CRESCE LA RETE DI RICARICA - Enel è sempre più attiva nella realizzazione dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici. Il piano dell’operatore energetico è complesso e prevede una road map di installazioni intensa: 2.500 colonnine entro la fine del 2018, 7.000 entro il 2020 e 14.000 per il 2022. Un proposito al quale si devono aggiungere le 180 colonnine fast (40 sono già attive) del progetto Eva+ (Electric Vehicles Arteries) e 8 erogatori ultraveloci (con potenze tra 150 e 350 kW) del progetto europeo E-Via Flex-E Mobility. A rendere più capillare la rete di ricarica per veicoli a batterie potrebbe contribuire un’altra proposta attivata tramite la controllata Enel X, la società del Gruppo dedicata allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi nei settori energetico e digitale. Si tratta di un lampione “smart”, o “intelligente”, comprensivo di una presa per il “rifornimento” delle vetture con la “scossa”.
UNA “PALO” PER LA SMART GRID - L’idea di sfruttare l’esistente rete elettrica dell’illuminazione pubblica per allargare in modo rapido l’infrastruttura di ricarica risale al 2014 per merito della start up tedesca Ubitricity. Da allora la soluzione è stata ripresa da altri per attivare progetti sperimentali in alcuni quartieri di città europee, come Berlino e Londra. La soluzione concepita da Enel X, però, va oltre la semplice presenza di un punto di ricarica. Il sistema, infatti, è pensato per operare in ambito di smart grid, ossia per consentire lo scambio di energia dalla rete all’auto e viceversa. Un’ipotesi che necessita di una rete elettrica adeguata, ma pensata per rendere più efficiente la gestione della “corrente” prodotta da fonti rinnovabili, quelle a minore impatto ambientale. Durante l’eccesso di produzione di eolico, fotovoltaico e altre fonti “verdi”, la “corrente” verrebbe stivata nelle batterie delle auto elettriche per riprenderla (se la vettura non è usata) quando la domanda di energia è alta e costringerebbe a fare ricorso alle centrali azionate da fonti fossili. Di fatto, con le smart grid gli accumulatori diventano elementi per lo stivaggio del surplus energetico “green” permettendo risparmi in termini economici e ambientale grazie al minore uso di combustibili fossili.
TANTI SERVIZI OPZIONALI - A rendere più attrattivo il lampione “intelligente” di Enel X è la possibilità di allestirlo con altri dispositivi in modo da fornire servizi supplementari. Il “palo” può così diventare un’antenna per la connessione wi-fi, essere cablato con la fibra ottica per la futura rete 5G o dotato di telecamere per la videosorveglianza. Con l’aggiunta di alcuni sensori lo si può trasformare in uno strumento per fornire servizi di infomobilità, come rilevare e comunicare il traffico in tempo reale, o per attivare l’illuminazione “intelligente” pensata per il risparmio energetico. Una possibilità, quest’ultima, consentita da sensori per il rilevamento di pedoni, ciclisti, automobilisti o altri utenti della strada e che intensifica la luce al loro passaggio e la riduce quando nell’area non è presente nessuno.
CREATI PER I COMUNI - A differenza delle colonnine di ricarica previste dal piano di sviluppo dell’infrastruttura elettrica di Enel, la diffusione e l’installazione del lampione “smart” non dipende dalla volontà dell’operatore energetico, ma dai Comuni. Enel X, infatti, è un’azienda commerciale che proporrà alle amministrazioni locali il proprio prodotto attraverso la partecipazione ai bandi pubblici per l’illuminazione pubblica. Spetterà, dunque, ai responsabili delle giunte locali decidere se avvalersi del lampione “intelligente” ed, eventualmente, con che tipo di configurazione. Da considerare che il Gruppo Enel è già gestore di 1,8 milioni di lampioni in 3.300 città d’Italia.