEI UN GENIO ASSOLUTO O AUMENTI I PREZZI CONVINCENDO A FARE LO STESSO GLI ALTRI MEMBRI ACEA),ALPINE CHE FA PENA IN F1 E SUL MERCATO. INSOMMA BRAVO MA CON LUCI E OMBRE. NELLA MODA SARÀ PIÙ SEMPLICE, VISTO CHE LI É SOLO MARKETING(SUO PUNTO DI FORZA) ZERO RICERCA E SVILUPPO,ZERO INNOVAZIONE, IL SEGRETO É AVERE UN BUON CENTRO STILE,SAPER PROMUOVERE IL BRAND E FAR PRODURRE TUTTO IN CINA A PREZZI IRRISORI.
Ritratto di Mordecai18
16 giugno 2025 - 08:44
Completamente d'accordo con te, puntano tutti sul breve-medio termine, un po' come quel gioco con la palla piena d'acqua che esplodeva dopo qualche passaggio. Prima o dopo arriva il CEO sfortunato a cui gli crolla l'azienda sotto i piedi, dopo anni di gestione miope.
Ritratto di Tistiro
16 giugno 2025 - 11:39
Mi piacerebbe essere sfortunato come sti ceo....
Ritratto di Beppe_90
16 giugno 2025 - 00:05
Mi meraviglio che la gente di oggi crede ancora a questi personaggi e a quello che raccontano… sembrava il paladino dell’auto elettrica in Europa… e così all’improvviso se ne va…ma come??? perché se Renault fallisce poi non sa cosa rispondere?? Oppure non serve più alla causa perché il marchio sta già andando male?? Del resto trasformare un marchio del popolame come Renault per uno di alta gamma e far prendere il posto da dacia ci vuole coraggio.. ma la ciliegina sulla torta riguarda il marchio alpine .. da sportività e leggerezza ad auto/suv elettrici .. tu si che hai una grande visione dell’auto motive .. grande de meo! Vai a far i calzini a Gucci che è meglio…
Ritratto di giocchan
16 giugno 2025 - 00:15
Incredibile. Da notare che è lui che si dimette, non è stato messo da parte (come Tavares)... Viene da chiedersi cosa succederà - sotto De Meo il gruppo Renault ha goduto di ottima salute... però per fare progetti come R5 bisogna avere la mano ferma e un po' di incoscienza, non si trovano dietro l'angolo CEO così...
Ritratto di Kevin Alv
16 giugno 2025 - 13:49
rileggendo da un altro punto di vista: se per un'azienda un certo manager è davvero importante se lo tiene stretto , verosimilmente prima di comunicare l'addio si sarà confrontato con azionisti e stakeolder: saranno stati loro a "farlo scappare"!
Ritratto di giocchan
16 giugno 2025 - 00:23
De Meo è passato a essere un CEO di un gruppo che possiede: Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, ecc... e fattura 17.2 miliardi di euro. Meno dei 52 miliardi annui di Renault, chiaro... ma parliamo comunque di "un'astronave" nel suo campo. E senza avere tutti i problemi di un costruttore come Renault: l'incertezza della concorrenza cinese in arrivo, i casini con i dipendenti nelle fabbriche, le ingerenze dello stato francese (che ha sempre una bella fetta di Renault), ecc... Non mi stupirei se venisse pure pagato molto di più...
Ritratto di probus78
16 giugno 2025 - 10:40
Io credo che il valore di una azienda lo conti soprattutto la capitalizzazione di mercato (23 miliardi Kering contro 11,5 Renault) che tiene conto soprattutto dell' utile dell' azienda. Sono convinto anche io che andrà a guadagnare molto di più.
Ritratto di Sherburn
16 giugno 2025 - 11:25
E non rischia teste di cavallo nel letto.
Ritratto di Rush
16 giugno 2025 - 13:23
Guardatevi la puntata di Report di 2 o 3 settimane fa sul gruppo Kering e capirete perché ha fatto questo tipo di scelta. Economicamente andrà a guadagnare il doppio e come unico interlocutore avrà il terzo o quarto uomo più ricco del mondo.
