DOPPIO REATO - Gli italiani spesso non brillano quanto a buone maniere, specialmente quando impugnano il volante. Ma attenzione: adesso c’è un motivo in più per contare fino a dieci prima di dare sfogo alla propria “vis polemica”. Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che sorpassare il veicolo che ci precede e bloccarlo, magari per mettersi a discutere, equivale a commettere il reato di violenza privata. Peggio ancora se ci va di mezzo un veicolo che svolge servizio pubblico: in questo caso, si aggiunge il reato di interruzione di pubblico servizio.
UN LITIGIO COSTATO CARO - Il caso da cui è partito l’iter giuridico è di quelli che si vedono (quasi) tutti i giorni: un automobilista fermo al semaforo in attesa di svoltare a sinistra viene assordato dal clacson di un autobus. Ad accendere la miccia sarebbe però stato un non meglio precisato epiteto che il conducente del bus avrebbe abbinato alla “serenata” nel superare da destra. A quel punto, l’automobilista non ci ha visto più, ha raggiunto il bus e lo ha bloccato. Provocando, fra l’altro, pure un bel tamponamento.
CORSI E RICORSI - Pur essendo in un primo tempo stato condannato dal tribunale di Torino, l’uomo era poi riuscito a spuntarla in appello, facendo passare il comportamento del bus come provocatorio. Peccato che questa sentenza sia stata sconfessata dalla Cassazione una volta per tutte. Secondo il giudice di ultima istanza, a fare la differenza è stata la volontà dell’imputato, deducibile dalla dinamica dei fatti, “di non far proseguire l’autobus, provocando addirittura il tamponamento della sua autovettura, e di impedire la regolarità del pubblico servizio di trasporto”. E adesso? Beh, adesso niente. Per arrivare a mettere un punto fermo sulla vicenda ci sono voluti troppi anni e il reato, nel frattempo, è caduto in prescrizione.

