HANNO PROMOSSO UNA CARRETTA - In seguito a un normale controllo sulla Statale 63, che collega la Toscana all'Emilia-Romagna, una pattuglia della stradale si è trovata di fronte un autocarro in condizioni da “rudere” (battistrada quasi lisci, uno specchietto retrovisore incrinato, scarico troppo rumoroso e altre irregolarità) che nonostante rappresentasse un pericolo per la sicurezza, risultava “fresco” di revisione. Questa situazione sospetta ha messo in allerta la polizia, che, dopo aver sequestrato il mezzo e multato il camionista, ha avviato una serie di indagini incrociate per chiarire la situazione.
IN FLAGRANZA DI REATO - Dopo la raccolta di ulteriori elementi e numerosi controlli incrociati, sono state programmate alcune ispezioni sotto la sorveglianza degli investigatori della polizia, dei tecnici del Siit (ex Motorizzazione) e dei funzionari della provincia. Proprio durante una di queste verifiche, la squadra ha avuto modo di assistere alla revisione di un autocarro in pessimo stato, che sarebbe stato “promosso” grazie a una serie di espedienti adottati per modificare la lettura delle apparecchiature per la revisione (se si fosse applicata la procedura standard per valutare l’efficienza del mezzo, la prova non sarebbe mai stata superata). L’indagine si è conclusa con la sospensione dell’attività e la denuncia a piede libero di un 38enne reggiano, responsabile tecnico di un centro di revisione, che dovrà rispondere anche del reato di falso ideologico.
CONTROLLI IN DIRETTA CONTRO LE TRUFFE - Torna quindi di attualità il sistema escogitato dalla Dekra (società che raggruppa oltre 700 officine in tutta Italia) per arginare il fenomeno delle revisioni facili, di cui ne abbiamo scritto qui. Una telecamera, collegata al computer che gestisce la revisione, dovrebbe filmare le diverse prove. Se il veicolo non riesce a superare anche uno solo dei test, la registrazione si blocca e si annulla automaticamente, obbligando a ripetere da capo la revisione dopo che l’auto sarà stata riparata.