Ritratto di Ale94
16 giugno 2025 - 00:56
Renault farà parte del gruppo Stellantis prima o poi per quello è andato via
Ritratto di Gordo88
16 giugno 2025 - 00:59
1
Dispiace per De meo l' ho sempre considerato un ceo capace ovunque abbia lavorato.. a sto punto proporrei un bel tavares del resto un po per uno (non) fa male a nessuno
Ritratto di Al Volant
16 giugno 2025 - 02:13
Mah... Non ha completato il suo stesso progetto (la revolution) che partiva quest'anno... Avrei capito per motivi familiari o di salute. Così invece, sembra proprio una schettinata. Fusioni? Produzioni d'armi? Lo spettro della guerra incombe. Spero di sbagliare
Ritratto di Al Volant
17 giugno 2025 - 01:54
Nel frattempo in Francia fanno la fiera della aeronautica, è stata trasformata nella fiera delle armi. E gli stand con le armi israeliane sono stati oscurati, censurati, con un tendone nero. Per protesta politica? No... Per boicottaggio di concorrenti nella produzione di armi.. Questo per farvi capire l'attuale situazione in Francia quale è. Evidentemente il governo francese ha chiesto a renault di pianificare una conversione parziale per produzione d'armi, in questa follia franco tedesca.
Ritratto di 63 BULLDOZER
18 giugno 2025 - 20:54
Che sia una follia è tutto da dimostrare.
Ritratto di forfait
16 giugno 2025 - 06:20
Purtroppo la combo è micidiale 1) paese e continente "pare" che sta invecchiando inesorabilmente (a leggere pare che si sia tutti "mediamente" ultravecchi) ### 2) I giovani "si legge" nutrono interesse ZERO per l'auto (preferiscono i mezzi pubblici, al limite l'e-monopattino) ### 1+2= Chi (già solo potenzialmente) le comprerà ancora le auto nel futuro prossimo ? Insomma, con un po' di visione proiettata in avanti, potendo si cambia settore, o no?
Ritratto di Newcomer
16 giugno 2025 - 09:02
Queste sono le teorie di una ristretta bolla di soggetti completamente fuori dal mondo reale
Ritratto di Gordo88
16 giugno 2025 - 11:08
1
Insomma è già tanto che non abbia deciso di compiere il gesto estremo..
Ritratto di palazzello
16 giugno 2025 - 08:00
Una vita nell'auto e ora farà tutt'altro??? secondo me non riusciva a reggere le responsabilità del suo ruolo in Renault per la difficile congiuntura economica che colpisce l'auto e soprattutto perché il suo nuovo capo lo riempirà di soldi e sarà il suo ultimo incarico e poi pensione d'oro!!!
Ritratto di Sherburn
16 giugno 2025 - 11:15
Ha capito, o meglio sa, che le auto sono nel mirino della politica EU.
Ritratto di Ste1492
18 giugno 2025 - 16:13
La congiuntura auto non è economica, ma politico - ideologica.
Ritratto di Gratto Da Vinci
16 giugno 2025 - 09:10
C'est la Renau-Luis-Vuittonution.
Ritratto di Oxygenerator
16 giugno 2025 - 09:19
Auguri
Ritratto di Oxygenerator
16 giugno 2025 - 09:22
Ahahahah si è scatenata una dietrologia folle tra i commentatori. Ognuno che porta l’acqua al suo mulino. Ahahahahah.
Ritratto di Balzar
16 giugno 2025 - 13:28
Stiamo tutti aspettando una tua perla di lucida avantologia, carissimo Oxy.
Ritratto di Rush
16 giugno 2025 - 13:28
Difatti. Pensare semplicemente che essendo un manager di alto livello lo porta a ricevere svariate offerte sia la normalità no? Declini o accetti! Nel mondo del lusso le percentuali di ricarico arrivano anche al 5000% mi pagano il doppio se non di più e io devo stare qua a diventare matto con tutti i balzelli burocratici che ogni mattina cambiano ? Ha fatto bene e buon per lui.
Ritratto di Mbutu
17 giugno 2025 - 09:24
Vero Oxy. Pare che gli abbiano raddoppiato lo stipendio ma vuoi mettere con un bel gombloddone? Mi stupisco solo nessuno abbia paventato il fatto che lo controllino con il chip vaccinale.
