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La ricarica? Dal lampione “smart” di Enel X

14 marzo 2018

Il "palo della luce" ha una presa di ricarica per veicoli elettrici e con la possibilità di fornire altri servizi, come telesorveglianza e infomobilità.

La ricarica? Dal lampione “smart” di Enel X

CRESCE LA RETE DI RICARICA - Enel è sempre più attiva nella realizzazione dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici. Il piano dell’operatore energetico è complesso e prevede una road map di installazioni intensa: 2.500 colonnine entro la fine del 2018, 7.000 entro il 2020 e 14.000 per il 2022. Un proposito al quale si devono aggiungere le 180 colonnine fast (40 sono già attive) del progetto Eva+ (Electric Vehicles Arteries) e 8 erogatori ultraveloci (con potenze tra 150 e 350 kW) del progetto europeo E-Via Flex-E Mobility. A rendere più capillare la rete di ricarica per veicoli a batterie potrebbe contribuire un’altra proposta attivata tramite la controllata Enel X, la società del Gruppo dedicata allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi nei settori energetico e digitale. Si tratta di un lampione “smart”, o “intelligente”, comprensivo di una presa per il “rifornimento” delle vetture con la “scossa”. 

UNA “PALO” PER LA SMART GRID - L’idea di sfruttare l’esistente rete elettrica dell’illuminazione pubblica per allargare in modo rapido l’infrastruttura di ricarica risale al 2014 per merito della start up tedesca Ubitricity. Da allora la soluzione è stata ripresa da altri per attivare progetti sperimentali in alcuni quartieri di città europee, come Berlino e Londra. La soluzione concepita da Enel X, però, va oltre la semplice presenza di un punto di ricarica. Il sistema, infatti, è pensato per operare in ambito di smart grid, ossia per consentire lo scambio di energia dalla rete all’auto e viceversa. Un’ipotesi che necessita di una rete elettrica adeguata, ma pensata per rendere più efficiente la gestione della “corrente” prodotta da fonti rinnovabili, quelle a minore impatto ambientale. Durante l’eccesso di produzione di eolico, fotovoltaico e altre fonti “verdi”, la “corrente” verrebbe stivata nelle batterie delle auto elettriche per riprenderla (se la vettura non è usata) quando la domanda di energia è alta e costringerebbe a fare ricorso alle centrali azionate da fonti fossili. Di fatto, con le smart grid gli accumulatori diventano elementi per lo stivaggio del surplus energetico “green” permettendo risparmi in termini economici e ambientale grazie al minore uso di combustibili fossili.

TANTI SERVIZI OPZIONALI - A rendere più attrattivo il lampione “intelligente” di Enel X è la possibilità di allestirlo con altri dispositivi in modo da fornire servizi supplementari. Il “palo” può così diventare un’antenna per la connessione wi-fi, essere cablato con la fibra ottica per la futura rete 5G o dotato di telecamere per la videosorveglianza. Con l’aggiunta di alcuni sensori lo si può trasformare in uno strumento per fornire servizi di infomobilità, come rilevare e comunicare il traffico in tempo reale, o per attivare l’illuminazione “intelligente” pensata per il risparmio energetico. Una possibilità, quest’ultima, consentita da sensori per il rilevamento di pedoni, ciclisti, automobilisti o altri utenti della strada e che intensifica la luce al loro passaggio e la riduce quando nell’area non è presente nessuno. 

CREATI PER I COMUNI - A differenza delle colonnine di ricarica previste dal piano di sviluppo dell’infrastruttura elettrica di Enel, la diffusione e l’installazione del lampione “smart” non dipende dalla volontà dell’operatore energetico, ma dai Comuni. Enel X, infatti, è un’azienda commerciale che proporrà alle amministrazioni locali il proprio prodotto attraverso la partecipazione ai bandi pubblici per l’illuminazione pubblica. Spetterà, dunque, ai responsabili delle giunte locali decidere se avvalersi del lampione “intelligente” ed, eventualmente, con che tipo di configurazione. Da considerare che il Gruppo Enel è già gestore di 1,8 milioni di lampioni in 3.300 città d’Italia. 



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Ritratto di Giuliopedrali
14 marzo 2018 - 15:47
Semplice semplice!
Ritratto di studio75
14 marzo 2018 - 17:30
5
ma la catena per non farmi fregare il cavo dove l'attacco?
Ritratto di oretaxa
14 marzo 2018 - 18:10
Ma in Italia pensano che quel cavo rimanga collegato e intero??? Sarà un fallimento, l'unica possibilità è avere un'area privata.
Ritratto di oretaxa
14 marzo 2018 - 18:18
Per non parlare poi delle denunce in caso di caduta di un pedone...
Ritratto di studio75
14 marzo 2018 - 18:11
5
una soluzione logica/pratica sono gli stalli di sosta con ricarica a induzione.
Ritratto di otttoz
14 marzo 2018 - 22:21
giusto!
Ritratto di FOXBLACK
14 marzo 2018 - 19:50
Questa si è una brillante idea per ovviare alle poche colonnine esistenti
Ritratto di v8sound
14 marzo 2018 - 20:19
All'atto pratico l'unico vantaggio sarà quello di non occupare altro spazio per una piazzola dedicata alla ricarica. A livello impiantistico le complicazioni sono molte.
Ritratto di otttoz
14 marzo 2018 - 22:20
devono essere allocati in punti presidiati per evitare abusi e vandalismi, ad esempio nei centri commerciali già muniti di videosorveglianza,meglio se con coperture fotovoltaiche per ottenere un ciclo virtuoso.
Ritratto di maximepierre077
15 marzo 2018 - 14:21
3
semplicemente geniale direi!
Ritratto di walter62
15 marzo 2018 - 18:57
Quando vedo queste foto con il cavo di ricarica per la terra mi domando se questo potrà essere il futuro .... ma la sicurezza ???? nessuno ne parla ovviamente perché troppo preso da scrive minch...e . Altra piccola considerazione .... e quando piove ???? Le persone non fanno nemmeno benzina da sole figuriamoci prendere il cavo , stenderlo in terra , attaccare le spine etc. etc. e magari piove ..... mah