ECONOMIA GIÙ - Può sembrare un paradosso, ma la crisi in Russia (dovuta, oltre alla debolezza della divisa nazionale sul mercato internazionale, alle quotazioni del petrolio in caduta libera) favorisce la vendita delle auto di fascia alta e altissima: un fenomeno, in ogni caso, non inconsueto in questi particolari frangenti. Tra i marchi che più di tutti sorridono, Porsche, Bentley (nella foto), Rolls-Royce e Lexus.
EPPURE CONVIENE - La moneta è fluttuante: nel 2015 ha oscillato pesantemente nei confronti dell’euro, oscillando tra un massimo di 53,4 rubli per euro in aprile e attestandosi su un minimo superiore a 90. Nei confronti di un’altra divisa di riferimento, il dollaro, si parla di un calo del 20% lo scorso anno. Il risultato netto è, senza grandi sorprese, che i beni di lusso risultano più convenienti in Russia che altrove: senza pretese di scientificità, una Porsche 911 Turbo S Cabriolet costa l’equivalente di 150.000 dollari al cambio attuale, contro i 200.000 degli Stati Uniti. Pur consci della svalutazione di beni quali le auto, evidentemente, i russi con ottime disponibilità preferiscono investire in queste ultime anziché preservare una liquidità sin troppo volatile. Supercar come beni rifugio? Decisamente no, ma il concetto di fondo è sostanzialmente simile.
NON A SORPRESA - Il mercato delle auto russo è in crisi dal 2013, dopo tassi di crescita annui costantemente elevati (superiori alla doppia cifra percentuale: in volumi si è raggiunta quota 3 milioni nel 2012): lo scorso anno si è contratto del 36%. Come ogni periodo di ridimensionamento che si rispetti, è la middle class - quella che “fa i numeri” sul mercato - a soffrire; per contro, marchi giocoforza di nicchia sono in controtendenza. Nel 2015 la Porsche ha incrementato le proprie vendite del 12%, la Bentley del 7%, la Rolls-Royce del 5% e la Lexus del 6%: per contro, i marchi generalisti si sono scontrati con una riduzione prossima al 10% del potere d’acquisto reale (al netto dell’inflazione).
CREDITI BLOCCATI - Bastano pochi numeri per capirlo: l’auto più venduta in Russia è la Lada Granta, il cui listino parte da circa 370.000 rubli; con un salario medio di poco superiore a 40.000 rubli, l’eventuale acquisto comporta la rinuncia a una decina di mensilità. Questo, con un sistema creditizio prudente, è una via poco percorribile: specchio di un sistema a doppia trazione, che - non solo in Russia - nei momenti di crisi crea consumi per i più abbienti e necessità di risparmio per le fasce di reddito medie e basse.