Ritratto di MS85
16 giugno 2025 - 09:52
Le considerazioni più puntuali credo le abbia fatte Pellegrini e vale la pena citarlo: “Le dimissioni di Luca de Meo non sono un addio. Sono un messaggio. Luca de Meo lascia Renault, ma soprattutto lascia l’automobile. E forse, proprio per questo, il coup de théâtre rivela qualcosa che nessun altro ha il coraggio di dire. Perché proprio ora, dopo aver ricostruito uno dei gruppi più logorati del continente, con un piano strategico applaudito dalla critica e confermato dai numeri, De Meo se ne va per approdare a un universo più morbido come quello di Kering (così dice Reuters)? Che bisogno c’era? Che fretta? Forse il sospetto più fondato è anche il più inquietante: che De Meo si sia convinto che il sistema automobilistico europeo non si rialzerà più. Che l’automobile, come fenomeno sociale e industriale, sia stata esautorata dalle élite, umiliata dalla politica, sterilizzata dalla burocrazia. E che tutto questo si sia riflesso in un’irreversibile crisi esistenziale dell’intero sistema che ha come punto di partenza la delegittimazione dell’auto come simbolo. E senza simboli non c’è industria che tenga. In questo senso, il passaggio al mondo del lusso non sarebbe un tradimento, bensì un ritorno alla cultura. Perché la moda, il design, la bellezza — a differenza dell’auto — sono ancora autorizzati a parlare di sé senza colpa. L’auto no: deve giustificarsi, spiegarsi, scusarsi. Ciò che ha spezzato il patto tra industria e società è stata la politica. Non la crisi climatica, ma la sua gestione punitiva e moralista. Non l’innovazione, ma l’obbligo univoco di accettarne solo una forma. E chi, come De Meo, ha provato a trattare — da dentro il sistema — si è accorto che il dialogo era chiuso. Che ogni richiesta di pragmatismo veniva letta come resistenza. E allora, meglio uscire in piedi che proseguire una guerra persa in partenza. È l’intelligenza di chi intuisce l’inizio della stagnazione, il rischio di diventare custode di un castello già costruito, mentre altrove si aprono nuovi spazi di influenza. De Meo lascia una Renault rifondata. Ma resta una domanda che pesa su tutto il settore: se uno come lui se ne va, chi resta a crederci davvero?”
Ritratto di Gratto Da Vinci
16 giugno 2025 - 10:02
Sì, magari vatti a rivedere le interviste surreali con Cingolani... Maddai! :-))) Tutti bravi adesso: viva la Dacievolution!
Ritratto di MS85
16 giugno 2025 - 11:09
Si stava parlando di due persone serie, non vedo perché tirar in ballo Cingolani. Ad ogni modo, per quanto riguarda il “tutti bravi adesso”: sia Pellegrini che de Meo sono anni che esprimono molto chiaramente la loro posizione e la mantengono coerente. Che poi la gente non ascolti o abbia l’ascolto selettivo è un altro paio di maniche.
Ritratto di Gratto Da Vinci
16 giugno 2025 - 13:39
Per me, ribadisco per me (ma ci sono anche pubblicazioni, studi, comitati, documenti ufficiali resi pubblici, inviati alle maggiori istituzioni mondiali, ecc.), chi considera un problema climatico, ma anche in generale, la CO2 antropica non è una persona "seria". Tempo al tempo, che tanto qui s'arriva alla fine: "The End"; quella che poi dal cinemino ti fanno uscire a calci in kulo, se non la capisci da solo, e la macchina dei popcorn è pure già spenta da un pezzo, e il proiezionista è già a letto; dorme il sonno dell'ingiusto, ma tant'è, sono in tanti a farlo di questi tempi. Non c'è più ragione di crederci alla storiella di turno, capisci? In realtà, di senso non ne ha mai avuto. I carotaggi nel ghiaccio? Le aree di caldo color carbone sugli schermi tivvù? Le aggettivazioni ruspanti che fino a maggio scorso parevano scomparse dai vocabolari? Non farmi diventare scurrile, dopo pranzo mi viene particolarmente bene. L'elettrico avrà i suoi sviluppi, le fonti energetiche alternative anche. Ma adesso? Adesso basta; tornate a studiare, seriamente, coi soldini puliti magari. E pure le R4 e R5 si faranno il lifting, perché tutti non vogliamo diventare brutti, come loro. Ma puoi anche decidere, così, di punto in bianco, di non essere più dei loro, e diventi bellissimo.
