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Renault si unisce al coro: c'è crisi, vogliamo poter licenziare

05 aprile 2012

Continuano le pressioni delle grandi case automobilistiche europee perché governi e sindacati del Vecchio Continente scendano a più miti consigli riguardo alla flessibilità in uscita dal mercato del lavoro.

LOBBY POTENTE - Riecheggiano ancora le parole del Presidente dell'ACEA Sergio Marchionne, pronunciate qualche settimana fa, secondo il quale l'industria dell'auto in Europa soffrirebbe di un eccesso di produzione stimato attorno al 20% (qui la news). Su questo concetto pare che i produttori siano tutti d'accordo. A Marchionne si è infatti subito accodato Stephen Odell, responsabile di Ford Europa, mentre ora è il turno dei vertici di Renault.

IN GIOCO IL FUTURO - Intervenendo a margine del Salone di New York Carlos Ghosn (foto sopra), CEO di Renault-Nissan, ha infatti dichiarato che la perdurante crisi del debito in Europa costringerà Renault ad adottare tagli drastici ai propri bilanci. Anche Nissan si trova in una situazione simile in Giappone, a causa dello Yen forte. Secondo Ghosn se nei prossimi cinque o dieci anni i governi europei non permetteranno alle case di tagliare posti di lavoro, metterebbero una serie ipoteca sulle strategie future dei produttori stessi.

BRACCIO DI FERRO - Il messaggio appare chiaro: o ci lasciate liberi di licenziare, oppure muoveremo i nostri stabilimenti in Paesi dove il costo del lavoro è più conveniente e dove i lavoratori godono di protezioni ridotte. Il Governo francese ad esempio, principale azionista di Renault con il 15%, ha però più volte messo in guardia l'azienda dal licenziare lavoratori sul suolo patrio.

LA CRISI NON C'È DAPPERTUTTO - Se l'agenzia di rating Standard & Poor's ha recentemente previsto un calo totale del mercato Europa attorno al 5%, Ghosn ha però sottolineato la continua crescita di Nissan negli Stati Uniti. Nonostante il cambio sfavorevole dollaro-yen, nel mese di marzo l'incremento rispetto allo scorso anno si è attestato al 12,5%. Il paragone con il mercato francese è impietoso: Renault ha immatricolato nello stesso periodo solo 42.908 pezzi, con un calo del 30%. Le previsioni del direttore commerciale di Renault per la Francia, Bernard Cambier, per il 2012 parlano di una flessione totale del mercato europeo stimata attorno al 10%. In qualche modo l'Europa dovrà pur reagire, ma siamo sicuri che la strada indicata delle case sia l'unica percorribile?
 



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Ritratto di Renault90
5 aprile 2012 - 19:26
notizie spero propio si sbaglino, e che a casa non rimanga nessuno.
Ritratto di Renault90
5 aprile 2012 - 19:27
notizie spero propio si sbaglino, e che a casa non rimanga nessuno.
Ritratto di Fisher
5 aprile 2012 - 19:46
minacciando licenziamenti e spostamento di produzione.... Non la vogliono capire che o si redistribuisce in modo piu' umano la ricchezza, oppure le loro auto presto non le venderanno piu' a nessuno, haivoglia a delocalizzare. Se continuano a strozzare il povero che lavora, ben presto dovranno persino impastarsi il pane da soli, i grandi lobbyisti. Io NON COMPRO, per principio e per protesta.
Ritratto di maparu
6 aprile 2012 - 21:49
mi spiace ma il nostro divenire poveri corrisponde ad un riscatto di chi vuole diventare ricco. Se Cina, India, Brasile crescono a ritmi dell' 8/10 % del Pil significa che chi fino a ieri non aveva la lavatrice in casa, oggi si può permettere la Tv con schermo a led. Hai voglia di distribuire equamente la ricchezza in Italia......
Ritratto di super5
6 aprile 2012 - 10:00
è inutile. dopo anni di mercato drogato dagli incentivi hanno assunto molto personale per soddisfare le richieste extra. ora che c'è la crisi e di incentivi non se ne parla più (per fortuna),il mercato si sta ridimensionando.non poteva continuare questa situazione che ha messo di colpo in ginocchio anche gli stati oltre alle case.mi spiace solo per i lavoratori,illusi all'assunzione che il boom del mercato dell'auto sarebbe durato a lungo.bisogna ripartire da metà anni 90,la crescita può ripartire solo dal punto in cui è iniziata la dipendenza dagli incentivi,dimenticando questo quindicennio di false speranze.
Ritratto di canavese
6 aprile 2012 - 14:09
Sarei molto contento se FORD ITALIA accusasse delle perdite a riguardo di ciò il presidente FORD EUROPA dovrebbe controllare con quale sistema si vendono le FORD in ITALIA e la loro assenza di assistenza saluti
Ritratto di rebatour
6 aprile 2012 - 17:02
però questi signori dovrebberoi conoscere una legge economica secondo la quale: "Chi produce deve poter comprare quello che ha prodotto". Chiaramente, un operaio di Maranello è difficile che possa acquistare una F12, ma il senso è questo. Buona Pasqua a tutti.

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