Ritratto di MS85
16 giugno 2025 - 17:01
Il pranzo cui accenni l’hai fatto bello rinforzato col lambrusco vedo.
Ritratto di Gratto Da Vinci
16 giugno 2025 - 21:19
Chi mi conosce, e tanti mi ri-conoscono qua dentro, sa che non bevo. A Capodanno? Ho il mio Saudi Champagne preferito; altrimenti me lo faccio da me: sono bravissimo. Perché? Perché l'alcol è cancerogeno, di Gruppo 1. Alla salute, mia e pubblica, e all'ambiente tengo molto più di voi, ma non a solopippeperò... Riciclo tutto in modo consapevole, ad esempio; richiede impegno, preparazione, cultura fammi dire. Cosa fate voi invece nei vostri luridi postriboli professionali? Nei vostri indegni abituri? Lo vedo, sai :-))) Lasciami stare, che tanto con me hai già perso in partenza.
Ritratto di MS85
17 giugno 2025 - 21:42
Ah quindi nemmeno la scusa dell’etilismo, che almeno spiegherebbe.
Ritratto di Gratto Da Vinci
18 giugno 2025 - 11:42
No, il fatto di credere nella CO2 "cattiva" nemmeno i fumi dell'alcol o i fiumi d'alcol lo spiegano. Poi magari una correlazione c'è... Ci si riferisce ipoteticamente all'etilismo molesto, chiaro.
Ritratto di LanciaRules
16 giugno 2025 - 10:27
Ha capito che l'unione sovietica europea vuole spianarci e toglierci la proprietà privata dell'auto con la balla green, inoltre vuol far fallire le industrie per riconvertirle alla produzione bellica.
Ritratto di Sherburn
16 giugno 2025 - 11:23
Infatti. Consiglierei alle mamme di dare un'occhiata ai metodi del TCC (presto sui nostri schermi), così, giusto per rasserenarsi. Eh sì, valeva proprio la pena lasciarli sul seggiolone fino a 8 anni per poi caricarli sull'M113 dieci anni dopo. Ma finchè c'è Netflix c'è speranza!
Ritratto di Blueyes
16 giugno 2025 - 10:36
1
pensate che ridere se venisse Tavares
Ritratto di probus78
16 giugno 2025 - 10:38
Kering in borsa vale 23 miliardi di euro (in questo momento il titolo sta festeggiando il prossimo Ceo facendo +11% in borsa) mentre Renault 12 miliardi (stamattina sta crollando In borsa a -7). Senza una grossa dose di fantasia è difficile interpretare le dimissioni di De meo come un fallimento personale, anzi direi che in questi anni ha salvato Renault da una morte quasi certa. Quindi complimenti a lui e auguri per il nuovo e più prestigioso incarico.
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
16 giugno 2025 - 11:10
i vertici di un azienda sanno in anticipo come sarà il futuro, e quando si dimettono è un pò come vedere il cielo oscurarsi durante un pomeriggio di sole primaverile... possibile tempesta in arrivo
Ritratto di Sherburn
16 giugno 2025 - 11:43
Beh, città a 15 minuti, lockdown e coprifuoco per salvare i panda o per evitare rivolte, giovani che o non prendono la patente o se la prendono finiscono in un carro armato nelle ridenti terre dell'est... A chi servono le macchine? Invece qualche oggettino di lusso per le èlite, quelli sì che hanno sempre futuro.
Ritratto di Solstice
16 giugno 2025 - 11:37
Non conosco abbastanza del mondo della moda per poter dire che è un business più facile. Faccio però molta fatica a credere che sia più difficile. Nell'auto ci sono troppi fattori di rischio, troppe ingerenze, troppa incertezza. De Meo stesso, pur nella consueta eleganza, si è lamentato spesso di quanto sia diventato difficile per un produttore costruire un'automobile, venderla a un acquirente e guadagnarci sopra. Queste dimissioni sono al 100% nel suo interesse, e penso vicino allo 0% nell'interesse di Renault. Non ho idea di quanto possano esserne stati sorpresi, ma ora una fusione con Stellantis da qualche parte nel prossimo futuro appare ancora più probabile.
Ritratto di Rush
16 giugno 2025 - 13:37
Solistice ti basti pensare che i marchi di lusso (più o meno tutti) viaggiano con un ricarico pazzesco e per di più è decisamente più facile fatturare con margini elevatissimi. Un esempio è il costo in negozio di una borsa di queste griffe che al consumatore costa circa 3.000 euro che l’azienda paga agli “artigiani” tra i 38 ed i 53 euro. Di borse e altri capi ne vendi in continuazione mentre di auto….
Ritratto di Dario Visintin
16 giugno 2025 - 11:40
1
Difficile il futuro dell'auto, oggi al cittadino comune non interessa un brand di alto livello, i soldi non sono molti da spendere .Quindi parlando di Stellantis perchè il tasto dolente è questo ,ma nemmeno gli altri marchi europei navigano in dolci acque, le ipotesi più rilevanti sono, rendere l'Europa caposaldo del modello auto, questo vuole anche dire che Bmw Mercedes devono collaborare con l'auto Europa e ,non al difuori di questi confini ,altrimenti noi europei non saremo in grado nello spazio di qualche di produrre nulla di vero europeo. E ovvio che qualche marchio dovrà sparire ma se non verranno adottate politiche industriali in questo percorso ,si corre il rischio di non avere auto con DNA europeo.
Ritratto di Tfmedia
16 giugno 2025 - 11:45
2
Scappano prima che la barca affondi. Ottima mossa e ne vedremo presto delle belle...
Ritratto di dkc powered
16 giugno 2025 - 12:11
Si dimettono tutti,in Europa,dopo tavares pure lui....la,l'ombra cinese ormai non è poi così distante....
Ritratto di Lele_1998
16 giugno 2025 - 12:26
3
Lascia il piano Renault incompleto ad un passo dalla collaborazione industriale con Stellantis, incertezza per alpine ed f1... mossa totalmente inaspettata per un gigante come De Meo, che nel bene o nel male ha sempre riportato i conti in verde senza fare porcate, anzi. Dubito che un personaggio come lui, peraltro a fine carriera, possa decidere di cambiare totalmente settore solo per una questione economica. Anche perché lascia gli amici dell'auto per degli sconosciuti in abiti firmati.
Ritratto di AZ
16 giugno 2025 - 14:24
Vergogna. La causa sono le altre case europee che si sono opposte a una vera collaborazione e hanno condannato tutte alla sconfitta contro i cinesi, a meno che l'UE non intervenga.
Ritratto di Quello Li
16 giugno 2025 - 14:31
NON È UN BEL SEGNALE PER CHI AMA LE AUTOMOBILI. PURTROPPO CREDO SIA IL DE PROFUNDIS FINALE CAUSATO DALLA POLITICA CIECA, OTTUSA E FORSE ANCHE CORROTTA.....DI TESTE VUOTE.
Ritratto di Ste1492
18 giugno 2025 - 16:15
Concordo pienamente.
Ritratto di Byron59
16 giugno 2025 - 15:15
A mio avviso è un pessimo segnale. Significa che l'industria auto europea è prossima alla sua implosione grazie alle bieche e cieche politiche nazigreen. Esulteranno tutti gli stolti ecomoralisti da tastiera che inneggiano all'auto elettrica e alle pompe di calore, ma vanno a passare i week end prendendo aerei in giro per l'europa e facendo vacanze intercontinentali e con dieci pompe di calore da 24000 btu in casa che consumano dieci kw/ora. Il problema è la Panda del morto di fame o la caldaia della nonna.
Ritratto di Volandr
16 giugno 2025 - 15:27
Penso che si sia dimesso perchè si sono troppo ridotti gli spazi di manovra per fare auto, termiche o elettriche, diverse da uno standard generale. Il settore della moda di lusso, invece, permette di muoversi più liberamente e di osare. L'auto si avvia a diventare un mezzo di trasporto fatto con lo stampino: cinque porte, rialzato, squadrato, più economico possibile e pieno di controllo di guida, per una popolazione sempre più anziana e insicura oppure per "giovani" che devono solo spostarsi spendendo poco ma con l'accesso a Internet garantito.
Ritratto di Flynn
16 giugno 2025 - 18:13
3
Pare che il sostituto sarà scelto tra i blogger di AV. Siate onesti : a chi Renault ha già fatto l'offerta?
Ritratto di Sherburn
17 giugno 2025 - 11:39
Noi termotalebani abbiamo la taglia di Emanuel e Ursula sulla testa, siamo nella macchia come gli ultimi giapponesi. Difficile ci chiamino. Non leggo Pierfra dall'annuncio di De Meo...
Ritratto di Flynn
17 giugno 2025 - 22:45
3
Ehhh allora vorrà dire che sarà lui il prescelto. Probabilmente in questi giorni sta cercando un parrucchino per meglio figurare in TV.
Ritratto di Sepofa
24 giugno 2025 - 06:42
Anche Oxy lo vedrei bene alla guida del prossimo Ceo che salta, sarebbe la coppia dei grandi insuccessi: uno legge tabelle l'altro oratore di aria fritta, due paladini del nulla, assicurano certezze di fallimento
Ritratto di Danza
16 giugno 2025 - 19:27
Se ne va in maniera a dir poco inquietante. E'vero che l'opera di risanamento di Reno' in qualche modo parrebbe quasi completata, è altrettanto vero che mai come ora tante ombre si stanno addensando sul futuro'automotive europea, complici anche i talebani di Bruxelles, però, per me, in tutta questa storia, c'è ancora qualcosa che non quadra.
Ritratto di EROS 53
16 giugno 2025 - 19:55
Ora potrà dedicarsi alle lavatrici mobili. Per i frullatori alla Renault si stanno attrezzando.
Ritratto di Dreams road
16 giugno 2025 - 20:34
La Renault ha puntato tutto sulle vetture elettriche pensando che ci sarebbe stato un boom in realtà i consumatori che sono i veri padroni del mercato hanno risposto chiaramente che non vogliono le vetture elettriche. La Megane elettrica è un flop totale mentre le versione termiche vendevo bene, la R5 è la R4 non venderanno niente infatti guarda caso la nuova Clia non avrà la versione elettrica, forse dopo 3 flop hanno finalmente capito…Renault sta ancora in piedi grazie ai finanziamenti di stato e grazie alle vendite di Dacia. De Meo le ha provate tutte ma forse ha capito che l’automotive europeo è spianato e a parer mio fa bene a cambiare settore.
Ritratto di capobutozzi
16 giugno 2025 - 23:05
Era riuscito nel miracolo di dare dignità ad un marchio inutile. Non invidio il successore
Ritratto di marino bartolomeo
17 giugno 2025 - 10:06
Presumo non capisca nulla di auto per andare a colorare le borsette per i trangender, quello era il capo di Renault che manager prendono soldi e non sanno nemmeno che cosa è una auto e come sono fatte, nel 2030 fallirà Renault e Fiat, ricordatevelo. Se ne è andato perché sa che fine faranno le auto EU grazie a Bruxelles.
Ritratto di Sherburn
17 giugno 2025 - 10:41
Non è neanche un mistero, la commissione EU lo ha fatto capire a fatti e a parole che vuole una decrescita, e non felice come diceva Latouche. Anzi, ruvida e con schianti, perchè i lamenti dei peones sono musica per le loro orecchie. Fa capire chi sta sopra e chi sta sotto. Meno industria e più povertà, meno mobilità individuale e più depressione.
Ritratto di Danza
18 giugno 2025 - 16:34
Cinica ma drammaticamente reale
Ritratto di ziobell0
17 giugno 2025 - 11:39
De Meo è sicuramente un manager capace, Renò luci & ombre: bene con Dacia, bene con le più o meno riuscite rivisitazioni R4 R5 twingo, meno bene il resto della gamma matrioska
Ritratto di Sepofa
27 giugno 2025 - 07:12
Unica strada di uscita per non continuare a vedere fatturati in desolante perdita è continuare a produrre vere auto con motori diesel e benzina, metter da parte la parentesi del finto green dove sono stati fatti onerosi investimenti che il mercato non ha gradito, scelte ipocrite e guidate dalle imposizioni le stiamo pagando tutti noi, vedi listini raddoppiati in due anni, aggiungi le limitate scelte di motorizzazione ed allestimenti hanno completato la frittata